50 DOMANDE SULLABORTO
Sergio Mora La campagna Voglio
D. 1: Che cosa è un aborto?
R. 1: L'aborto è il procedimento volontario che interrompe lo sviluppo del bambino durante la gravidanza nell'utero materno, fatto con lo scopo di sopprimerne la vita. «Aborto significa l'espulsione di un feto o embrione vivo di una donna allo scopo di sopprimerlo» (Legge francese del 1975 sull'aborto).
Benché la morte involontaria di un nascituro sia definita, in termini medici, come «aborto spontaneo», questa tragedia, chiamata con maggior compassione «falso parto», non è l'argomento di questo libro; qui ci occupiamo solo dell'aborto volontariamente provocato.
Quando il nascituro viene ucciso nell'utero materno, si tratta di un vero e proprio assassinio, tanto che si può parlare di omicidio prenatale. Tuttavia, quando il bimbo, essendo nato vivo, viene ucciso dopo il parto, si tratta di un infanticidio.
D. 2: Quali sono i metodi usati per uccidere il nascituro durante i primi tre mesi della sua vita uterina?
R. 2: I metodi per abortire i nascituri entro il termine fissato dalla legge comprendono gli abortivi, l'espulsione per aspirazione e quella per raschiamento.
D. 3: Che cos'è un abortivo?
R. 3: Un abortivo è ogni prodotto farmaceutico, chimico, od ogni dispositivo che provoca la morte del nascituro, talvolta intossicandolo direttamente. In questa categoria sono compresi la «pillola del giorno dopo», la «spirale» e la pillola RU 486.
D. 4: La pillola RU 486 è una facile soluzione alla controversia sull'aborto?
R. 4: In Francia e in Gran Bretagna, un potente steroide sintetico è stato utilizzato per provocare l'aborto nelle madri incinte da 5 a 7 settimane. Negli Stati Uniti, l'Ufficio per il Controllo Farmaceutico e Alimentare ha pubblicato una nota di allarme riguardo la pillola RU 486, proibendone l'importazione ad uso personale, poiché essa comporta un pericolo per la donna. Ancora poco tempo fa, prima di cedere il brevetto della pillola, la casa farmaceutica che la produceva (la francese Roussel Uclaf) raccomandava di usarla solo tenendo pronto l'occorrente per una eventuale rianimazione d'urgenza.
«La RU 486 non è di facile uso», ammetteva Edward Saking, ex P.D.G. della Roussel Uclaf, «una donna che voglia porre fine alla propria gravidanza con questo metodo, deve "vivere" col proprio feto abortito durante almeno una settimana. Si tratta di una spaventosa prova psicologica».
D. 5: Come viene praticato l'aborto mediante aspirazione?
R. 5: Nel metodo mediante aspirazione, l'orifizio esterno del collo uterino viene progressivamente allargato; una cannula vuota viene introdotta all'interno dell'utero, allo scopo di estrarre il nascituro mediante aspirazione, espellendolo all'esterno. Questa aspirazione è prodotta da un apparecchio simile all'aspirapolvere domestico, ma molto più potente.
La morte del nascituro viene provocata smembrandogli le braccia e le gambe. I resti fetali vengono trasformati un una marmellata sanguinolenta. Questo è il metodo più frequentemente usato.
D. 6: Come viene praticato l'aborto mediante raschiamento?
R. 6: Nel metodo di dilatazione e raschiamento, un lungo strumento, la cui estremità forma un affilato cucchiaino, viene introdotto nell'utero per raschiarne le pareti eliminandone così il contenuto. Questo metodo, a volte aiutato dall'aspirazione, viene utilizzato per curare chirurgicamente le emorragie delle donne non gravide. Esso quindi non è di suo abortivo.