Pillola 5 giorni dopo in vendita
Sotto silenzio, mentre le pagine dei giornali erano occupate dai temi della crisi di governo, si è fatta strada la commercializzazione della cosiddetta pillola dei “cinque giorni dopo”. Infatti, da sabato 19 novembre è possibile acquistarla in Italia. E' stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 17 novembre il decreto del direttore generale dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Guido Rasi. La pillola ha l'inserimento in fascia C, cioè a carico dell'utente, mentre la sua prescrizione è subordinata alla presentazione di un test di gravidanza negativo, basato sul dosaggio dell'HCG beta.
Ma l’HCG beta è l’ormone prodotto appena dopo l’impianto dell’embrione in utero, cioè 6 / 8 giorni dopo il concepimento. Quindi in questi giorni non ci sarà segnale di impianto ma l’embrione umano è presente e vivo, e sta transitando lungo la tuba materna. Ella One, così si chiama la nuova pillola (che ha come principio attivo l'Ulipristal acetato) è un vero e proprio “antagonista del progesterone” che ne blocca l’azione. La sostanza si lega ai recettori del progesterone presenti sull'endometrio dell'utero, li occupa tutti e quindi esclude l’attività del progesterone stesso. Poiché il progesterone è necessario per favorire e conservare un ambiente uterino che sia ospitale alla vita dell'embrione, la sua soppressione mediante Ella One produce esattamente la morte dell’embrione. In pratica questa nuova pillola è simile all’altra nota sostanza che inibisce l’azione del progesterone, il mifepristone, cioè la pillola abortiva RU-486 (che si assume entro i 49 giorni di gravidanza).
Ella One non è quindi un contraccettivo perché non impedisce il concepimento ma impedisce la prosecuzione della gravidanza: è dunque un abortivo. Per sfuggire a questa definizione è stato coniato il termine “contraccettivo d’emergenza”, ma in realtà si tratta di un inganno che maschera la vera natura della sostanza che, ovviamente, non può essere considerato un “farmaco”.
Sembra che si voglia pian piano portare il controllo della gravidanza direttamente nelle mani della donna. Non più in consultorio e nemmeno in ospedale con l’aborto chirurgico (che costa alla collettività) ma semplicemente con una pillola, a domicilio. Prima con la pillola “del giorno dopo” che arrivò in Italia nel 2000 con l’allora ministro Veronesi, ed ora con quella dei “cinque giorni dopo”. Cioè se il “giorno dopo” non garantisce il controllo, i “cinque giorni dopo” potranno farlo meglio !
Tra l’altro Ella One è in fascia C a pagamento, il che ha snellito l’iter burocratico per la commercializzazione. Anche l’obbligo della presentazione del test di gravidanza sarà facilmente aggirato. Una crisi di governo potrà essere grave, ma non quanto il silenzio e l’indifferenza sulla soppressione dei piccoli embrioni umani.
Gabriele Soliani (sessuologo)