 
 
               
              PIANO PASTORALE
               
                          Come  sicuramente vi ricorderete, nel giornalino dell’anno scorso -   precisamente nel numero di ottobre – ho esposto il piano pastorale elaborato  dalla Diocesi di Roma: è un piano assai impegnativo, della durata di ben sette  anni, a partire dal 2017/2018. 
              Con il mese di settembre si è aperto il terzo  anno di questo ampio progetto, dopo che il il 24 giugno 2019 il cardinale  vicario Angelo De Donatis aveva incontrato nella Basilica di San Giovanni  in Laterano il clero di Roma e gli operatori pastorali, per illustrare  loro i contenuti e le modalità del cammino da percorrere nell’anno pastorale  2019-2020. 
              Mio compito è adesso quello di riassumere le  linee essenziali del discorso tenuto dal cardinale durante l’incontro cui ho  accennato.  
                          Il  Cardinale ha anzitutto esortato sacerdoti e laici che operano nelle parrocchie  e nelle varie realtà della diocesi ad assumere l’atteggiamento della povertà  di cuore,l’atteggiamento cioè di chi riconosce di non avere in  tasca la soluzione di tutti i problemi e quindi si pone umilmente all’ascolto  dell’altro: la Chiesa deve farsi piccola, mettersi all’ascolto degli uomini  e delle donne della nostra città (perché in questo ascolto Dio agisce e si  manifesta) e poi lasciare spazio allo Spirito Santo sotto la cui ispirazione  sarà  possibile progettare e mettere in atto nuove vie di  evangelizzazione.  
                          Il  Papa, ricorda il Cardinale, ha sottoposto all’attenzione degli operatori della  sua Diocesi due testi:  Esodo 3,1-15, nel quale il Signore invita  Mosè a scendere fra gli Israeliti per rendersi conto delle loro  sofferenze  e Mt 18,1-14. nel quale Gesù esorta i suoi discepoli a  mettere al centro i piccoli, anzi a diventare come loro per essere degni di entrare  nel regno dei cieli. Il riferimento è chiaro:  se vogliamo operare per il  rinnovamento della Chiesa, dobbiamo avvicinarci ai fratelli per ascoltarli  con il cuore e  farci piccoli, come ha fatto Gesù, imparare ad   essere umili. Umiltà, disinteresse, e beatitudine (della povertà di spirito,  della mitezza, ecc.) sono gli atteggiamenti del cuore cui la Chiesa  tutta, e quindi ciascuno di noi, deve convertirsi in vista di una rinnovata  evangelizzazione che solo così potrà essere attuata. 
                          Per  questo anno pastorale, il testo di riferimento indicato dal Papa è  EG  61-75: in particolare , il cardinale De Donatis ha invitato a rileggere il  n. 71, dove è scritto: 
                          «...Abbiamo  bisogno di riconoscere la città a partire da uno sguardo contemplativo, ossia  uno sguardo di fede che scopra quel Dio che abita nelle sue case, nelle sue  strade, nelle sue piazze. La presenza di Dio accompagna la ricerca  sincera che persone e gruppi compiono per trovare appoggio e senso alla loro  vita. Egli vive tra i cittadini promuovendo la solidarietà, la fraternità, il  desiderio di bene, di verità, di giustizia. Questa presenza non deve essere  fabbricata, ma scoperta, svelata. Dio non si nasconde a coloro che lo  cercano con cuore sincero, sebbene lo facciano a tentoni, in modo impreciso e  diffuso».  
              L’obiettivo cui tendere nel cammino ecclesiale  di quest’anno è quindi: 
                
              «Abitare con il cuore la città»  
                          Ciò  comporta avviare uno stile nuovo di presenza pastorale, fatta meno di  cose da fare e più di ascolto e di relazioni amichevoli e familiari da  creare o da coltivare con maggiore attenzione, tempo e  disponibilità….  Proviamo ad immettere questo stile in tutto ciò che  già facciamo e questo produrrà i suoi frutti. Non siamo un’efficiente  macchina organizzativa di servizi religiosi e sociali, siamo prima di tutto una  famiglia accogliente, che testimonia il vangelo con le parole e con le opere.  Sappiamo farci prossimi ed ascoltare. Il nostro metodo consiste nello  smettere di preoccuparci di noi stessi e nel guardare piuttosto alla  vita concreta della gente (il «grido del mio popolo»), con sguardo  “contemplativo”, cioè desideroso e interessato a riconoscere e scoprire la  presenza di Dio.  
               
              L’itinerario pastorale dell’anno si articolerà  su tre livelli: 
               
              a) curare il cammino di fede, spirituale,  delle nostre comunità parrocchiali, 
               religiose,associative  
              b) ascolto contemplativo del grido che  parte dai territori delle varie comunità 
               parrocchiali  
              c) la riflessione sulla città e gli ambienti  di vita (a livello diocesano) 
               
              *** 
                          a) curare il cammino di fede, spirituale, delle nostre comunità parrocchiali, religiose, 
              associative 
                                      E’  anzitutto necessario che riusciamo ad  individuare e custodire il senso  del cammino che ci accingiamo a percorrere A tal fine  i ritiri  comunitari d’avvento, gli esercizi spirituali e le liturgie penitenziali di  quaresima  (anche quelli riservati ai sacerdoti) saranno  dedicati  all’umiltà, al disinteresse, alla beatitudine della  povertà del cuore, cioè ai tre atteggiamenti già prima  indicati  necessari per entrare in relazione con gli altri.  In  queste occasioni di silenzio e di fraternità abbiamo la possibilità di  riflettere su ciò che viviamo lasciandoci interpellare dalla Parola di Dio 
               
                          b) ascolto contemplativo del grido che parte dai territori delle  varie comunità parrocchiali  
                                      Il  Cardinale, dopo aver sottolineato che in questo ascolto siamo coinvolti  tutti in prima persona, comunica che, per ragioni organizzative, in ogni  parrocchia si dovrà formare una équipe pastorale che dovrà animare  dal di dentro la comunità parrocchiale, che si muoverà  d’accordo  con i presbiteri...  avendo come referenti gli operatori pastorali,  e   coinvolgendo almeno a livello di sensibilizzazione e liturgico … la comunità  eucaristica domenicale (coloro, cioè, che partecipano alla Messa parrocchiale  della domenica). 
              Il Cardinale ha poi descritto  le realtà  da ascoltare, che sono tre: 
               
              1)   i giovani e gli adolescenti del  nostro territorio parrocchiale: 
              I catechisti, gli animatori, gli insegnanti,  in particolare quelli  di religione, associazioni che si occupano di  disagio giovanile, genitori sensibili, incontreranno i giovani a scuola  o  nei diversi luoghi di aggregazione giovanile per ascoltarli e individuare le  luci e le ombre della loro vita e  scoprire quali sono i loro  desideri, che posto danno a Dio e alla Chiesa. 
               
              2)   Le famiglie (soprattutto le famiglie giovani) 
              Le coppie catechiste impegnate nella  preparazione al matrimonio o  nella catechesi battesimale, associazioni e  movimenti che già operano nella pastorale familiare si porranno all’ascolto  delle altre coppie, soprattutto giovani, dei genitori dei bambini  battezzandi  e di quelli che si preparano agli altri sacramenti  dell’iniziazione cristiana: saranno incontri informali, in stile amichevole e  familiari per accogliere le storie delle persone e capire insieme  dove  Dio agisce o ha agito in esse. 
               
              3) I poveri 
                          Gli  operatori dei centri di ascolto Caritas, di Migrantes, del Centro Astalli, di  S. Egidio, gli istituti religiosi, associazioni e movimenti particolarmente  dediti al servizio della carità, i ministri straordinari si dedicheranno all’ascolto  dei poveri che sono gli anziani, i disabili, i malati, i migranti, i giovani e  le famiglie disoccupate  … per contemplare  con profondità le loro vite e   per comprendere come Dio li guarda e come ci chieda di lasciarci evangelizzare  da loro. In particolare, quest’anno si cercherà di occuparsi delle famiglie  immigrate per cercare di integrarle con le altre famiglie, magari favorendo la  loro partecipazione alla liturgia domenicale 
              La équipe pastorale aiuterà gli operatori,  suggerendo proposte operative, tempi e strumenti, ecc. e raccogliendo storie di  vita e riflessioni. In questo le équipe sono sostenute dagli uffici diocesani. 
                          Il  cardinale ha inoltre  invitato i sacerdoti a curare con attenzione i  contatti casa per casa con le famiglie, in occasione della benedizione (che sia  prolungata, non frettolosa), a sollecitare l’organizzazione di incontri, anche  conviviali, fra famiglie vicine, magari individuando un referente missionario  di scala o di condomino, anche in vista  dell’Incontro Mondiale delle  Famiglie che si terrà a Roma nel giugno 2021.  
               
              Lettura del territorio 
                          Da  gennaio in poi, dopo una tavola rotonda che si organizzerà a livello diocesano,  le équipe pastorali della varie parrocchie redigeranno quella che il Cardinale  ha definito una mappatura del territorio: caratteristiche del  quartiere alla luce della sua storia, stile di vita degli abitanti, presenza di  scuole, posti di lavoro, luoghi di aggregazione, sacche di maggiore povertà e  degrado, luoghi di violenza sociale, di presenza invasiva della criminalità  organizzata, ecc. 
              Anche questo lavoro proseguirà nell’anno  successivo. 
               
              c) la riflessione sulla città e gli  ambienti di vita (a livello diocesano) 
               
                          La  tavola rotonda diocesana cui si è accennato sarà il primo passo di quella  riflessione  sulla città e gli ambienti di vita che proseguirà anche nel prossimo anno. 
              In quaresima inoltre gli uffici diocesani  approfondiranno l’analisi di quelli che il Cardinale ha definito ambienti  umani, così delineati:  Lavoro - Tempo libero - Terzo settore -  Politica amministrativa - Cultura ed educazione - Salute e cura della vita . Si  inizierà così anche questa parte del cammino che proseguirà nei prossimi anni. 
                           Al termine del suo discorso il Cardinale  vicario – dopo aver comunicato il calendario degli eventi relativi al piano  pastorale (sul quale vi informeremo cammin facendo nel corso dell’anno) – ha  esortato i presenti a prepararsi all’ascolto attraverso l’esercizio del  silenzio e a rileggere e meditare l’enciclica di san Paolo VI Evangelii  nuntiandi,...di straordinaria attualità anche per noi oggi, come papa  Francesco ha indicato. 
              *** 
               
                          Fra  il 16 e 20 settembre il cardinale De Donatis ha nuovamente   incontrato   i sacerdoti e gli  operatori  pastorali, dapprima tutti  insieme dopo  un intenso momento di preghiera e di adorazione, poi  separatamente, area per area: giovani, famiglie, poveri. Di questi incontri, in  particolare di quello del 16 settembre e di quello del 20 dedicato alle  famiglie riferirò nel prossimo numero del giornalino. 
              -----------------------------------------------------------------------------------------
                  Sul  sito http://www.diocesidiroma.it/documenti-cardinal-vicario-2019/  è possibile leggere per intero alla  data 24/06/2019 il documento riassunto nell’articolo 
              
                                                                                                                      A cura di Antonella