Rubrica a cura di Antonella
Le attività della Diocesi di Roma saranno l’argomento di cui ci occuperemo quest’anno.
Poiché nell’anno in corso un momento fondamentale di questa attività è stato (come, del resto accade ogni anno), il Convegno diocesano, è appunto su questo Convegno - che ha avuto come oggetto Le malattie spirituali - che focalizzeremo anzitutto la nostra attenzione.
Anzitutto un accenno sulla genesi del Convegno stesso e sulle varie tappe preparatorie.
Il 18 settembre 2017, monsignor De Donatis, vicario generale del Papa, concludendo il convegno diocesano di quell’anno che si era occupato della pastorale giovanile, diceva tra l’altro:
sono le nostre malattie spirituali quelle che frenano la circolazione della vita dello Spirito, che impediscono alla comunità cristiana di incontrare in maniera feconda i giovani e le loro famiglie
suggerendo subito dopo: ogni comunità parrocchiale, ogni realtà ecclesiale, rifletta con franchezza su quale sia la sua malattia spirituale. In occasione di un’assemblea comunitaria, con il consiglio pastorale, con l’equipe dei catechisti, si chieda: in cosa ci siamo ammalati? Cosa frena in noi il dinamismo evangelizzatore? Cosa ci impedisce di essere una madre dal cuore aperto, capace di accogliere e di uscire?
Forse ne aveva già parlato con il Papa, vescovo di Roma, o forse no. Fatto sta che in effetti quello della riflessione sulle ‘malattie spirituali’ delle comunità parrocchiali è stato il tema scelto per il successivo convegno pastorale della Diocesi di Roma. Il 30 gennaio scorso, infatti, monsignor De Donatis ha inviato a tutti i sacerdoti della Diocesi di Roma una lettera nella quale invitava “tutte le comunità, in particolare le parrocchie, a trovare occasioni per confrontarsi sulle malattie spirituali” suggerendo di “trovare diversi modi per confrontarsi (Es. una settimana di esercizi spirituali parrocchiali,una o due giornale di ritiro e di condivisione, oppure un incontro settimanale per tutta la Quaresima)”.
Come ausilio guida alla riflessione in quella stessa occasione è stato distribuito alle varie comunità un depliant preparato dal Consiglio episcopale della Diocesi. I parroci e/o i responsabili delle comunità erano invitati a far pervenire in Vicariato i risultati di quelle riflessioni entro la prima settimana di aprile, come è poi avvenuto.
Il 14 maggio, in San Giovanni, don Piero Asolan ha letto davanti a papa Francesco una relazione riassuntiva dei risultati pervenuti e monsignor De Donatis ha rivolto al Pontefice alcune domande. Infine il Papa stesso ha tenuto un discorso conclusivo.
***
Per prima cosa, quindi, mi sembra opportuno riportare le linee guida contenute nel depliant sopra citato: le varie comunità parrocchiali durante la Quaresima hanno riflettuto e discusso sulla base di quelle linee e sarebbe forse opportuno farne oggetto di analisi e di riflessione personali, in rapporto all’appartenenza di ciascuno di noi alla Comunità d’amore nata dall’Incontro Coniugale e/o ai diversi gruppi ALAM. Riporto quindi i sei punti proposti alla riflessione: come si vedrà, per ciascuno di essi i vescovi hanno indicato i passi dell’EVANGELLI GAUDIUM (EG) cui fare riferimento
NO ALL’ECONOMIA DELL’ESCLUSIONE! La nuova era della conoscenza e dell’informazione ha condotto l’uomo a una condizione di subalternità, e spesso i processi finanziari che governano l’uomo sono sconosciuti all’uomo stesso. Non ci si accorge di avere la malattia che tende ad escludere molte persone, considerandole inutili avanzi, insignificanti scarti della società. Il denaro e il potere creano una globalizzazione dell’indifferenza, che può intaccare anche le comunità cristiane, dove a volte gli interessi di pochi e la rincorsa ai beni economici o materiali finisce per escludere gli ultimi. Cfr. EG 52-60
NO ALL’ACCIDIA EGOISTA! È la malattia del ripiegamento interiore su se stessi che impedisce di operare e che, attraverso la noia, l’indifferenza, l’indolenza, costringe gli operatori pastorali a rimanere radicati in meschine sicurezze, incapaci di smuovere le persone e le situazioni. Non c’è più entusiasmo, iniziativa, perché si è perso il contatto con la gente e si fanno le cose perché si devono fare. Chiamati a essere sale della terra e luce del mondo, i cristiani diventano stanchi ripetitori di cose in cui non credono più. È “la psicologia della tomba, che poco a poco trasforma i cristiani in mummie da museo”. Cfr. EG 81-83
NO ALL’INDIVIDUALISMO COMODO! È una malattia che può prendere varie forme e infettare i membri della comunità: la tendenza a dare un’importanza esagerata agli spazi personali di autonomia, separandoli in maniera schizofrenica dalla vita cristiana con i suoi impegni. C’è chi vive occultando la propria identità cristiana, facendo persino della preghiera o della vita fraterna un’occasione per “star bene con sé stesso” e non la fonte per la missione nel mondo, per non diventare addirittura difesa di sé e delle proprie convinzioni e disprezzo degli altri, quasi si avesse paura di contaminarsi. Cfr. EG 78-80; 87-92
NO ALLA GUERRA TRA NOI! È la guerra che coinvolge purtroppo tanti cristiani, che lottano tra di loro per cercare primi posti, potere, piacere o il proprio tornaconto… Le invidie e le gelosie fanno dimenticare ai cristiani il comandamento dell’amore e sottraggono la possibilità di essere testimoni credibili del Vangelo agli occhi del mondo di cui sono diventati parte… e la parte spesso peggiore! Ciò che colpisce è che spesso per questioni all’inizio futili, poi sempre più ingigantite, si rompono rapporti all’interno della comunità.
Cfr. EG 98-101
NO AL PESSIMISMO STERILE! È questa una malattia che colpisce molti cristiani. È la lotta tra i cristiani e la logica del mondo. Non è una guerra che si combatte con le armi, ma una lotta tra due modi diversi di vivere. Il mondo e i suoi seguaci sembrano molto più forti e numerosi dei cristiani. E così il pessimismo si affaccia in modo pericoloso … Noi cristiani siamo in pochi rispetto ai molti; non siamo coerenti come vorremmo essere; non siamo sicuri di noi stessi, siamo scontenti, disincantati, tristi. E il pessimismo sterile prende posto nel nostro animo, allontanando la speranza. Cfr. EG 84-86
NO ALLA MONDANITÀ SPIRITUALE! È forse il male più insidioso, perché travestito da apparente bene o peggio da perbenismo, che si nasconde dietro apparenze di religiosità e perfino di amore per la Chiesa. È la mondanità di chi cerca la propria gloria facendo finta di cercare la gloria di Dio, vivendo la fede senza i fratelli, rinchiuso nel proprio soggettivismo e ignorando di appartenere a una comunità; di chi si affida solo alle proprie forze, alle proprie conoscenze e capacità, nascondendosi dietro l’esecuzione delle norme o la fedeltà alla tradizione, senza più fervore evangelico. Cfr. EG 93-97
Ce n’è abbastanza, mi pare, per riflettere e meditare nel mese di ottobre. Nel prossimo numero, vedremo come hanno risposto le parrocchie di Roma e successivamente rifletteremo sulle parole pronunciate da Papa Francesco circa la “terapia” da seguire per guarire dalle malattie spirituali.
ATTIVITA’ DELLA DIOCESI
- Il 21 settembre 2018 nella Basilica di San Giovanni In Laterano si è solennemente aperta la causa di beatificazione di CHIARA CORBELLA PETRILLO. La cerimonia è stata presieduta dal cardinale vicario Angelo De Donatis, il quale nell’editto che ha avviato al processo, ha scritto: “Il 13 giugno 2012 moriva a Pian della Carlotta (Manziana) la Serva di Dio Chiara Corbella, laica e madre di famiglia, sposa e madre di grande fede in Dio. Dopo essersi sposata il 21 settembre 2008 si trovò ben presto a vivere situazioni davvero difficili quali la morte di due figli piccoli, poco dopo le nascite. Durante la terza gravidanza, a Chiara fu diagnosticato un tumore”. Le cure “avrebbero avuto conseguenze mortali sul bambino che portava in grembo” ma Chiara senza esitazioni “decise di portare a compimento la gravidanza”. Aveva solo 28 anni. E’ sepolta al cimitero del Verano e la sua tomba è visitata da molte persone, soprattutto giovani.
Chi volesse avere maggiori notizie su Chiara, può consultare il sito www.chiaracorbellapetrillo.it o anche la pagina Facebook a lei intitolata.
Segnalo anche un bel libro sulla sua vita, scritto dai coniugi Simore Troisi e Cristiana Paccini che, amici di lunga data di Chiara e di suo marito Enrico, sono stati testimoni diretti di tutta la loro storia:
Troisi- Paccini, Siamo nati e non moriremo mai più, Edizioni Porziuncola
- Coloro che appartengono a parrocchie situate nel settore est della Diocesi di Roma, sono forse interessati a sapere che il nostro nuovo vescovo ausiliare è mons. Gianpiero Palmieri.
- A partire dal 18 settembre il cardinale vicario Angelo De Donatis ha incontrato i fedeli e il clero dei vari settori della diocesi di Roma (Est, Sud, Ovest, Nord e Centro) per presentare il progetto pastorale diocesano. Ve ne riferiremo nel prossimo numero.
- il giorno 8 ottobre alle ore 19.00 nella Basilica di San Giovanni in Laterano il cardinale vicario terrà una catechesi su GAUDETE ET EXULTATE
- Il 18 ottobre alle ore 20,30, sempre in San Giovanni in Laterano, avrà luogo la Veglia missionaria diocesana presieduta dal cardinale vicario