In questo mese riprendiamo l’esposizione del piano pastorale della diocesi di Roma; ne illustreremo la terza parte, quella che si svolgerà nel periodo che va dalla Pasqua alla Pentecoste .
Si ricorderà che il periodo da settembre a Natale è stato dedicato alla memoria, mentre nei mesi tra Natale e Pasqua abbiamo riflettuto sulla riconciliazione. La terza parte del programma pastorale invita tutti noi cristiani di Roma a porci all’ ascolto del grido della città.
Cerchiamo ora di capire che cosa intendono proporci i vescovi con questo invito .
Lo scorso settembre nel presentare la terza parte del programma di quest’anno pastorale il cardinale De Donatis ha ricordato il passo della Bibbia nel quale Mosè ascolta la voce di Dio che proviene dal roveto ardente. Quando egli si era avvicinato per osservare più da vicino lo straordinario fenomeno del roveto che bruciava senza consumarsi, la voce di Dio gli aveva intimato di togliersi i sandali perché il luogo che stava calpestando era sacro. Mosè dunque si era tolto i sandali e allora la voce del Signore gli aveva detto: Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sorveglianti; conosco infatti le sue sofferenze.” E ancora: “Ora dunque il grido degli Israeliti è arrivato fino a me e io stesso ho visto l'oppressione con cui gli Egiziani li tormentano.” Poi gli aveva affidato il compito che aveva pensato per lui fin dall’eternità: Ora va'! Io ti mando dal faraone. Fa' uscire dall'Egitto il mio popolo, gli Israeliti!
Il compito spaventa Mosè che osa dire: “Chi sono io per andare dal faraone e per far uscire dall'Egitto gli Israeliti? Arriva allora la risposta rassicurante del Signore: Io sarò con te.
Ciascuno di noi ha sperimentato almeno una volta nella vita questa situazione: trovarsi di fronte o già immerso in una situazione difficile, magari dolorosa, e sentirsi impotente, inadeguato,con la paura di essere sopraffatto dal compito apparentemente immane. Ha poi, con l’aiuto di Dio, capito che non gli sarebbe mancata la forza se solo avesse detto sì.
Ma torniamo al cardinale De Donatis che ci ricorda che “Mosè non ha avuto timore di protestare ammettendo la propria inadeguatezza. Ma è stato tutto inutile: Dio ha ascoltato il grido del suo popolo (Esodo 3,7) e ha deciso che proprio attraverso Mosè realizzerà la sua opera di liberazione”
Ecco: i nostri vescovi hanno deciso di chiedere anche a noi cristiani di Roma di metterci in ascolto di un grido, o forse delle grida, che si innalzano vicino a noi.
Lascio, a questo punto, la parola al vicario del Papa per la nostra diocesi:
Nell'ultima parte dell'anno anche noi ci metteremo in ascolto del grido che sale dalla nostra città. Dopo aver compiuto il percorso della memoria e della riconciliazione, siamo forse più attenti a comprendere che questo grido c'è, che Dio lo ode (e spesso noi no) e che chiama proprio noi a collaborare con Lui. Ci ha detto Papa Francesco: Dio ha messo proprio noi in questo tempo così difficile ad evangelizzare.
ln realtà questo terzo passaggio dell'ascolto del grido dovrà essere poi sviluppato meglio nel corso dell'anno successivo. A noi per quest'anno basterà:
- Mettere a fuoco cosa grida la gente delle nostre città. Le sofferenze familiari, il grido dei poveri e degli stranieri, le situazioni di alienazione o addirittura di sfruttamento vissute nel lavoro, le ingiustizie subite a causa dei sistemi di corruzione e di clientelismo, la rassegnazione di chi non cerca più un senso per la vita... Cosa gridano le persone? A quale bisogno di salvezza danno voce e quale invece non riescono neppure ad esprimere? Dove vanno a cercare risposte oggi le persone che si interrogano sulla vita? Perché la comunità cristiana non intercetta queste richieste o perché non è più considerata un'interlocutrice credibile? Nelle parrocchie e nelle prefetture cercheremo di individuare questo grido e l'appello che contiene da parte del Signore.
- Dovremo iniziare già da quest'anno una lettura dei segni dei tempi lasciandoci provocare dalla parte di EG (Evangelii gaudium) relativa alle sfide che oggi incontra l'inculturazione dell'annuncio della fede, soprattutto nelle zone urbane (EG 61-75). Non è facile cogliere i segni dei tempi: significa discernere ciò che il Signore sta misteriosamente facendo nel cuore degli uomini di oggi e nelle vicende della storia. Questo passaggio richiederà una riflessione molto approfondita e determinerà cambiamenti di prospettiva molto importanti nell'azione pastorale
- Siamo invitati in EG da Papa Francesco a dire due sì: alla spiritualità missionaria e alle relazioni nuove in Cristo. Vi invito a rileggere EG 78-80 e EG 87-92. La conversione missionaria chiede alle comunità di "buttarsi nella mischia" e di credere oggi nella possibilità della "rivoluzione della tenerezza", cioè del rischio dell'incontro con l'altro, del primo passo verso i luoghi in cui le persone vivono...
Vivremo insieme la celebrazione della Pentecoste. Ci ritroveremo con Papa Francesco al Divino Amore, per invocare con Maria il dono dello Spirito Santo, perché realizzi anche oggi una nuova missione ecclesiale, nella quale i cristiani sappiamo annunciare il medesimo vangelo nelle molte lingue delle esistenze dei nostri contemporanei. Con i sandali ai piedi, i fianchi cinti e il bastone in mano, siamo pronti ad andare dove il Signore ci indicherà...
Le varie prefetture e/o le parrocchie individueranno le modalità attraverso le quali si potrà attuare l’invito dei nostri vescovi. Stiamo quindi attenti alle comunicazioni che arriveranno attraverso i vari canali (RAI, TV, quotidiani, Facebook, Whatsapp) e anche tramite le nostre parrocchie di appartenenza.
A cura di Antonella
ATTIVITA’ DIOCESANE
5 maggio 2019: FESTA DELLA FAMIGLIA al santuario del Divino Amore. Riflessione, animazione, comunione fraterna e celebrazione eucaristica presieduta dal cardinale vicario presso il Santuario del Divino Amore.
12 maggio 2019: Ordinazione dei nuovi sacerdoti della diocesi di Roma presieduta da Papa Francesco
13 maggio 2019: Catechesi del cardinale vicario su "Gaudete et exsultate" nella basilica di San Giovanni in Laterano: “Scegliere le scelte di Dio” (GE, 166-177)-
Nella seconda parte mons. Frisina parlerà sul tema: Santa Teresa d’Avila e San Giovanni della Croce: la forza della preghiera
19 maggio 2019: Festa dei popoli, organizzata dai Missionari scalabriniani in collaborazione con l’Ufficio Migrantes del Vicariato della Diocesi di Roma,
1 giugno 2019: Notte Sacra - Musica e preghiera nel cuore di Roma.