Tratto da Lutto proibito: il dolore taciuto dell'aborto
di Theresa Burke, Ph.D. (Continuazione)
L'aborto volontario non è una panacea. Il fatto che esso causi così tanta divisione ed ansietà nella vita politica del nostro Paese suggerisce chiaramente che esso sia anche la causa di divisione ed ansia internamente, nella vita di un individuo. Com'è possibile che possa essere una perfetta soluzione per tutte le donne in tutte le situazioni?
Alcune, forse persino la maggioranza delle donne, hanno scelto l'aborto non in accordo con la loro coscienza, anzi violandola. Vari studi hanno confermato che dal 65% al 70% delle donne che chiedono l'aborto hanno una visione morale negativa dell'aborto stesso. (Nota 1) Questa evidenza è supportata da un sondaggio nazionale su un campione casuale, condotto dal Los Angeles Times, che ha svelato che il 74% delle donne che hanno ammesso di aver avuto un aborto pregresso asseriscono che mentre credono che le donne dovrebbero poter scegliere per se stesse, loro personalmente credono che l'aborto sia "moralmente sbagliato." (Nota 2)
Molte delle donne che ho trattato hanno coscientemente violato la loro coscienza o tradito il loro desiderio materno, spinte dalle pressioni che hanno incontrato. Queste pressioni sono state di vario genere: abbandono da parte del partner, povertà, mancanza di una casa, violenza, mancanza di educazione adeguata, mancanza di lavoro, problemi emozionali, incesto, stupro, anomalie fetali, per nominarne soltanto alcune. Molte donne hanno sentito che "non avevano nessuna scelta" tranne il sottomettersi ad un aborto non voluto.
Alcune di queste donne hanno affrontato immediatamente i sentimenti di rammarico e di lutto. Altre stoicamente hanno negato i loro sentimenti per anni, persino decenni, finché non hanno potuto evitare più a lungo la necessità di comprendere ciò che avevano fatto nel contesto della loro comprensione di se stesse.
All'altro estremo, ho anche trattato donne che al momento dei loro aborti non avevano problemi morali sulla loro scelta. Era una decisione semplice che andava d'accordo con tutte le loro convinzioni. Ma anche questo non era garanzia di una futura soddisfazione della propria scelta. Queste donne mi hanno contattato perchè qualche altro evento nelle loro vite aveva improvvisamente sollevato sentimenti inaspettati di confusione o lutto.
Tutte le donne sono ferite emozionalmente dall'aborto? E' solo una questione di tempo prima che i loro aborti ritornino come fantasmi della memoria? Molti critici dell'aborto credono sia così, ma questa è un'estesa generalizzazione che non può mai essere provata o confutata. Tutto ciò che posso dire con certezza è che molte donne e molti uomini sono seriamente colpiti a livello emotivo e psicologico dalla loro esperienza con l'aborto. Questo problema è reso più tragico dal fatto che così tanti non hanno nessuno a cui rivolgersi che possa aiutarli ad elaborare il loro lutto. Molti si sentono isolati e completamente soli nei loro sentimenti. Sono intrappolati nell'errata convinzione che nessuno possa comprendere come si sentono.
Una delle ragioni per cui ho scritto questo libro è semplicemente per dare validità all'esperienza di questi milioni di donne e uomini. La mia speranza è che "Forbidden Grief" ("Lutto proibito") fornisca due spiegazioni: una comprensione delle reazioni post-abortive, e una spiegazione dei sintomi che possono sorgere quando vengono repressi i sentimenti e inibito il lutto.
Tutti i casi descritti in questo libro sono reali. Mentre il recupero di ogni donna non è descritto, tutte queste donne hanno sperimentato una eliminazione o significativa riduzione dei problemi per i quali avevano chiesto consulto. Questo è stato realizzato perchè ho capito le complessità della loro esperienza di aborto, e ho fornito loro un ambiente sicuro in cui non venivano giudicate mentre elaboravano la loro esperienza, e perchè ho rispettato il loro bisogno di elaborare un lutto e di capire ciò che hanno sperimentato. Il fatto che siano guarite è evidenza che i loro problemi successivi all'aborto erano stati propriamente diagnosticati, il che è anche indicativo del fatto che i problemi che presentavano erano realmente correlati con l'aborto.
Per preservare la privacy delle mie clienti, tutti i loro nomi e quelli dei membri delle loro famiglie sono stati cambiati.
Tratto da "Forbidden Grief: The Unspoken Pain of Abortion"
Copyright 2002 Theresa Burke and David C. Reardon
www.rachelsvineyard.org
Traduzione di Domenico Montanaro e Monika Rodman.