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Proseguiamo la lettura della “Misericordia Vultus” per cercare di capire e imparare a essere “Misericordiosi come il Padre”.
“Ci sono momenti nei quali in modo ancora più forte siamo chiamati a tenere fisso lo sguardo sulla misericordia per diventare noi stessi segno efficace dell’agire del Padre. È per questo che ho indetto un Giubileo Straordinario della Misericordia come tempo favorevole per la Chiesa, perché renda più forte ed efficace la testimonianza dei credenti”.
Dobbiamo diventare noi stessi segno efficace dell’agire del Padre. Papa Francesco non dice che siamo noi in grado di essere misericordiosi, perché noi non siamo in grado di esserlo, dobbiamo soltanto lasciare agire il suo Amore in noi, non dobbiamo alzare noi barriere, non dobbiamo noi con i nostri ragionamenti egoistici, chiudere il nostro cuore ma come dice sempre Suo Rifugio dobbiamo allargare il nostro cuore, solo così cuore riusciremo a fare esperienza della vera Felicità.
Molto bello e significativo è stato il tema del Convegno dei Laici Amore Misericordioso:
“Dinanzi alla gravità del peccato, Dio risponde con la pienezza del perdono.La misericordia sarà sempre più grande di ogni peccato, e nessuno può porre un limite all’amore di Dio che perdona”.
Questo concetto espresso con la stessa tonalità di Madre Speranza da Papa Francesco, ci svela gradatamente quale è il volto di Dio e come incarnare la stessa tonalità d’amore noi Laici della Famiglia dell’Amore Misericordioso.
La nuova evangelizzazone credo sia proprio questo:
- Essere cristiani pieni di gioia perché abbiamo fatto esperienza della Misericordia di Dio
- Essere cristiani con il volto di Gesù Cristo, con il cuore di Gesù Cristo
Giovanni XXIII disse “Ora la sposa di Cristo preferisce usare la medicina della Misericordia invece di imbracciare le armi del rigore”. La medicina gratis senza pagamento di alcun ticket della Misericordia, è capace di portare a vita nuova ogni situazione, anche quella umanamente e apparentemente definita da noi umani “IMPOSSIBILE”. Solo Dio con la sua Grazia rende possibile l’IMPOSSIBILE.”
“Come desidero che gli anni a venire siano intrisi di misericordia per andare incontro ad ogni persona portando la bontà e la tenerezza di Dio! A tutti, credenti e lontani, possa giungere il balsamo della misericordia come segno del Regno di Dio già presente in mezzo a noi”.
Ecco l’invito di Papa Francesco, ecco quello che Gesù ha chiesto a Madre Speranza nel lontano 1927 “Lui mi diceva che devo riuscire a farlo conoscere agli uomini non come un Padre offeso dalle ingratitudini dei suoi figli, ma come un Padre amorevole, che cerca in ogni maniera di confortare, aiutare e rendere felici i suoi figli e li segue e cerca con amore instancabile, come se non potesse essere felice senza di loro”.
In questo anno giubilare della Misericordia, dobbiamo pregare la Santissima Trinità affinchè il cuore e la vita di noi Laici, che abbiamo aderito con fede e desiderio, al carisma dell’Amore Misericordioso, divengano intrisi di misericordia per andare incontro ad ogni persona portando la bontà e la tenerezza di Dio.
Bontà e Tenerezza in questa società moderna sono sinonimi di debolezza, di arrendevolezza, di mancanza di autostima, di stupidità a volte.
San Tommaso d’Aquino ci ricorda Papa Francesco affermava « È proprio di Dio usare misericordia e specialmente in questo si manifesta la sua onnipotenza». Le parole di san Tommaso d’Aquino mostrano quanto la misericordia divina non sia affatto un segno di debolezza, ma piuttosto la qualità dell’onnipotenza di Dio.
Dio e’ Amore! Per capire cosa significa Misericordia e essere misericordiosi, ci basta contemplare l’Amore di Dio per me, per te, per ciascuno. Dio ama tutti i suoi figli, che sono i nostri fratelli divini, senza distinzione di colore, di qualità personali, di qualità morali, di cultura, di religione, di colore politico. Siamo noi che dividiamo il mondo in giusti e peccatori, orientali ed occidentali, italiani e stranieri, atei e religiosi, laureati e non, comunisti e fascisti, bianchi e neri…….. Tutti siamo peccatori e bisognosi dell’amore di Dio, capace di fasciare le nostre ferite, di curare i nostri mali, di trasformare i nostri cuori.
Se amiamo amiamo e basta. Questo Dio fa con noi, ci ama e basta, e più siamo ingrati e più ci ama, perché sente che siamo più bisognosi delle sue cure, come i genitori fanno con i figli più bisognosi perché disoccupati, drogati, malati, carcerati ecc.
La nostra vita, il nostro cammino serve secondo me, soltanto a questo: riconoscere quanto Dio ci ama, come Dio ci ama, perché Dio ci ama. Quando sperimentiamo e riconosciamo l’amore di Dio nella nostra vita, allora tutto cambia, tutto si trasforma. L’Amore quando è Amore come dice San Paolo “ è paziente,è benigna la carità;la carità non invidia, non si vanta,non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira,non tiene conto del male ricevuto, ma si compiace della verità;tutto tollera, tutto crede.”
Leggendo e rileggendo la Bolla di indizione del giubileo straordinario della Misericordia, stupisce sempre di più la modalità dell’amore di Dio. Un amore che è assoluto, non tiene conto delle offese e tradimenti.. E’ amore e basta. Un amore che non si dà mai per vinto, un amore per ciascun suo figlio, un amore individuale che va a scovare nel più profondo dei segreti dell’anima, per giustificare il male fatto, per dare sempre all’uomo una ennesima chance. Talvolta e immagino con profondo rammarico è costretto per la nostra testardaggine, stupidità, a darci delle “bastonate” per farci capire, alla stessa stregua del genitore che dà uno scapaccione al bambino per fargli capire lo sbaglio fatto e per non farglielo ripetere.
Papa Francesco dice “ Nelle parabole dedicate alla misericordia, Gesù rivela la natura di Dio come quella di un Padre che non si dà mai per vinto fino a quando non ha dissolto il peccato e vinto il rifiuto, con la compassione e la misericordia.
Solo attingendo alla sua Grazia, ai suoi Sacramenti, riusciremo anche noi a non darci per vinti di fronte alle miserie nostre e delle persone che il Signore ci ha affidato, usando compassione e misericordia verso noi stessi e verso il nostro prossimo.
Segue il prossimo mese
Bruna