Riflessione sulla bolla
Misericordia Vultus
Riprendiamo dal punto 10 della Misericordiae Vultus.
L’architrave che sorregge la vita della Chiesa è la misericordia……La tentazione, da una parte, di pretendere sempre e solo la giustizia ha fatto dimenticare che questa è il primo passo, necessario e indispensabile, ma la Chiesa ha bisogno di andare oltre per raggiungere una meta più alta e più significativa…..Il perdono è una forza che risuscita a vita nuova e infonde il coraggio per guardare al futuro con speranza.
Io aggiungerei che l’architrave della Famiglia di oggi, di tutte le famiglie ferite, è la Misericordia. La famiglia oggi continuamente è tentata dal demonio, perché sa bene che quando nelle famiglie circola l’amore di Dio e l’amore reciproco è inattaccabile. Ecco che il “tignoso” in questo periodo ha sferrato un attacco micidiale all’interno delle nostre famiglie, specialmente in quelle che pur in mezzo a tante difficoltà cercano di vivere una vita orientata a Cristo per diventare famiglie cristiane. Il “tignoso” sa perfettamente che quando entra nelle nostre famiglie ferite dal peccato e dall’egoismo, la Misericordia di Dio, il suo Amore, il suo Perdono, tutto cambia, tutto si trasforma, dalla morte del peccato si risuscita a vita nuova. E’ nei suoi piani infernali distruggere la speranza che ci porta a vedere il futuro con una veste nuova. Ma noi se ascoltiamo l’amore di Dio che dà gioia, è lui che tramite i sacramenti, tramite l’ascolto della sua Parola, tramite le occasioni di risurrezione che ci pone sul nostro cammino, allontaneremo da noi e dai nostri cari ogni tentazione che ci trascina nel peccato. Ricordiamo che ogni scelta vissuta nella gioia viene da Dio, ogni scelta vissuta nella tristezza viene dal tignoso.
Papa Francesco ci ricorda in particolare alcune espressioni pronunciale nell’Enciclica Dives in Misericordia di San Giovanni Paolo II:
«La mentalità contemporanea, forse più di quella dell’uomo del passato, sembra opporsi al Dio di misericordia e tende altresì ad emarginare dalla vita e a distogliere dal cuore umano l’idea stessa della misericordia. La parola e il concetto di misericordia sembrano porre a disagio l’uomo, il quale, grazie all’enorme sviluppo della scienza e della tecnica, non mai prima conosciuto nella storia, è diventato padrone ed ha soggiogato e dominato la terra…. Inoltre, san Giovanni Paolo II così motivava l’urgenza di annunciare e testimoniare la misericordia nel mondo contemporaneo: « Essa è dettata dall’amore verso l’uomo, verso tutto ciò che è umano e che, secondo l’intuizione di gran parte dei contemporanei, è minacciato da un pericolo immenso. Il mistero di Cristo ... mi obbliga a proclamare la misericordia quale amore misericordioso di Dio, rivelato nello stesso mistero di Cristo. Esso mi obbliga anche a richiamarmi a tale misericordia ead implorarla in questa difficile, critica fase della storia della Chiesa e del mondo ».
E’ vero oggi il concetto di Misericordia pone quasi a disagio. Troppe volte ci fermiamo alla giustizia e non sappiamo andare oltre. Non sappiamo vedere dentro il cuore di chi ci ha offeso, di chi ci ha tradito, di chi ha rubato, di chi ci ha aggredito, di chi ha ucciso. Ci fermiamo all’atto in sé (al peccato commesso) che obiettivamente va condannato. Madre Speranza diceva che dobbiamo condannare il peccato e non il peccatore. Il cuore Misericordioso di Dio guarda invece l’uomo e si serve anche di quel gesto di quel peccato commesso per trasformare il suo peccato in redenzione.
Noi laici dell’Amore Misericordioso non dobbiamo mai dimenticare di contemplare l’Amore Misericordioso di Dio, per non essere prorio noi a opporci alla Misericordia di Dio, quando le situazioni della vita che il Signore pone sul nostro cammino ci invitano a contemplarla, proclamarla e porla in atto per il nostro bene e del nostro prossimo. Non dobbiamo avere paura di essere Misericordiosi di usare misericordia con il nostro prossimo, perché Dio per prima l’ha usata nei nostri confronti, anche quando non la meritavamo!
Siamo Laici dell’Amore Misericordioso e la nostra adesione non ci dovrà mai porre a disagio quando per grazia di Dio saremo in grado di usare misericordia. Preghiamo e invochiamo l’aiuto della Beata Speranza affinchè lei Apostola dell’Amore Misericordioso, ci aiuti a non dimenticare mai la Misericordia a non sentirci mai a disagio nell’essere misericordiosi.
Papa Francesco nella sua Bolla di indizione ci dà anche delle indicazioni per diventare persone capaci di misericordia affinchè nelle nostre parrocchie, nelle comunità, nelle associazioni e nei movimenti, insomma, dovunque vi sono dei cristiani, chiunque deve poter trovare un’oasi di misericordia.
- Per essere capaci di misericordia, quindi, dobbiamo in primo luogo porci in ascolto della Parola di Dio.
- Ciò significa recuperare il valore del silenzio per meditare la Parola che ci viene rivolta.
- In questo modo è possibile contemplare la misericordia di Dio e assumerlo come proprio stile di vita.
- Ognuno dovrà compiere, secondo le proprie forze, un pellegrinaggio. Esso sarà un segno del fatto che anche la misericordia è una meta da raggiungere e che richiede impegno e sacrificio. Il pellegrinaggio, quindi, sia stimolo alla conversione: attraversando la Porta Santa ci lasceremo abbracciare dalla misericordia di Dio e ci impegneremo ad essere misericordiosi con gli altri come il Padre lo è con noi.
Ma il Papa non si limita a darci le sue indicazioni ci indica quali sono le tappe di questo pellegrinaggio secondo Gesù:
- « Non giudicate e non sarete giudicati;
- non condannate e non sarete condannati;
- perdonate e sarete perdonati.
- Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio » Lc 6,37-38).
Dice anzitutto di non giudicare e di non condannare. Se non si vuole incorrere nel giudizio di Dio, nessuno può diventare giudice del proprio fratello. Gli uomini, infatti, con il loro giudizio si fermano alla superficie, mentre il Padre guarda nell’intimo. Quanto male fanno le parole quando sono mosse da sentimenti di gelosia e invidia! Parlare male del fratello in sua assenza equivale a porlo in cattiva luce, a compromettere la sua reputazione e lasciarlo in balia della chiacchiera. Non giudicare e non condannare significa, in positivo, saper cogliere ciò che di buono c’è in ogni persona e non permettere che abbia a soffrire per il nostro giudizio parziale e la nostra presunzione di sapere tutto. Ma questo non è ancora sufficiente per esprimere la misericordia. Gesù chiede anche di Perdonare e di donare. Essere strumenti del perdono, perché noi per primi lo abbiamo ottenuto da Dio. Essere generosi nei confronti di tutti, sapendo che anche Dio elargisce la sua benevolenza su di noi con grande magnanimità.
Segue il prossimo mese
Bruna