Venuto il mattino, tutti i sommi sacerdoti e gli anziani del popolo tennero consiglio contro Gesù, per farlo morire. Poi, messolo in catene, lo condussero e consegnarono al governatore Pilato.
Che mistero il cuore dell'uomo! Come ha potuto Giuda resistere alla Grazia incarnata, che l'aveva tenuto al suo fianco per tre anni? Come possiamo resistere noi e cadere in tentazioni che ci fanno del male, che mettono in gioco tutta la nostra vita, che compromettono la nostra eternità? Gesù, Tu continui ad essere condannato nei nostri cuori, tutte le volte che, delusi nei nostri desideri di gloria, ci volgiamo altrove, rifiutandoti il nostro amore, per quelle sporche trenta monete di falsa felicità. Perdonaci, donaci il tuo Spirito di sapienza.
Allora Giuda, il traditore, vedendo che Gesù era stato condannato, si pentì e riportò le trenta monete d'argento ai sommi sacerdoti e agli anziani dicendo: «Ho peccato, perché ho tradito sangue innocente».
E' tardi, Giuda, ormai Gesù è stato condannato, è in mano ai suoi nemici, ormai le cose hanno preso un corso irreversibile. E non solo per te, purtroppo, anche per tanti fratelli e sorelle che hanno fatto scelte sotto il condizionamento del tentatore. Come è astuto il tentatore e come sa aggirarci prendendoci per il lato fragile. Sveglia il nostro cuore, Signore, dal sopore in cui satana ci mette e non permettere che cadiamo in tentazione.
Ma quelli dissero: «Che ci riguarda? Veditela tu!». Ed egli, gettate le monete d'argento nel tempio, si allontanò e andò ad impiccarsi.
Chi ti ha sedotto, Giuda, non s'interessa dei tuoi sentimenti, del tuo rimorso; hanno raggiunto il loro scopo, hanno preso l'Innocente e tu gliel'hai messo nelle mani, hanno il cuore duro, non s'impietosiscono del tuo pentimento. Non a loro dovevi confessare il tuo peccato ma al Grande Assolutore! Facciamolo noi, quando ci troviamo in situazioni simili alla sua e Tu, Gesù, assolvici, abbi misericordia dei tuoi poveri figli, che non sanno rimanere nella casa del Padre.
Ma i sommi sacerdoti, raccolto quel denaro, dissero: «Non è lecito metterlo nel tesoro, perché è prezzo di sangue». E tenuto consiglio, comprarono con esso il Campo del vasaio per la sepoltura degli stranieri. Perciò quel campo fu denominato "Campo di sangue" fino al giorno d'oggi.
Quelle trenta monete, sporche di tradimento, è giusto che non vadano a costituire il tesoro del tempio: sono il prezzo della morte e possono servire solo ad accogliere la morte. Almeno, Signore, fa' che nessun altro, quando riconsegnarà il suo corpo alla terra, abbia nel cuore la macchia del tradimento. Abbi pietà della nostra debolezza, Gesù Salvatore!
Allora si adempì quanto era stato detto dal profeta Geremia: E presero trenta denari d'argento, il prezzo del venduto, che i figli di Israele avevano mercanteggiato, e li diedero per il campo del vasaio, come mi aveva ordinato il Signore . (Mt 27:1-10)
Tutto era scritto nel tuo libro, Signore, ma non l'avevi scritto Tu, l'aveva scritto Giuda. Tutto è scritto anche nelle pagine della storia della nostra salvezza, ma ti preghiamo, se ci sono parole nere, cancellale con il tuo Sangue redentore e non permettere, che siamo traditi dalla nostra stoltezza.