COMPLOTTO CONTRO GESU' (Mt 26,1-5)
Terminati tutti questi discorsi, Gesù disse ai suoi discepoli: «Voi sapete che fra due giorni è Pasqua e che il Figlio dell'uomo sarà consegnato per essere crocifisso».
Allora i sommi sacerdoti e gli anziani del popolo si riunirono nel palazzo del sommo sacerdote, che si chiamava Caifa, e tennero consiglio per arrestare con un inganno Gesù e farlo morire. Ma dicevano: «Non durante la festa, perché non avvengano tumulti fra il popolo».
Che mistero d'amore quello di Gesù! Faceva solo del bene: guariva gli ammalati, consolava gli afflitti, soccorreva i poveri, annunziava il regno di Dio, perdonava i peccatori, educava i popoli alla non violenza….
Ma non sono così gli uomini che vorremmo a capo delle nazioni, della Chiesa, delle comunità, delle famiglie?
Che mistero il male!
Il bene di solito suscita entusiasmo, risposte positive, emulazione, gioia, desiderio di vicinanza… eppure nel cuore e nella mente dei Farisei suscitava desiderio di violenza, addirittura premeditavano la morte di Gesù!
Credevano forse di essere liberi o di liberarsi mettendolo a morte e invece erano schiavi dei loro vizi e peccati, della malizia del loro cuore indurito. Le parole buone di Gesù, per contrasto, risuonavano nel loro intimo come condanna e non volevano sentirle e, proprio come Pinocchio che decise di uccidere il grillo parlante, loro decisero di uccidere il Giusto.
Se uno ci avverte che abbiamo una macchia sul viso, lo ringraziamo e togliamo la macchia, ma non ci scagliamo contro chi ci avverte. Gesù annuncia che nel grande giorno finale saremo giudicati sull'amore, ce lo rivela perché ci prepariamo e siamo trovati pronti a questo grande esame, è questo un motivo perché sia messo a tacere? Non dovrebbe, al contrario essere motivo per ringraziarlo e per impegnarci a verificare la nostra situazione?
Ci troviamo proprio di fronte al grande mistero del male, che stordisce l'uomo peccatore fino a fargli perdere anche la luce dell'intelligenza. Veramente il tentatore ci svuota la mente e il cuore per potervi versare odio, vendetta, avversione, morte! Stamo attenti!
La storia di Gesù si ripete ancora oggi nei confronti di quanti parlano e agiscono nel nome di Gesù: Basta leggere la vita dei santi per rendersi conto di questa verità. Basta guardarsi intorno per vedere quante volte, persone che fanno del bene, vengono criticate, giudicate e condannate. Anche nel nostro secolo, che diciamo di pace, si sono fatti e continuano a farsi milioni di martiri. E questo senza contare i martirii silenziosi che si consumano nelle famiglie.
Nel mondo c'è tanto dolore perché c'è tanto disordine morale e le famiglie sono le prime a subirne le conseguenze.
Decidiamoci a mettere il cuore in pace, per non rendere le nostre case un campo di battaglia. Magari a volte, presi dall'ira, uguriamo la morte alle persone che vivono con noi, alle quali siamo legati da vincoli di sangue e di Battesimo! Non facciamolo, potremmo pentirci amaramente. Gesù ha già subito tutto questo nella sua umanità, non tormentiamo ancora il suo Corpo Mistico, con nuove condanne a morte, con nuovo odio, con nuove incapacità di conversione. Le difficoltà familiari sono il nostro banco di prova per verificare la consistenza della nostra fede e del nostro amore, non trasformiamole in occasioni per caricarci di responsabilità morali, di autentici peccati di desiderio, che possono essere anche mortali se la materia è grave, come desiderare la morte. |