IL FICO STERILE (Mt 21,18-22)
"La mattina dopo, mentre rientrava in città, ebbe
fame. Vedendo un fico sulla strada, gli si avvicinò, ma
non vi trovò altro che foglie, e gli disse: "Non nasca
mai più frutto da te". E subito quel fico si seccò.
Vedendo ciò i discepoli rimasero stupiti e dissero: "Come
mai il fico si è seccato immediatamente?". Rispose
Gesù: "In verità vi dico: Se avrete fede e
non dubiterete, non solo potrete fare ciò che è
accaduto a questo fico, ma anche se direte a questo monte: Levati
di lì e gettati nel mare, ciò avverrà. E
tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete".
Gesù a volte, quando ogni parola era diventata inutile,
insegnava con esempi scioccanti. Aveva fame, ma non ci risulta
che fosse un intemperante né un teppista che se non soddisfaceva
le sue esigenze distruggeva quanto trovava davanti a sé.
Gesù stava andando a Gerusalemme per consegnarsi ai suoi
nemici che gli avrebbero dato la morte di croce ma c'era qualche
anima sorda ad ogni suo richiamo, c'erano menti ottuse che non
volevano capire, c'era Giuda tra gli Apostoli che perseguiva il
suo progetto di traditore, di deicida, di banderuola pronta a
girarsi ad ogni spirar di vento. Richiamato più e più
volte dalla Parola e dall'esempio di Gesù, si era venduto
al nemico. Gesù vorrebbe risparmiargli il coinvolgimento
nella sua condanna e, passando davanti a quel fico bello, pieno
di foglie, ma senza frutti, lo elimina con decisione inoppugnabile.
L'albero non aveva colpa: non era tempo di frutti, ma essendo
stato scelto a simbolo dell'uomo che persevera nel male, secca
e muore.
C'è un'ora, nella vita di ognuno di noi, in cui bisogna
dar ragione dei frutti che abbiamo portato, è l'ora della
morte. La morte sembra sempre fuori tempo, ma giunge nell'ora
in cui passa Gesù e ci chiede ragione della nostra vita.
Quella di Giuda era imminente, lui non lo sapeva e Gesù,
con l'esempio di quel fico, gli lancia l'ultimo segnale
.
Così può succedere all'uomo, alla donna, alla coppia
che si ostina nel male. La parvenza di una famiglia sana dura
un po' per illusione propria e degli altri, ma poi la rovina è
inevitabile ed immediata.
Quanti drammi in famiglie all'apparenza sane! Non possiamo giudicare
perché non ne abbiamo il diritto e la giusta cognizione,
ma possiamo riflettere, possiamo deciderci a fare una seria revisione
della nostra vita personale, di coppia, di famiglia e deciderci
a cambiar vita se la coscienza ci trova in difetto, prima che
il Signore passi e ci chieda i frutti dei nostri talenti, delle
grazie ricevute e torrenti, delle occasioni che la vita ci ha
offerto.
Il matrimonio è cammino di santità, la vita familiare
è immagine della vita trinitaria, queste realtà
vanno vissute all'interno del piano di Dio su di noi. Non possiamo
prescindere da Lui perché da Lui veniamo e a Lui faremo
ritorno. La vita è dono, il matrimonio è vocazione,
la famiglia è ricchezza celeste che Dio ha messo nelle
nostre mani. Non possiamo trattare queste cose solo dal punto
di vista terreno, non possiamo preoccuparci solo del benessere,
della buona posizione, del lavoro ben retribuito, della casa comoda,
della macchina lussuosa. Queste cose, possiamo anche procurarcele
ma senza farne il fine della vita, il fine è il ritorno
a Dio, il fine è la salvezza dell'anima, il fine è
produrre frutti per la vita eterna, procurarsi beni "che
la ruggine non corrode e il tarlo non consuma". Se a queste
cose non avremo pensato, il nostro albero sarà pieno di
belle foglie, di traguardi umani raggiunti, probabilmente anche
di una gloria acquistata a caro prezzo, magari compromettendo
proprio la nostra anima e allora, Gesù, passando non troverà
frutti e ci destinerà al taglio. Ma abbiamo ancora tempo
per rimediare e per sperare nella Sua misericordia.
G 20 Preghiera a due voci 2
· "La mattina dopo, mentre rientrava in città,
ebbe fame.
· Gesù, Tu hai fame, hai fame del mio amore, ma
io sono avaro con Te; Tu mi colmi di attenzioni, mi sussurri parole
di tenerezza attraverso la luce del sole, il luccichio delle onde,
la voce del vento, mi sorridi attraverso lo sguardo innocente
e puro dei bambini e di quanti mi amano, ma io resto indifferente,
non riesco ad andare oltre il visibile, resto nel campo del sensibile,
non colgo la Tua presenza, non rispondo al Tuo amore. Gesù,
sveglia il mio cuore, dammi occhi per vedere, orecchie per sentire,
cuore per amare.
· Vedendo un fico sulla strada, gli si avvicinò,
ma non vi trovò altro che foglie,
· Gesù, anche in casa mia forse trovi soltanto
foglie, foglie di un amore fragile, di un amore egoista, di attenzione
soprattutto al mioo bisogno invece che al bisogno del mio coniuge,
dei miei figli, di chi entra nella mia vita carico dei suoi problemi
che io dovrei aiutare a risolvere
Io non mi sento di incomodarmi
e mi lavo le mani, pensando che saranno altri a dover rispondere
a quelle esigenze. Ma intanto io resto senza frutti
e Tu,
passando resterai deluso. Gesù, voglio essere più
generoso.
· e gli disse: "Non nasca mai più frutto da
te". E subito quel fico si seccò.
· Gesù, come suonano male queste parole sulle tue
labbra! Dimmi che hai seccato il fico per non seccare me, ma con
me, con il mio coniuge, con i miei figli, con l'umanità
intera sarai più misericordioso, avrai pazienza, aspetterai
il tempo dei frutti, scuoterai il nostro cuore per attivare il
processo di fruttificazione. Gesù, Ti prego, non permettere
che la nostra sterilità sia irrimediabile, aiutaci a convertirci
in tempo per poter produrre frutti d'amore.
· Vedendo ciò i discepoli rimasero stupiti e dissero:
"Come mai il fico si è seccato immediatamente?".
· Lo stupore degli Apostoli è anche il mio stupore,
ma io so il perché Tu hai compiuto questo gesto, perché
le piante sono state create per portare frutti e gli uomini per
amare, se mancano al loro fine primario, occupano inutilmente
il loro posto, l'opera di Dio è imperfetta e la Sua mano
di artista divino apporta le opportune correzioni. Signore, fa'
che io non sia una nota stonata nell'armonia del creato.
· Rispose Gesù: "In verità vi dico:
Se avrete fede e non dubiterete, non solo potrete fare ciò
che è accaduto a questo fico, ma anche se direte a questo
monte: Levati di lì e gettati nel mare, ciò avverrà.
E tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete".
· Gesù, la Tua fede ha seccato il fico e ha risuscitato
Lazzaro, la mia è debole, ma Tu prega per me, prega in
vece mia, togli dal mio cuore il macigno di un'umanità
troppo pesante, dai alla mia fede la forza dell'energia vitale
nascosta nel piccolo seme di senapa. Benedici la mia famiglia,
Ti sei fidato di me affidandomi delle creature che Tu ami teneramente;
dammi la capacità di trasformare in gesti umani l'amore
che Tu voi dare a loro.