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NOVEMBRE 2003

     

IL FICO STERILE (Mt 21,18-22)
"La mattina dopo, mentre rientrava in città, ebbe fame. Vedendo un fico sulla strada, gli si avvicinò, ma non vi trovò altro che foglie, e gli disse: "Non nasca mai più frutto da te". E subito quel fico si seccò. Vedendo ciò i discepoli rimasero stupiti e dissero: "Come mai il fico si è seccato immediatamente?". Rispose Gesù: "In verità vi dico: Se avrete fede e non dubiterete, non solo potrete fare ciò che è accaduto a questo fico, ma anche se direte a questo monte: Levati di lì e gettati nel mare, ciò avverrà. E tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete".

Gesù a volte, quando ogni parola era diventata inutile, insegnava con esempi scioccanti. Aveva fame, ma non ci risulta che fosse un intemperante né un teppista che se non soddisfaceva le sue esigenze distruggeva quanto trovava davanti a sé.
Gesù stava andando a Gerusalemme per consegnarsi ai suoi nemici che gli avrebbero dato la morte di croce ma c'era qualche anima sorda ad ogni suo richiamo, c'erano menti ottuse che non volevano capire, c'era Giuda tra gli Apostoli che perseguiva il suo progetto di traditore, di deicida, di banderuola pronta a girarsi ad ogni spirar di vento. Richiamato più e più volte dalla Parola e dall'esempio di Gesù, si era venduto al nemico. Gesù vorrebbe risparmiargli il coinvolgimento nella sua condanna e, passando davanti a quel fico bello, pieno di foglie, ma senza frutti, lo elimina con decisione inoppugnabile.
L'albero non aveva colpa: non era tempo di frutti, ma essendo stato scelto a simbolo dell'uomo che persevera nel male, secca e muore.
C'è un'ora, nella vita di ognuno di noi, in cui bisogna dar ragione dei frutti che abbiamo portato, è l'ora della morte. La morte sembra sempre fuori tempo, ma giunge nell'ora in cui passa Gesù e ci chiede ragione della nostra vita. Quella di Giuda era imminente, lui non lo sapeva e Gesù, con l'esempio di quel fico, gli lancia l'ultimo segnale….
Così può succedere all'uomo, alla donna, alla coppia che si ostina nel male. La parvenza di una famiglia sana dura un po' per illusione propria e degli altri, ma poi la rovina è inevitabile ed immediata.
Quanti drammi in famiglie all'apparenza sane! Non possiamo giudicare perché non ne abbiamo il diritto e la giusta cognizione, ma possiamo riflettere, possiamo deciderci a fare una seria revisione della nostra vita personale, di coppia, di famiglia e deciderci a cambiar vita se la coscienza ci trova in difetto, prima che il Signore passi e ci chieda i frutti dei nostri talenti, delle grazie ricevute e torrenti, delle occasioni che la vita ci ha offerto.
Il matrimonio è cammino di santità, la vita familiare è immagine della vita trinitaria, queste realtà vanno vissute all'interno del piano di Dio su di noi. Non possiamo prescindere da Lui perché da Lui veniamo e a Lui faremo ritorno. La vita è dono, il matrimonio è vocazione, la famiglia è ricchezza celeste che Dio ha messo nelle nostre mani. Non possiamo trattare queste cose solo dal punto di vista terreno, non possiamo preoccuparci solo del benessere, della buona posizione, del lavoro ben retribuito, della casa comoda, della macchina lussuosa. Queste cose, possiamo anche procurarcele ma senza farne il fine della vita, il fine è il ritorno a Dio, il fine è la salvezza dell'anima, il fine è produrre frutti per la vita eterna, procurarsi beni "che la ruggine non corrode e il tarlo non consuma". Se a queste cose non avremo pensato, il nostro albero sarà pieno di belle foglie, di traguardi umani raggiunti, probabilmente anche di una gloria acquistata a caro prezzo, magari compromettendo proprio la nostra anima e allora, Gesù, passando non troverà frutti e ci destinerà al taglio. Ma abbiamo ancora tempo per rimediare e per sperare nella Sua misericordia.
G 20 Preghiera a due voci 2


· "La mattina dopo, mentre rientrava in città, ebbe fame.

· Gesù, Tu hai fame, hai fame del mio amore, ma io sono avaro con Te; Tu mi colmi di attenzioni, mi sussurri parole di tenerezza attraverso la luce del sole, il luccichio delle onde, la voce del vento, mi sorridi attraverso lo sguardo innocente e puro dei bambini e di quanti mi amano, ma io resto indifferente, non riesco ad andare oltre il visibile, resto nel campo del sensibile, non colgo la Tua presenza, non rispondo al Tuo amore. Gesù, sveglia il mio cuore, dammi occhi per vedere, orecchie per sentire, cuore per amare.

· Vedendo un fico sulla strada, gli si avvicinò, ma non vi trovò altro che foglie,

· Gesù, anche in casa mia forse trovi soltanto foglie, foglie di un amore fragile, di un amore egoista, di attenzione soprattutto al mioo bisogno invece che al bisogno del mio coniuge, dei miei figli, di chi entra nella mia vita carico dei suoi problemi che io dovrei aiutare a risolvere… Io non mi sento di incomodarmi e mi lavo le mani, pensando che saranno altri a dover rispondere a quelle esigenze. Ma intanto io resto senza frutti… e Tu, passando resterai deluso. Gesù, voglio essere più generoso.

· e gli disse: "Non nasca mai più frutto da te". E subito quel fico si seccò.

· Gesù, come suonano male queste parole sulle tue labbra! Dimmi che hai seccato il fico per non seccare me, ma con me, con il mio coniuge, con i miei figli, con l'umanità intera sarai più misericordioso, avrai pazienza, aspetterai il tempo dei frutti, scuoterai il nostro cuore per attivare il processo di fruttificazione. Gesù, Ti prego, non permettere che la nostra sterilità sia irrimediabile, aiutaci a convertirci in tempo per poter produrre frutti d'amore.

· Vedendo ciò i discepoli rimasero stupiti e dissero: "Come mai il fico si è seccato immediatamente?".

· Lo stupore degli Apostoli è anche il mio stupore, ma io so il perché Tu hai compiuto questo gesto, perché le piante sono state create per portare frutti e gli uomini per amare, se mancano al loro fine primario, occupano inutilmente il loro posto, l'opera di Dio è imperfetta e la Sua mano di artista divino apporta le opportune correzioni. Signore, fa' che io non sia una nota stonata nell'armonia del creato.

· Rispose Gesù: "In verità vi dico: Se avrete fede e non dubiterete, non solo potrete fare ciò che è accaduto a questo fico, ma anche se direte a questo monte: Levati di lì e gettati nel mare, ciò avverrà. E tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete".

· Gesù, la Tua fede ha seccato il fico e ha risuscitato Lazzaro, la mia è debole, ma Tu prega per me, prega in vece mia, togli dal mio cuore il macigno di un'umanità troppo pesante, dai alla mia fede la forza dell'energia vitale nascosta nel piccolo seme di senapa. Benedici la mia famiglia, Ti sei fidato di me affidandomi delle creature che Tu ami teneramente; dammi la capacità di trasformare in gesti umani l'amore che Tu voi dare a loro.


 

 

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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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