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IL VANGELO IN CHIAVE CONIUGALE

MAGGIO 2003

     

GESU' GUARISCE DUE CIECHI (Mt 20,29-34)

"Mentre uscivano da Gerico, una gran folla seguiva Gesù. Ed ecco che due ciechi, seduti lungo la strada, sentendo che passava, si misero a gridare: "Signore, abbi pietà di noi, figlio di Davide!".La folla li sgridava perché tacessero; ma essi gridavano ancora più forte: "Signore, figlio di Davide, abbi pietà di noi!".
Gesù, fermatosi, li chiamò e disse: "Che volete che io vi faccia?".Gli risposero: "Signore, che i nostri occhi si aprano!".Gesù si commosse, toccò loro gli occhi e subito ricuperarono la vista e lo seguirono".

Due ciechi che gridano: "Gesù, Figlio di Davide, abbi pietà di noi!" Sono ai margini della strada dove Gesù passa…..
Quanti ciechi ai margini della strada della vita! Molti non chiedono aiuto, non sanno di essere ciechi, non conoscendo la Luce non ne sentono il bisogno, si aggrappano invece al primo che passa e si lasciano condurre dove lui vuole, spesso nel fango, nel disonore, nell'umiliazione…
Ma Gesù passa e ripassa sulla nostra strada nel tentativo di trovarci disponibili a farci aiutare….Chi si accorge di Lui grida e Gesù si ferma vicino alla sua miseria, è mosso a compassione e mette i polpastrelli delle Sue dita sante su quegli occhi morti e li riapre alla luce. Beati quei ciechi che sanno gridare e sanno fermare il cammino del Viandante divino!
Ma anche tu che leggi e forse pensi di vedere bene, grida per indicare Gesù ai ciechi, e i ciechi a Gesù, fatti intermediario di questo incontro così importante; sono coppie che tu conosci, ciechi forse tutti e due, accecati dallo stolto orgoglio, che impedisce loro di dialogare e di capirsi. Forse anche tu un tempo ti trovavi in questa situazione ed altri hanno gridato a Dio per te, ed Egli ha posato le Sue dita sui vostri occhi accecati e vi ha permesso di vedervi in una luce diversa, siete così tornati a stimarvi, a rispettarvi, ad accogliervi reciprocamente come un dono.
La vita ci lega come in una cordata e questo ci permette di aiutarci o di rovinarci a vicenda. La Parola, il consiglio, la preghiera, la sofferenza offerta come espiazione, sono efficaci canali di mutuo soccorso. In realtà noi sappiamo che le nostre parole non ottengono nessun risultato, se non interviene Gesù con il Suo potere divino. Perciò tutto quanto facciamo per i fratelli deve essere fatto con Gesù e in vece Sua; dobbiamo metterci sotto l'azione dello Spirito, perché Egli possa servirsi di noi. Il Salvatore è Lui, noi siamo povere creature da Lui teneramente amate e chiamate a condividere la Sua missione, perché vuole coinvolgerci nel progetto di salvezza. Rendiamoci disponibili a portare tanti ciechi a Gesù.
Ci sono, purtroppo anche quelli che sgridano i ciechi perché non alzino la voce, non diano fastidio, magari per non essere coinvolti nelle loro problematiche. Non facciamo mai questo servizio negativo, non ci venga mai in testa di pensare che ormai certe situazioni sono irreversibili o senza soluzione alcuna; chi siamo noi per poterlo dire? Siamo forse Dio? Abbiamo forse dato noi la vita per questi fratelli sventurati? La nostra cecità sarebbe peggiore della loro, sarebbe la cecità dell'egoismo che molto tardi rivela le sue insidie.
Facciamoci, al contrario, indicatori della Luce della Misericordia divina, che non teme nessun tipo di fango, esige solo fede e desiderio di essere salvati. Vicino a queste miserie umane, fermiamo i passi di Gesù e vedremo rinnovarsi i prodigi che avvenivano lungo le strade della Palestina, quando Egli era rivestito di carne ed era percepibile accanto al dolore senza speranza.
Gesù liberi tutti dalle nostre cecità.
G 19 Preghiera a due voci 8

· "Mentre uscivano da Gerico, una gran folla seguiva Gesù.
· Gesù, è bello sapere che molta gente ti seguiva e ti segue. Fra questi speriamo di essere anche noi, nonostante le nostre inconcruenze. Seguire Te non è un'infatuazione, una suggestione collettiva, seguire Te significa imitarTi e questo non è facile, ma Tu abbi pietà della nostra debolezza e illumina la nostra mente perché riusciamo a seguirTi come Tu vuoi essere seguito.

· Ed ecco che due ciechi, seduti lungo la strada, sentendo che passava, si misero a gridare: "Signore, abbi pietà di noi, figlio di Davide!".
· Gesù, questa coppia di ciechi mi fa pensare alle tante coppie cieche che affollano le nostre strade. Questa cecità è più penosa di quella fisica, è una cecità che interrompe il circuito d'amore e lascia nelle tenebre più profonde le coppie chiamate ad accogliersi nel reciproco amore. Signore, intervieni nel nostro mondo, non è possibile che il matrimonio subisca questo attacco più disgregante della bomba atomica. Abbi pietà non solo dei due ciechi ma anche dei loro figli che soffrono e crescono senza esempi d'amore. Abbi pietà, Gesù, di questa generazione!

· La folla li sgridava perché tacessero;
· Questa folla che non vuol sentire il lamento di chi soffre e che magari alza il volume dello stereo, mi fa paura. Gesù, Tu che ami le Tue creature, aiutaci a riflettere, a mettere un freno alla nostra stoltezza, a non lasciarci illudere dalla faciloneria del "tutto va bene" anche se siamo nel fango. Rendici sensibili a coloro che soffrono, non permettere che diamo consigli sbagliati.

· ma essi gridavano ancora più forte: "Signore, figlio di Davide, abbi pietà di noi!".
· E' bella, Gesù, questa perseveranza dei due ciechi. Ci insegna a non arrenderci, a non fidarci dell'opinione del mondo che segue la "via larga" e non accetta restrizione al proprio egoismo. Questa via è insidiosa e solo chi soffre il dolore dell'anima, può superare la sua seduzione. Gesù, aiuta tutti quelli che sono consapevoli della loro cecità a vincere le resistenze della natura, del demonio e del mondo.

· Gesù, fermatosi, li chiamò e disse: "Che volete che io vi faccia?".
· Quando Gesù ci dice: "Che volete che io vi faccia?", presentiamogli senza paura tutte le nostre miserie, scopriamo le nostre piaghe, non cerchiamo colpevoli a cui addebitare la nostra sventura, riconosciamoci peccatori, malati, irresponsabili. Se ci troviamo nella cecità è perché abbiamo ceduto all'egoismo, abbiamo lasciato la via dell'amore, ci siamo smarriti nel buio. Ma se la Luce è accanto a noi, tutto può essere recuperato.

· Gli risposero: "Signore, che i nostri occhi si aprano!".
· Ed ecco la preghiera del povero: "Signore, che i miei occhi si aprano!" Si aprano perché io riesca a vedere la vita in una luce diversa, perché possa uscire dal pessimismo e riaprirmi alla fiducia.

· Gesù si commosse, toccò loro gli occhi e subito ricuperarono la vista e lo seguirono".
· La commozione di Gesù, che cosa grande! Gesù, muoviti a compassione di me, del mio coniuge, dei miei figli, dei miei parenti, dei miei amici, dei miei nemici, di tutto il nostro mondo che vaga nelle tenebre. Tu che sei Luce, ridonaci la luce, perché come i due ciechi possiamo seguirti.


 

 

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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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