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GENNAIO 2006

 

TRADIMENTO DI GIUDA (Mt 26,14-25)

Allora uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai sommi sacerdoti e disse: «Quanto mi volete dare perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d'argento . Da quel momento cercava l'occasione propizia per consegnarlo.

Il primo giorno degli Azzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che ti prepariamo, per mangiare la Pasqua?». Ed egli rispose: «Andate in città, da un tale, e ditegli: Il Maestro ti manda a dire: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli». I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.

Venuta la sera, si mise a mensa con i Dodici. Mentre mangiavano disse: «In verità io vi dico, uno di voi mi tradirà». Ed essi, addolorati profondamente, incominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». Ed egli rispose: «Colui che ha intinto con me la mano nel piatto, quello mi tradirà. Il Figlio dell'uomo se ne va, come è scritto di lui, ma guai a colui dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito; sarebbe meglio per quell'uomo se non fosse mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l'hai detto».

Che cosa terribile il tradimento! Soprattutto quando il traditore arriva a compromessi così gravi. Povero Giuda! Come è arrivato in basso! Come arriviamo in basso anche noi quando tradiamo la fiducia, la bontà, la buona fede, la benevolenza di parenti e amici.

Ma come si può arrivare a tanto? Sicuramente ci si arriva non vigilando sulle proprie concupiscenze: il piacere, il potere, l'avere. Il povero Giuda è stato travolto da questi tarli funesti, ereditati dal peccato, al punto tale da mettere una barriera tra passato, presente e futuro. Tutto quello che Gesù è stato per lui, tutto quello che è nel presente, la sua disposizione al perdono, tutto quello che aveva detto riguardo al futuro dei giusti e dei reprobi, non aveva più valore per lui, la triplice concupiscenza lo accecava e non gli permetteva di riflettere.

Oggi il tradimento si ripete anche troppo frequentemente nelle famiglie: tutto quello che il coniuge, il parente, l'amico è stato, non ha valore per il soggiogato dalla passione, è talmente accecato che si comporta come un automa che ubbidisce ad un interno despota spietato che lo istiga all'azione malvagia, mettendo sotto i piedi la coscienza. A questo punto l'uomo non è più una creatura libera, è schiavo della propria malattia spirituale, che lo porta alla morte.

Perché non fare tesoro dell'esempio di Giuda per imparare a vigilare sulle proprie passioni?

Giuda poi capirà l'enormità del male che aveva fatto e che si era fatto, ma la sua anima morta, invece di spingerlo al pentimento e alla richiesta di perdono, lo spinse alla disperazione.

Che esperienza terribile quella di chi vede davanti a sé tutte le strde sbarrate! Povero Giuda, veramente una strada era ancora aperta, quella del Cuore misericordioso di Gesù, disposto al perdono, ma lui non ebbe il coraggio di prenderla.

Oggi nelle famiglie avvengono tradimenti, violenze, delitti…. Il motivo è sempre lo stesso: l'avere, il piacere, che ci dilania con la sua sete insaziabile; ha rovinato Giuda, rovina noi e le nostre famiglie, mette le premesse per rovinare le nuove generazioni. I bambini sono vogliosi e incontentabili, provocati continuamente dalla pubblicità e accontentati dai portafogli facili ad aprirsi, non mettono un freno alle loro richieste, diventano irascibili e violenti se non sono accontentati. E' un fenomeno da prendere in considerazione, perché le voglie capricciose invadono poi anche il campo affettivo e ci travolgono da un capriccio all'altro, senza permetterci di prendere le nostre responsabilità. La figuara di Giuda ci stimoli a non correre gli stessi rischi.

 

 

 

 

•  Allora uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai sommi sacerdoti e disse: «Quanto mi volete dare perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d'argento .

•  Gesù buono, come può nascere nel cuore il tradimento? Il tradimento è cosa indegna dell'uomo, eppure il mondo ne è pieno. Tradiamo Te, bontà infinita, per i miserabili trenta denari sporchi della nostra vigliaccheria; tradiamo il coniuge per quei miserabili 30 denari sporchi di lussuria; tradiamo i figli con la nostra ipocrisia viscida di egoismo. Abbi pietà, Signore, dell'uomo del 3° millennio, che non sa più pensare, che non sa più riflettere su ciò che fa, che non sa più amare!

•  Da quel momento cercava l'occasione propizia per consegnarlo.

•  Il vile traditore non si accontenta di pensare cose indegne, ma fa progetti per realizzarle. A questo punto il peccato è consumato anche se gli atti dovessero essere impediti da eventi imprevisti. E' il peccato di pensiero, di cui ci accusiamo ad ogni atto penitenziale durante la Messa. Gesù, perdonaci tutti i peccati di pensiero che non abbiamo mai confessato; perdonaci la malizia del nostro cuore, che spesso utilizza la buona fede o la semplicità del prossimo sfruttandola a nostro vantaggio. Siamo vigliacchi, Gesù, abbi misericordia di noi.

•  Il primo giorno degli Azzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che ti prepariamo, per mangiare la Pasqua?». Ed egli rispose: «Andate in città, da un tale, e ditegli: Il Maestro ti manda a dire: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli». I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.

•  Mentre Giuda preparava il tradimento, Tu, Dio d'Amore, preparavi per lui e per noi una mensa in cui offrire Te stesso come cibo di vita eterna. Il tuo Amore Misericordioso si vendica con un amore sempre più grande, in questo caso impensabile, incomprensibile nella sua totalità e nella sua efficacia, eterno nelle sue possibilità. Noi Ti uccidiamo con il peccato, Tu ci offri quella carne separata dal sangue, come sacrificio di espiazione e come Pane vivo che ci dà la vita eterna, associandoci alla sua risurrezione! Come potevamo sperare tanto dopo un sì esecrando delitto? Gesù, siamo stupiti e confusi per la nostra poca fede e per il nostro languido amore.

•  Venuta la sera, si mise a mensa con i Dodici. Mentre mangiavano disse: «In verità io vi dico, uno di voi mi tradirà». Ed essi, addolorati profondamente, incominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?».

•  Gesù, Tu non ci accusi, ma noi sappiamo che Giuda non avrebbe avuto nessun potere su di Te se Tu non ti fossi fatto vittima per i nostri peccati, per i miei e per quelli dei miei cari; se Tu non avessi portato la tua passione per l'uomo peccatore fino alla follia della misericordia. Gesù, come dirti grazie? Come ricompensarti di tanto amore? Come ringraziarti per la grazia che ci hai ottenuto perché noi non fossimo altri Giuda?

•  Ed egli rispose: «Colui che ha intinto con me la mano nel piatto, quello mi tradirà.

•  Quante volte questa esecranda ipocrisia si ripete oggi nelle nostre case! Uomini e donne che pur mangiando alla stessa mensa, vivono vite affettive separate da amori illeciti e adulteri. Gesù, abbi pietà di noi e di tutti i figli che vivono sulla loro pelle queste inconcruenze e questi scandali.

•  Il Figlio dell'uomo se ne va, come è scritto di lui, ma guai a colui dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito; sarebbe meglio per quell'uomo se non fosse mai nato!».

•  Gesù, rendici consapevoli del male che ci facciamo con il peccato, donaci la grazia della vera conversione.

•  Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l'hai detto».

•  Gesù, Tu sei la voce della nostra coscienza. Aiutaci a non metterla a tacere con la perversione.

 

 


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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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