“ Gesù intanto comparve davanti al governatore, e il governatore l'interrogò dicendo: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose «Tu lo dici».
Gesù, sei il nostro Re. Noi ti ringraziamo, ti benediciamo, ti adoriamo. Non vogliamo altro Re che Te, Dio del cielo e della terra.
E mentre lo accusavano i sommi sacerdoti e gli anziani, non rispondeva nulla. Allora Pilato gli disse: «Non senti quante cose attestano contro di te?». Ma Gesù non gli rispose neanche una parola, con grande meraviglia del governatore.
Quando le parole sono ormai inutili, Tu, Parola del Padre, taci. Ne hai dette tante e non abbiamo cambiato vita, ora dai la Vita per darci l'ultima possibilità di salvarci. Gesù, se non abbiamo imparato da Te a parlare, insegnaci almeno a tacere nei momenti grandi della vita.
Il governatore era solito, per ciascuna festa di Pasqua, rilasciare al popolo un prigioniero, a loro scelta. Avevano in quel tempo un prigioniero famoso, detto Barabba. Mentre quindi si trovavano riuniti, Pilato disse loro: «Chi volete che vi rilasci: Barabba o Gesù chiamato il Cristo?». Sapeva bene infatti che glielo avevano consegnato per invidia.
C'era ancora un'umiliazione da subire, dolce Gesù: il confronto con Barabba! Ma Tu non temi di sporcarti l'immagine al suo confronto, Tu sei il “Grande Peccatore”, l'unico peccatore di fronte al Padre, hai accettato il tuo calice e lo bevi fino all'ultima goccia. Che confusione per me che non so sopportare neanche la più piccola offesa!
Mentre egli sedeva in tribunale, sua moglie gli mandò a dire: «Non avere a che fare con quel giusto; perché oggi fui molto turbata in sogno, per causa sua ».
Anche il sogno è un avvertimento per il pagano che credeva agli ai sogni, al volo degli uccelli e a tante povere fantasie di chi non possiede la Verità , ma l'uomo è debole, la verga della giustizia sta in mani fragili, l'orgoglio romano va in frantumi. Povero Pilato! Tu. come me, non sai cogliere le occasioni che la Provvidenza ti offre per salvarti!
Ma i sommi sacerdoti e gli anziani persuasero la folla a richiedere Barabba e a far morire Gesù. Allora il governatore domandò: «Chi dei due volete che vi rilasci?». Quelli risposero: «Barabba!». Disse loro Pilato: «Che farò dunque di Gesù chiamato il Cristo?». Tutti gli risposero: «Sia crocifisso!». Ed egli aggiunse: «Ma che male ha fatto?». Essi allora urlarono: «Sia crocifisso!».
“Sia crocifisso!” La croce è il tuo trono eterno, Figlio di Dio, Amore Misericordioso: le braccia aperte ad intercedere per noi, il cuore squarciato per offrirci il tuo sangue, la parola di perdono per poter riconsegnare al Padre, noi, i fratelli ingrati. Grazie, Gesù!
Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto cresceva sempre più, presa dell'acqua, si lavò le mani davanti alla folla: «Non sono responsabile, disse, di questo sangue; vedetevela voi !».
No, Pilato, non così si pratica la giustizia a Roma. L'innocente viene protetto, il trasgressore viene punito, ma tu non sei forte, sei un povero uomo pauroso, t'impressiona l'urlo della gente. Povero Pilato, ma chi laverà le tue mani? L'acqua non basta.
E tutto il popolo rispose: «Il suo sangue ricada sopra di noi e sopra i nostri figli». Allora rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò ai soldati perché fosse crocifisso ”.
Il popolo profetico profetizza ancora, nonostante la sua malizia. Continua, Israele, a invocare il Suo Sangue sui tuoi figli e su tutti i figli degli uomini. Solo quel sangue può salvarli. Amen, Gesù. Salvaci tutti con il Tuo Sangue prezioso.