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DICEMBRE 2005

     

L'UNZIONE A BETANIA (Mt 26,6-13)

Mentre Gesù si trovava a Betània, in casa di Simone il lebbroso, gli si avvicinò una donna con un vaso di alabastro di olio profumato molto prezioso, e glielo versò sul capo mentre stava a mensa. I discepoli vedendo ciò si sdegnarono e dissero: «Perché questo spreco? Lo si poteva vendere a caro prezzo per darlo ai poveri!». Ma Gesù, accortosene, disse loro: «Perché infastidite questa donna? Essa ha compiuto un'azione buona verso di me. I poveri infatti li avete sempre con voi, me, invece, non sempre mi avete. Versando questo olio sul mio corpo, lo ha fatto in vista della mia sepoltura. In verità vi dico: dovunque sarà predicato questo vangelo, nel mondo intero, sarà detto anche ciò che essa ha fatto, in ricordo di lei».

Questa donna pietosa, forse peccatrice, ha saputo però, nella sua conversione, staccarsi dalle vanità della terra e, invece di profumare se stessa, quasi per coprire il fetore dei suoi disordini morali, versa quel profumo sulla testa e sui piedi di Gesù.

Gesù dice che quella unzione lo prepara per la sepoltura. E' l'istituzione dell'unzione degli infermi con la quale il cristiano, prima di presentarsi al Padre, viene nuovamente unto, consacrato, riconsacrato dopo le possibili sconsacrazioni della vita a causa del peccato, per potersi presentare a Dio come una sposa adorna per il suo sposo. Come dice Giovanni nell'Apocalisse: “ Vidi anche la città santa, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo”. ( Ap 21,2) e come Paolo desiderava presentare a Dio i cristiani di Corinto: “ Io provo infatti per voi una specie di gelosia divina, avendovi promessi a un unico sposo, per presentarvi quale vergine casta a Cristo ”. ( 2Cor 11,2)

Gli Apostoli, come noi, sono sempre limitati nel giudizio, abbiamo la vista corta, non andiamo oltre l'immediato. In quel momento non seppero vedere che ci sono i diritti di Dio che s'impongono sui diritti degli uomini.

Gesù non era insensibile alle necessità dei poveri e non era centrato sulla sua persona, ma quell'anima voleva dimostrare a Dio il suo amore ritrovato e Gesù accettò quell'omaggio. E' l'intenzione che dà valore all'azione e Maria di Magdala, la grande convertita, voleva rendere omaggio al suo Salvatore.

Questa la sua intenzione mentre l'intenzione del Padre andava oltre: si serviva di quell'impeto di amore e di desiderio di purificazione, per istituire un sacramento che ci avrebbe riconsacrati, magari prima di incontrarci con Lui. E siccome Gesù era in procinto di caricarsi del nostro peccato e per questo peccato sarebbe morto, lo riconsacra a sé prima della morte, con questa unzione.

Questo gesto è stato infatti consegnato alla Chiesa come settimo sacramento ed è affidato alla sensibilità della famiglia, perché è la famiglia che deve prendersi cura della vita soprannaturale del malato, permettendogli di riconsacrarsi a Dio. Se la famiglia è più sensibile all'emotività del malato che alla sua salute spirituale e al suo destino eterno, magari trascurerà di aiutarlo a ben prepararsi alla vita eterna.

Gesù si è preparato per insegnarci anche a questo. Ha guardato in faccia alla stessa morte, ne ha parlato con i suoi apostoli, si è premurato di lasciare gli ultimi suoi desideri, e l'ha fatto nel lungo discorso dell'Ultima Cena, riportato da Giovanni. Gli apostoli non volevano sentire quelle cose e soprattutto non respiravano volentieri quell'aria di sventura, ma Gesù, pur addolorando i suoi lo fa, per insegnarci a vivere tutte le situazioni della vita da persone autocoscienti e responsabili.

 

 

 

     

•  Mentre Gesù si trovava a Betània, in casa di Simone il lebbroso, gli si avvicinò una donna con un vaso di alabastro di olio profumato molto prezioso, e glielo versò sul capo mentre stava a mensa.

•  Questa donna, Maria di Magdala, grande peccatrice e grande convertita, versa sui tuoi piedi, Gesù, uno dei suoi strumenti di seduzione. Ormai Tu sei tutto per lei. Questo gesto ci dice il distacco completo dal suo passato; è una creatura nuova,con nuove esigenze, e in primo piano c'è quella di renderti omaggio. Gesù, donaci il cuore di Maria di Magdala. Molti di noi forse l'abbiamo imitata nel pecato, fa' che sappiamo imitarla anche nella conversione.

•  I discepoli vedendo ciò si sdegnarono e dissero: «Perché questo spreco? Lo si poteva vendere a caro prezzo per darlo ai poveri!».

•  Gesù, abbi pietà di noi! Ritroviamo nel nostro cuore la stessa grettezza che Tu trovasti negli Apostoli. Quante volte giudichiamo la Chiesa, il Papa, i Sacerdoti, i Religiosi… Dovrebbero vendere tutto per dare il ricavato ai poveri e non riflettono che i beni della Chiesa già danno da mangiare a tanta gente che accoglie i pellegrini che vengono per visitare i luoghi santi e per immergere la propria anima nella gloria, sia pure artistica dei templi, che la pietà dei cristiani ha elevato a Te, nostro Dio. Perché non sappiamo godere del bello e del buono, invece di criticare? Perché non siamo capaci di lodarti, mettendo al tuo servizio tutti i nostri piccoli talenti e le nostre fatue ricchezze?

•  Ma Gesù, accortosene, disse loro: «Perché infastidite questa donna? Essa ha compiuto un'azione buona verso di me.

•  Gesù, Tu prendi le difese della tua piccola pecorella smarrita, che ora, tornata all'ovile, vuole dedicare la sua vita solo ad onorarti. Quanti vasi di balsamo aveva sprecato per ungere se stessa e per sedurre… e nessuno l'aveva criticata per quello spreco. Ora che utilizza l'ultimo vaso per profumare Te, Signore di ogni bellezza, trova il dissenso degli apostoli e spesso anche il nostro. Perdonaci, Gesù, rendici capaci di profumarti i piedi e il capo con il balsamo delle nostre virtù, con la stessa prodigalità con cui Maria di Magdala effuse i suoi aromi profumati.

•  I poveri infatti li avete sempre con voi, me, invece, non sempre mi avete.

•  E' vero, Gesù, I poveri li abbiamo sempre con noi, ma non siamo tanto generosi con loro come il nostro spirito critico vorrebbe far credere. Ci limitiamo a dare qualche spicciolo, a fare qualche opera buona scelta arbitrariamente, non siamo capaci di dare la vita perché la povertà sia debellata. Tu, invece, ci hai dato esempio nascendo povero e morendo povero, dopo aver dato tutto all'uomo peccatore, anche la vita…. E noi, come gli apostoli, osiamo rimproverarti!…. Davvero non sappiamo quello che facciamo e che diciamo!

•  Versando questo olio sul mio corpo, lo ha fatto in vista della mia sepoltura.

•  La nostra vista è corta, e anche nei limiti consentiti dai nostri poveri sensi siamo grezzi e ingiusti. Tu, invece, hai dato al gesto della peccatrice pentita il valore profondo sia pure simbolico del sacramento dell'Unzione dei malati. Gli apostoli non ti vedevano malato, ma Tu avevi già il Cuore lacerato dal peccato del mondo, eri già morente, la tua agonia era iniziata e volevi provvedere, con il gesto e con l'esempio a darci un'ultima raccomandazione, quella di prepararci alla morte, riconsacrando con l'olio santo la nostra anima e il nostro corpo. Gesù, siamo ostinatamente miopi, abbi pietà di noi e rendici solleciti nel soccorrere i morenti con questo sacramento che rimette a nuovo la veste candida ricevuta nel Battesimo.

•  In verità vi dico: dovunque sarà predicato questo vangelo, nel mondo intero, sarà detto anche ciò che essa ha fatto, in ricordo di lei».

•  Le tue parole, Gesù, non falliscono mai. Fa' che anche la nostra vita sia scritta nel tuo Cuore come quella di Maria di Magdala.

 

 


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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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