PREGHIAMO CON FEDE (Dada Prunotto)
Pregare con fede implica tutta una riflessione di fondo, data da un'atmosfera di intimità con Dio. Dobbiamo essere convinti che Dio può tutto e noi, poveri uomini deboli, con profonda umiltà dobbiamo chiedere con fede , perché essa è l'elemento essenziale della nostra preghiera. Gesù insegna che la risposta di Dio è sicura quando c'è la preghiera piena di fede; Egli dice prima di tutto che, alla preghiera siffatta, c'è una risposta immediata di Dio.
L'allenamento costante alla preghiera forma certamente una fede consapevole e fa entrare Dio nel profondo delle nostre coscienze.
Gesù non è un teorico – Gesù è un pragmatico; Egli ci spalanca davanti una strada che tutti possiamo percorrere con buona volontà.
Se nella preghiera chiediamo al Signore che ci esaudisca nelle nostre necessità spirituali, Egli ci ascolterà sicuramente; così ad esempio, nel chiedergli di guarire dai mali dello spirito, dall'egoismo, dall'orgoglio, da negligenze gravi ed inveterate.
Non mettiamo limiti all'onnipotenza di Dio! “Aprite, anzi spalancate le porte a Cristo!” – disse Giovanni Paolo II – e ancora: “Non abbiate paura!”.
Anche nel vangelo di Marco abbiamo un'esortazione alla preghiera fatta con fede:
“ Tutto quello che domandate nella preghiera, abbiate fede
di averlo (già) ottenuto e vi sarà accordato ” (Mc 11,24).
Gesù ha anche detto:
“ In verità vi dico: se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro ” (Mt 18,19-20).
Con queste parole Egli ha svelato la potenza della preghiera di gruppo, perché nell'unità orante dei credenti c'è Lui presente che prega. Al Getsemani Gesù sceglie Pietro, Giacomo e Giovanni, perché stiano con Lui a pregare! Il nostro amatissimo Papa Giovanni Paolo II ha sollecitato la preghiera comunitaria, sentendo fortemente che essa ha una potenza d'intercessione che investe tutto il mondo, coinvolge le terra e il cielo, il presente e il passato, i peccatori e i santi.
La preghiera liturgica poi ha una potenza ancora più grande, perché c'immerge nella preghiera di tutta la Chiesa, attraverso la presenza di Cristo.
E' da poco terminata la settimana di preghiera per l'unità dei cristiani. Nella preghiera comune fra le diverse confessioni cristiane, si è sperimentata la straordinaria grandezza dell'amore di Dio Padre, un amore che supera ogni distanza e abbatte ogni barriera.
Invito a leggere il fascicolo appena pubblicato sulla “Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani” – 18/25 gennaio 2007. (Paoline Editoriale Libri – Centro pro unione), dove la preghiera liturgica è stata il cuore pulsante ed il nucleo dell'incontro ecumenico di preghiera da poco concluso.
Dall'Enciclica “Ut unum sint” cap I°, paragrafi 21 – 22 – 23…:
Primato della preghiera
21. « Questa conversione del cuore e questa santità della vita, insieme con le preghiere private e pubbliche per l'unità dei cristiani , si devono ritenere come l'anima di tutto il movimento ecumenico e si possono giustamente chiamare ecumenismo spirituale ».
Si avanza sulla via che conduce alla conversione dei cuori al ritmo dell'amore che si rivolge a Dio e, allo stesso tempo, ai fratelli: a tutti i fratelli, anche quelli che non sono in piena comunione con noi. Dall'amore nasce il desiderio dell'unità anche in coloro che ne hanno sempre ignorato l'esigenza. L'amore è artefice di comunione tra le persone e tra le Comunità. Se ci amiamo, noi tendiamo ad approfondire la nostra comunione, ad orientarla verso la perfezione. L'amore si rivolge a Dio quale fonte perfetta di comunione — l'unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo —, per attingervi la forza di suscitare la comunione tra le persone e le Comunità, o di ristabilirla tra i cristiani ancora divisi. L'amore è la corrente profondissima che dà vita ed infonde vigore al processo verso l'unità.
Tale amore trova la sua più compiuta espressione nella preghiera comune . Quando i fratelli che non sono in perfetta comunione tra loro si riuniscono insieme per pregare, il Concilio Vaticano II definisce la loro preghiera anima dell'intero movimento ecumenico . Essa è « un mezzo molto efficace per impetrare la grazia dell'unità », « una genuina manifestazione dei vincoli, con i quali i cattolici sono ancora uniti con i fratelli separati ».43 Anche quando non si prega in senso formale per l'unità dei cristiani, ma per altri motivi, come, ad esempio, per la pace, la preghiera diventa di per sé espressione e conferma dell'unità. La preghiera comune dei cristiani invita Cristo stesso a visitare la comunità di coloro che lo implorano: « Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro » ( Mt 18, 20).
22. Quando si prega insieme tra cristiani, il traguardo dell'unità appare più vicino. La lunga storia dei cristiani segnata da molteplici frammentazioni sembra ricomporsi, tendendo a quella Fonte della sua unità che è Gesù Cristo. Egli « è lo stesso ieri, oggi e sempre! » ( Eb 13, 8). Nella comunione di preghiera Cristo è realmente presente; prega « in noi », « con noi » e « per noi ». È Lui che guida la nostra preghiera nello Spirito Consolatore che ha promesso e ha dato alla sua Chiesa già nel Cenacolo di Gerusalemme, quando Egli l'ha costituita nella sua originaria unità.
Sulla via ecumenica verso l'unità, il primato spetta senz'altro alla preghiera comune , all'unione orante di coloro che si stringono insieme attorno a Cristo stesso. Se i cristiani, nonostante le loro divisioni, sapranno sempre di più unirsi in preghiera comune attorno a Cristo, crescerà la loro consapevolezza di quanto sia limitato ciò che li divide a paragone di ciò li unisce. Se si incontreranno sempre più spesso e più assiduamente davanti a Cristo nella preghiera, essi potranno trarre coraggio per affrontare tutta la dolorosa ed umana realtà delle divisioni, e si ritroveranno insieme in quella comunità della Chiesa che Cristo forma incessantemente nello Spirito Santo, malgrado tutte le debolezze e gli umani limiti.
23. Infine, la comunione di preghiera induce a guardare con occhi nuovi la Chiesa e il cristianesimo . Non si deve dimenticare, infatti, che il Signore ha implorato dal Padre l'unità dei suoi discepoli, perché essa rendesse testimonianza alla sua missione ed il mondo potesse credere che il Padre lo aveva inviato (cfr Gv 17, 21). Si può dire che il movimento ecumenico abbia in un certo senso preso l'avvio dall'esperienza negativa di quanti, annunciando l'unico Vangelo, si richiamavano ciascuno alla propria Chiesa o Comunità ecclesiale; una contraddizione che non poteva sfuggire a chi ascoltava il messaggio di salvezza e che vi trovava un ostacolo all'accoglimento dell'annuncio evangelico. Purtroppo questo grave impedimento non è superato. È vero: non siamo ancora in piena comunione. Eppure, malgrado le nostre divisioni, noi stiamo percorrendo la via verso la piena unità, quell'unità che caratterizzava la Chiesa apostolica ai suoi esordi, e che noi cerchiamo sinceramente: guidata dalla fede, la nostra comune preghiera ne è la prova. In essa, ci raduniamo nel nome di Cristo che è Uno. Egli è la nostra unità.
La preghiera « ecumenica » è a servizio della missione cristiana e della sua credibilit à. Per questo essa deve essere particolarmente presente nella vita della Chiesa ed in ogni attività che abbia lo scopo di favorire l'unità dei cristiani. È come se noi dovessimo sempre ritornare a radunarci nel Cenacolo del Giovedì Santo, sebbene la nostra presenza insieme, in tale luogo, attenda ancora il suo perfetto compimento, fino a quando, superati gli ostacoli frapposti alla perfetta comunione ecclesiale, tutti i cristiani si riuniranno nell'unica celebrazione dell'Eucaristia.
24. È motivo di gioia il costatare come i tanti incontri ecumenici comportino quasi sempre la preghiera ed anzi culminino con essa. La Settimana di Preghiera per l'unità dei cristiani , che si celebra nel mese di gennaio, o intorno a Pentecoste in alcuni Paesi, è diventata una tradizione diffusa e consolidata. Ma anche al di fuori di essa, molte sono le occasioni che, durante l'anno, inducono i cristiani a pregare insieme.