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NOVEMBRE 2008

     

IL TELEFONO MEZZO DI  EVANGELIZZAZIONE

                                                                                          Firenze, 31 marzo 2008

Carissima Luciana,

            scusa se mi accingo solo adesso a mantenere la promessa di spedirti questi preziosi libretti di preghiera contro il male, del caro Padre Pallotta, il quale chiede di divulgare quest’arma potente per contrastare le opere infernali, che stanno sbranando le anime su questa terra. Raccomanda anche di recitare il “Magnificat” specialmente alle anime contrastate dal male, oltre al santo Rosario e a  tutte le altre preghiere, che tu sai molto meglio di me.

            Approfitto di queste righe per ringraziarti di tutte le potenti flebo di fede che ci fai telefoni-camente, spero presto di poterle ricevere dal vivo e dare un grande abbraccio a te e ai tuoi angeli. Spero che anche per te le situazioni stiano migliorando e ti auguro che tutto si risolva al più presto.

            Sai, Luciana, più vado avanti e più mi rendo conto che questa situazione di Diletta mi ha fatto capire tante cose e rimpiango i miei sbagli fatti per grande superficialità e ribellione, non avrei mai creduto di recare tanto dolore al Misericordioso Gesù, il quale più si fa conoscere e più io mi pento per tanta ottusità, durezza di cuore e insensibilità di spirito; non faccio che ripetermi: “Come ho fatto!!! io che per l’amato Gesù ho perdonato le malefatte di mio marito, non riesco a perdonare le mie!!!. Io sapevo, mi erano state date le basi religiose, mi erano stati dati i principi di buona cattolica e, nonostante tutto ho persistito per la strada più facile e soprattutto più sbagliata!!!

            Ringrazio tutti i giorni il Buon Gesù di avermi teso la mano servendosi di te, di insegnarmi a camminare con Lui e per Lui. Lo ringrazio anche di averti incontrato di aver potuto capire da Te quanto Lui è vicino a tutti i Suoi figli. La tua voce emana suoni celestiali e confortanti è stato veramente un prezioso dono che il Signore ci ha fatto facendoci parlare con te!!!

            Nella grande speranza di conoscerti al più presto (magari a Collevalenza), ti mando un bacione grande grande da parte di tutti noi, che esso possa avvolgerti e farti sentire il nostro affetto.

            Baci, baci a Gloria, Francesco, Renato.

                        Il Signore sia sempre con tutti voi.  Danizia e Diego

 

PREGHIERA DI GUARIGIONE INTERIORE

Atti 4,/10/12. Tes. 16-17-18; Is 53. 3-5.

            La nostra fede ci insegna che siamo stati tutti salvati dalla Passione, Morte e Resurrezione di Gesù Cristo Nostro Signore. Secondo la tradizione, sappiamo che dal Suo Cuore trafitto vennero dati alla Chiesa i mezzi potenti di salvezza che sono i Sacramenti. Tra i quali il Sacramento di Riconciliazione e l'Eucaristia.

            Il Sacramento della Riconciliazione è un mezzo potente di guarigione interiore, di liberazione interiore e di perdono. Il Sacerdote che dà l'assoluzione con il gesto dell'imposizione delle mani trasmette la potenza salvifica a favore di tutta la realtà del penitente: spirito, anima e corpo. Non sempre però il penitente è consapevole della potenza salvifica insita nel Sacramento della Riconciliazione. Dovrebbe essere vissuto come un momento di festa.

            L'Eucaristia è fonte ed apice di tutta la vita cristiana. Se ricevuta bene, con le dovute disposizioni, aumenta ogni volta la Grazia, cioè aumenta la nostra salute interiore, spirituale, e fortifica anche tutta la nostra persona globale. Tant'è che le più grandi guarigioni a Lourdes avvengono al passaggio del SS. Sacramento. La guarigione dell'anima è strettamente collegata con l'equilibrio psico-fisico di tutta la persona.

            Oltre ai Sacramenti, la Parola di Dio guarisce, quando ci lasciamo illuminare dallo Spirito Santo. La preghiera di lode guarisce come lo avete già sperimentato nella vostra vita.

            Perché e quando fare una tale preghiera? La si fa di solito prima di ricevere la preghiera per una nuova effusione dello Spirito Santo, al fine di poterci presentare a questo momento delicato completamente liberi interiormente. Accostandoci a questa preghiera di Effusione in età adulta, è chiaro che abbiamo accumulato in tanti anni ferite, traumi, ricordi negativi, complessi, rancori, che ci impediscono di essere completamente liberi, sereni, felici, capaci di rendere felici gli altri e di fare della nostra vita una lode a Dio.                            

            Tuttavia, vorremmo fare una precisazione sulla nozione di "buona salute" di cui siamo molto preoccupati oggi. Il modello umano del cristiano è il santo. Il santo è un povero, è un debole che si riconosce tale e che si appoggia sulla forza e sulla Grazia di Dio. Come disse Gesù a Paolo: «Ti basta la mia Grazia; la mia potenza, infatti, si manifesta pienamente nella debolezza». E aggiunge Paolo: «Quando sono debole, è allora che sono forte» (II Col. 12,10.). La salute per il cristiano è la salvezza. Sono in buona salute quando vivo i frutti dello Spirito: pace, gioia, bontà, pazienza, benevolenza, fedeltà, mitezza, dominio di sé.

            Se sono nella prova, se conosco l'angoscia e anche la tentazione, ma se nel fondo del mio cuore c’è la pace, e dimoro nell'amore, allora, malgradotutto, sono in buona salute.

            Riprendiamo il discorso e rispondiamo alla domanda: perché e quando fare questa preghiera? Arriviamo alla maturità un po' come reduci di guerra, con ferite riportate nelle battaglie della vita. Queste battaglie le abbiamo combattute talvolta da soli, senza l'aiuto di Gesù, senza il sostegno della Comunione dei Santi. Senza Gesù la sofferenza è intollerabile ed inaccettabile, ci schiaccia e ci soverchia. Solo Lui può dare un senso alla sofferenza, anzi, quando è vissuta con Lui, può diventare mezzo di santificazione per noi e per gli altri.

            La guarigione è una tappa. Non si finisce più di guarire. Ad ogni momento forte della nostra vita spirituale (preghiera e Sacramenti) ci sono guarigioni. Da una guarigione all'altra, lo scopo della nostra vita è di morire "guariti" cioè pacificati, completamente abbandonati alla Volontà di Dio.

            Le ferite saranno guarite. Le cicatrici rimarranno ma saranno gloriose, come quelle di Gesù dopo la sua Resurrezione.

            Vogliamo dunque prendere in considerazione tutte le ferite. in particolare quelle che rimangono ancora nel nostro inconscio e che tuttora ci fanno soffrire. Queste possono principalmente avere quattro origini: • mancanza di perdono a Dio, a noi stessi, ai Fratelli;

            • paure esistenziali: morte, malattie, insuccessi, ansia per l'avvenire;

            • complessi di colpa, da non confondere con il rimorso di un vero peccato, scrupoli;

            • complessi di inferiorità, non accettazione dei propri limiti (limiti di ogni genere: salute, tempera-mento, formazione).

            Inizieremo dunque questa preghiera con molta pace, guardando più a Gesù che a noi stessi, evitando ogni tipo di auto-commiserazione (salmo 33: " Guardate a Lui e sarete raggianti, non saranno confusi i  vostri volti; questo povero grida e il Signore lo ascolta, lo libera da tutte le sue angosce ;')

            Ora Dio vuole recuperare tutta questa negatività e darci la pienezza del suo amore, vuole realizzare il suo piano d'amore su di noi. Questo è un momento opportuno per accogliere questo dono ed abbandonarci all'amore di Dio. Facciamolo con la fiducia del bambino che si abbandona nelle braccia del Padre. Può essere che questa guarigione sia istantanea; il più delle volte è progressiva perché per alcuni la vita è stata segnata da molte sofferenze che risalgono talvolta all'infanzia.

            Quale deve essere l’atteggiamento nostro durante la preghiera?

• Dobbiamo fare silenzio esterno ed interiore, magari chiudere gli occhi. essere ben rilassati.

            • Prendere coscienza della presenza dello Spirito di Dio in noi, abbandonarci a Lui e lasciarci guarire.

• Interiorizzare la preghiera e farla nostra.

            Pensiamo che per Dio tutto è presente, anche il nostro passato, e che oggi ci vuole guarire.

            «Signore Gesù, inviato dal Padre per rinnovarci nell'amore e nella gioia, ho bisogno della tua potenza risanatrice per guarire le ferite della mia anima e del mio cuore.

            Ti prego, Signore, illumina in questo momento le profondità del mio essere: tu sai tutto di me fin dal momento del mio concepimento, tutto ciò che ha potuto intralciare la mia crescita, le mancanze d'amore di cui ho sofferto, le frustrazioni. Gesù, guariscimi.

            Tu conosci il mio peccato e le conseguenze del peccato che porto ancora in me, e che gli altri portano per causa mia. Gesù, perdonami.

            Guariscimi dalle paure, dalle angosce, dai complessi, dai rancori, dai non-perdono, dai rifiuti, dalle antipatie, dai sensi di colpa. Gesù. liberami.

            Libera il mio cuore da ciò che mi impedisce di amarti; liberami da ogni dipendenza (droga, magia, occultismo).

            Rimargina le ferite, cicatrizza le potature. Dammi la coscienza della tua Presenza in me.

            Per mezzo del tuo Amore fammi ritrovare una nuova coscienza del mio valore di persona unica ed irrepetibile: la dignità di figlio di Dio, amato infinitamente da Te. Donami i frutti del Tuo Spirito: amore, gioia, pace, dominio di me stesso.

            Che io impari a confrontarmi con la tua Parola, a gustarla e a viverla. Rendimi testimone e segno delle meraviglie del tuo cuore misericordioso.

            Aiutami a ricercare ogni giorno con l'aiuto del tuo Spirito la Volontà del Padre e a compierla.

            Aiutami a vivere nella perseveranza e nella comunione gioiosa con i miei fratelli.

            Grazie, Signore, perché sono certo che mi esaudirai.

            Maria, Madre mia, fiducia mia, affido questa preghiera alla tua potente intercessione.

            Invoco la guarigione interiore anche per quanti, come me, vogliono vivere in pienezza l'amore e la gioia.

            Amen, Alleluia!

 

 

 

 

 

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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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