Testamento di Pavel Florenskij
L’ 8 dicembre di settant’anni fa, non lontano da quella che allora si chiamava ancora Leningrado, e in una sorta di macabra onoranza al ventennale della rivoluzione, veniva fucilato Pavel Florenskij, uno dei più grandi intellettuali russi di ogni tempo, matematico, filosofo, scienziato, teologo e sacerdote, ribattezzato da qualcuno il Leonardo da Vinci russo. Il suo destino fu quello normale per milioni di altre vittime del totalitarismo comunista: una fossa comune di cui solo per caso conosciamo la collocazione; la sua figura si staglia invece su questo sfondo tragico con una dimensione del tutto eccezionale, che ancora a fatica cerchiamo di apprezzare nella giusta misura e secondo una complessità che ogni volta rischiamo di ridurre.
TESTAMENTO
Amati figlioletti miei, il mio cuore si strugge per voi. Quando crescerete, capirete quanto si strugga il cuore di un padre o di una madre per i figli. Il mio cuore si strugge anche per la mia povera mamma, che è tutta sola e alla quale non ho la forza interiore di avvicinarmi.
Avrei tante cose da scrivervi. Mi vengono tanti pensieri e sentimenti, ma non ho né il tempo, né le forze di scriverli. Eccovi una cosa che non posso non scrivere: Abituatevi, educate voi stessi a fare tutto ciò che fate perfettamente, con cura e precisione; che il vostro agire non abbia niente di impreciso, non fate niente senza provarvi gusto, in modo grossolano. Ricordatevi che nell'approssimazione si può perdere tutta la vita, mentre al contrario, nel compiere con precisione e al ritmo giusto anche le cose e le questioni di secondaria importanza, si possono scoprire molti aspetti che in seguito potranno essere per voi fonte profondissima di un nuovo atto creativo.
E ancora. Chi agisce con approssimazione, si abitua anche a parlare con approssimazione, e il parlare grossolano, impreciso e sciatto coinvolge in questa indeterminatezza anche il pensiero. Cari figlioletti miei, non permettete a voi stessi di pensare in maniera grossolana. Il pensiero è un dono di Dio ed esige che si abbia cura di sé. Essere precisi e chiari nei propri pensieri è il pegno della libertà spirituale e della gioia del pensiero.
14 agosto 1922.
È da tanto che voglio scrivere: osservate più spesso le stelle. Quando avrete un peso nell’animo, guardate le stelle o l’azzurro del cielo. Quando vi sentirete tristi, quando vi offenderanno, quando qualcosa non vi riuscirà, quando la tempesta si scatenerà nel vostro animo, uscite all’aria aperta e intrattenetevi da soli col cielo. Allora la vostra anima troverà la quiete.
da: Pavel Florenskij, “Non dimenticatemi” Mondadori 2000, Milano, p 417
a cura dei monaci della Abbazia Nostra Signora della Trinità
Monte Monastero – 29020 Morfasso PC
Gulag (in russo: ГУЛаг - Главное управление исправительно-трудовых лагерей, "Glavnoe upravlenie ispravitelno-trudovykh lagerej", "Direzione principale dei campi di lavoro correttivi" - spesso scritto GULag) è stato il ramo della polizia politica dell'URSS che costituì il sistema penale dei campi di lavoro forzato. Benché questi campi fossero stati pensati per la generalità dei criminali, il sistema dei Gulag è noto soprattutto come mezzo di repressione degli oppositori politici dell'Unione Sovietica.