GIORNATA DI TESTIMONIANZA
PER NON DIMENTICARE LA BONTA’ DI DIO NEL NOSTRO QUARTIERE
Come tutti sicuramente sapete, sabato 25 gennaio 2009, nel salone parrocchiale di San Barnaba, si è svolto l’incontro “L’Amore Misericordioso ha scelto il nostro quartiere” organizzato dall’ALAM. Suor Rifugio ne ha parlato nello scorso numero del giornalino. Cercheremo ora di darne un resoconto un po’ più ampio.
La sala, adeguatamente preparata con piante verdi, immagini di Maria Mediatrice e del Crocifisso di Collevalenza e con cartelli nei quali erano riportate alcune frasi di Madre Speranza, ha accolto numerose persone che hanno risposto all’invito (grazie anche all’intenso volantinaggio dei giorni precedenti). Si è utilizzato il proiettore di cui la sala è fornito, per presentare una serie di diapositive che sono servite ad introdurre la storia di Madre Speranza, vista come una delle tre donne (le altre due sono Santa Teresa del Bambin Gesù e Santa Faustina Kovalska) cui la Provvidenza divina ha affidato il compito di diffondere il messaggio della Misericordia di Dio. Poi, si è ripercorsa rapidamente la vita della Madre, soffermandosi in modo approfondito sulla sua venuta a Roma e propriamente nel quartiere della Marranella, scelto perché Gesù stesso le aveva chiaramente detto che si sarebbe dovuta recare proprio là dove si trovavano i più poveri e bisognosi.
La narrazione di questa vicende – sulle quali non mi soffermo perché i lettori del giornalino le conoscono a menadito – è stata accompagnata da diapositive (alcune delle quali tratte da spettacoli teatrali sulla vita della Madre realizzati negli scorsi anni) e dalla lettura di alcuni passi del Diario spirituale da lei scritto ed è stata seguita con interesse. In modo particolare, ci si è soffermati sugli anni della seconda guerra mondiale durante i quali la gente del quartiere fu messa a dura prova dalla povertà, dagli stenti e anche dalle bombe che non hanno risparmiato questo territorio, abbastanza vicino a San Lorenzo: le suore di Madre Speranza hanno accolto e sfamato per mesi tutti coloro che nel quartiere si trovavano in condizioni di bisogno.
Volutamente, per scelta degli organizzatori, si è rimandato ad un secondo incontro, che si spera di organizzare quanto prima, l’approfondimento del messaggio dell’Amore Misericordioso, compresa la spiegazione della simbologia del Crocifisso.
Ha preso poi la parola il Parroco di San Barnaba, padre Mario Bertola, che ha voluto sottolineare nel suo intervento, come la Provvidenza abbia voluto far incontrare sul “terreno” della Marranella due Congregazioni, quella dei Pavoniani cui nel 1932 era state affidata la parrocchia e quella di Madre Speranza (da lui definita “un gran regalo”) che hanno saputo e voluto collaborare tra loro per venire incontro alle necessità materiali e spirituali dei suoi abitanti: ha ricordato in particolare, oltre la Madre Speranza, suor Luce, padre Misani e padre Fortunato. La Parola di Dio – ha detto il Parroco – si è servita delle due Congregazioni, per entrare profondamente nel “tessuto” della società.
Guidate dalla Madre, che oggi è Venerabile e per la quale è in corso il processo di beatificazione, le Ancelle dell’Amore Misericordioso (le “Suore Spagnole”, come spesso ancora oggi nel quartiere vengono chiamate) hanno portato un messaggio di speranza, “quella speranza che è spesso assente nella vita delle persone”. Il Parroco ha chiuso il suo intervento ringraziando ancora una volta il Signore per il dono di una Congregazione, la cui freschezza e vitalità è dimostrata dall’attività delle Suore e dal Santuario di Collevalenza.
E’ intervenuta poi suor Gemma, la quale, forte della conoscenza diretta e della lunga consuetudine con la Madre, con la quale ha condiviso molti di quegli anni prima ricordati, ha narrato alcuni episodi della vita di Madre Speranza ed ha voluto soprattutto sottolineare l’amore veramente “materno” di cui avvolgeva le bambine che accoglieva nell’Istituto da lei fondato subito dopo il suo arrivo nel quartiere: erano molto spesso orfane quelle bambine, ma nella suora venuta dalla Spagna che aveva per loro la più grande tenerezza trovavano la madre che non avevano più.
Sono seguite due testimonianze molto coinvolgenti, presentate da Luciano De Santis (dell’ALAM di Spinaceto) e da Agnese Riscino: entrambi non solo hanno conosciuto la Madre, ma hanno di persona sperimentato la sua capacità di amore e di accoglienza e la sua saggezza di educatrice. Il primo era uno di quei bambini che durante la guerra si recavano ogni giorno dalle Suore per ricevere la minestra e il panino; l’altra era una delle bambine accolte in Istituto, alla quale con grande dolcezza la Madre seppe far capire che la sua vera vocazione era quella di diventare sposa e madre, come poi è effettivamente accaduto.
L’incontro si è concluso con l’ascolto di queste due testimonianze interessanti e commoventi, perché episodi di vita vissuta, accompagnata dalla luce della fede e della speranza nella provvidenziale Misericordia del Signore.
La Congregazione delle Ancelle dell’Amore Misericordioso e l’ALAM ringraziano il parroco e sperano di poter quanto prima organizzare un secondo incontro.
Antonella
La risonanza che questa iniziativa, ha sollecitato alcuni parroci delle parrocchie limitrofe
a chiederne la replica nelle loro chiese, per arricchire anche i loro parrocchiani
di un dono così prezioso per la Chiesa romana in genere.
Domenica 29 marzo alle ore 16 ci sarà la testimonianza nella
Parrocchia di Santa Maria Immacolata
Largo degli Osci (S. Lorenzo)
*********************
Sabato 30 maggio in orario da stabilire ci sarà la testimonianza nella
Parrocchia di S. Giulia Billiart alla Marranella
*********************
LA SANTITA'
La santità si manifesta
come pienezza di vita,
come felicità sconfinata,
come immersione nella luce di Cristo e di Dio,
come bellezza incomparabile e ideale,
come esaltazione della personalità,
come trasfigurazione immortale
della nostra esistenza mortale,
come sorgente di ammirazione e di letizia,
come conforto solidale
con il nostro faticoso pellegrinaggio nel tempo,
come nostra pregustazione inebriante
della «comunione dei santi»,
cioè della Chiesa vivente,
che sia nel tempo,
sia nell’eternità,
è del Signore (cf. Rm 14,8-9)
Papa Paolo VI