UN BAMBINO per NOI (Ricerca a cura di Barbara)
La guarigione vera Gio 02 Dic 2010 | di Alberico Cecchini
Ciò che mi è accaduto non è solo per me, ma per testimoniare che la vera guarigione è quella dell’anima, grazie ai bambini
Con il cuore che non contiene più tutta la gioia e l'amore per la vita che sento, dopo aver recentemente superato un tumore di alto grado, provo a condividere con voi alcune mie riflessioni personali molto delicate. Ho evitato con stupore perfino un secondo intervento chirurgico che sembrava assolutamente necessario, perciò ora non riesco più a sentire giudizio verso alcuno, ma solo il desiderio di incitare tutti a vivere insieme il bello della vita.
Non credo sia un miracolo la mia guarigione, ma sono rimasto stupito ancor più dall’esperienza di pace interiore che ho provato di fronte alla morte, agli esami clinici, alla sala operatoria, perché mi sono sentito vivo più che mai. Non ho mai avuto paura, per una ragione precisa: sentivo i bambini di tutto il mondo accanto a me. Vedevo i loro sorrisi. Non li cercavo io con la mente, erano loro che mi sostenevano nell’anima. Con questo sentimento interiore di rinascita, mi appare nella massima evidenza che tutto è connesso e siamo tutti coinvolti.
Proprio perché il mondo è così ingiusto e sofferente, è il momento di esprimere il meglio della tua persona. Tanto più c'è il male intorno, tanto più siamo chiamati a prendere posizione contro di esso tirando fuori quel bene immenso che non conosciamo ancora e che soffre dentro di noi come un leone chiuso in gabbia. In battaglia o combatti o sei già morto e questo è un periodo di guerra. Perciò voglio augurarti di vivere presto la grande gioia di stare con i bimbi, di sentire dentro, come sento io, il loro sorriso magnifico, senza falsità, pieno di luce e speranza. Io e molte altre persone siamo testimoni che aiutando i bambini si può risolvere anche ciò che sembra impossibile e così incontrare il meglio della nostra la vita, di noi stessi e degli altri.
Basta bugie contro la vita dei bambini
L’attuale strage degli innocenti ci condanna tutti, ma così possiamo scamparvi
La linea fra la vita e la morte è sempre più sottile. Oggi spesso passa per un click. è la differenza tra esserci o annullarsi. Tra lottare per gioire oppure naufragare su internet, davanti la tv, nel cibo, nel correre sempre. E la lotta più grande che dobbiamo fare è quella per combattere gli inganni contro i bambini.
Tutta la gioia più grande connaturata alla vita è naturalmente presente nei bambini. E, incontrandoli, possiamo ritrovarla anche noi. La gioia è spesso lì accanto a me e neanche me ne accorgo, ma basta che spengo il telecomando, mi alzo dal divano e mi inginocchio per giocare con la mia bambina, staccando la testa dal vortice dei pensieri, e sono in paradiso. Non è affatto facile lì per lì, ma è necessario oltre che incommensurabilmente più bello, perché se lo faccio vivo, altrimenti non esisto. Il paradiso non è un luogo, ma uno stato di presenza dell'anima nell'amore. E l'amore vero sgorga continuamente nel mondo attraverso i neonati per rinnovarci. Se vogliamo ritrovare l'amore nella nostra vita, dobbiamo attivarci per garantire il rispetto profondo per tutti i bambini, per evitare che a causa nostra perdano crescendo quella qualità meravigliosa e inconscia, quella scintilla divina e gioiosa capace di risvegliare anche quella nostra dormiente, e così salvare anche noi. “Salva un bambino, l'amore ti salverà” (Padre Angelo Benolli): non è uno slogan, ma la più grande profezia di oggi. Perché oggi avviene silente e invisibile, la più grande strage degli innocenti mai compiuta.
Tre sono gli inganni principali di oggi contro la vita, che colpiscono soprattutto i bambini. E causano una strage degli innocenti 2.000 anni dopo: l'inganno della fame nel mondo, l'inganno degli aborti, l'inganno culturale.
PRIMO INGANNO
L'inganno della fame del mondo si potrebbe risolvere in pochi anni. E’ anche il segno di quanto siamo fuori dalla realtà. In un mondo in cui ci sono 1 miliardo di cristiani, ogni anno muoiono 10 milioni di bambini. Il rapporto è cento ad uno, cioè cento cristiani non sono capaci di sfamare un bambino e lo lasciano morire. Non siamo cristiani allora, ma neanche persone sane. Neanche intelligenti, perché ogni economista sa bene che la fame non conviene e sconfiggendola saremmo anche mediamente tutti più ricchi. Un inganno da cui si può uscire, ma da dove ognuno può e deve uscire, anche tu. Infatti, se adotti un bambino a distanza, salvi una vita e liberi la tua vita dalla follia egoistica collettiva. Ogni persona è libera di infischiarsene e apprezzo più chi dice apertamente che non sono problemi suoi, che quelli che girano intorno alle scuse... tipo: “non mi fido, ora non posso, faccio già qualcosa...”. Anche io mi fido fino ad un certo punto, perciò sono partito e sono andato a vedere ed ho dormito anche in capanne di fango e paglia per farmi una idea e posso garantire almeno per Italia Solidale, che ormai conosco da 10 anni, che nonostante immense difficoltà, compresa l'opposizione di preti immaturi, intere comunità rifioriscono e i bimbi non muoiono più. Devo testimoniare pure che io, attivandomi per promuovere questa opera benedetta, ho ricevuto molto più di quanto ho dato. Con questo giornale e grazie a voi, per esempio, abbiamo salvato quasi 1.000 bambini che avete adottato a distanza. So che loro mi hanno sostenuto nel momento della prova.
SECONDO INGANNO
Il secondo inganno, quello degli aborti, è molto delicato da trattare. Parlo anche a tutte le donne che lo hanno praticato: non vi giudico, so che per molte di voi è stata ed è ancora una sofferenza grande interiore, ma proprio per questo vi esorto con il cuore in mano ad andare oltre, a superarla perdonandovi definitivamente attraverso la collaborazione alla vita, affinché superiamo questa cultura cieca che non riconosce un essere umano solo perché di piccole dimensioni. Non è colpa vostra, vi hanno ingannato, vi hanno fatto credere che non c’era nulla di male, che era meglio così. Nonostante forse non ci abbiate mai creduto del tutto a questo inganno, so bene che siete state vittime anche voi degli eventi. Ma l’anima di quella creatura è viva e piena di amore per voi e vi invita a riconoscere l’errore, ad uscire dal senso di colpa e ad amarvi di più amando tutti i bimbi del mondo.
Oggi io parlo a nome di tutti i bimbi abortiti e parlo per esperienza, io sono un bimbo scampato dall'aborto come un ebreo scampato da un campo di concentramento nazista: mia madre, una ragazzina ventenne e malaticcia, soffriva talmente tanto nei primi mesi di gravidanza che ha rischiato la vita, perciò pregava di abortirmi “spontaneamente”. Questa cultura cattolica oggi tanto criticata, mi ha salvato la vita: infatti mia mamma non ha mai pensato di abortire volontariamente. In altre culture più “intelligenti” e “moderne” sicuramente avrebbe preferito non rischiare, l'avrebbero consigliata di essere “ragionevole”, di riprovarci più in là ad avere un bimbo, di non ostinarsi. E io non sarei qui. Ma, visto che l'ho scampata, ora parlo e dico: nessuno deve più cadere in questo inganno che è morte e che insieme possiamo superare. Soprattutto aiutando davvero tutte le mamme.
Altro che ammasso di cellule, il bimbo intrauterino è già una persona che vive, soffre, gioisce. Ormai lo dice la scienza. Grazie mamma, devo la mia vita al tuo andare oltre te stessa, te ne sarò per sempre grato. Non te l'ho mai detto, ora te lo dico: sai che tutte le sofferenze che hai vissuto le ho sentite anche io e anche quel tuo volermi e non volermi, da piccolo mi faceva piangere senza apparenti ragioni, sentivo tanta morte e non capivo perché. Ce l'ho ancora tutta nella memoria inconscia, ma oggi so anche che non c'è nessuna sofferenza che non si possa superare e trasformare in vita ancora più forte. Ciò che più importa però è che oggi sono vivo e ho l'opportunità di parlare a nome di tutti i bimbi che non hanno mai avuto voce. Ogni anno 50 milioni di bimbi perdono la vita perché la mamma non li vuole. 50 milioni! Una strage di innocenti che i mass media ignorano quasi completamente. Aiutiamo tutte le donne a non cadere in questo inganno tremendo, assolutamente diabolico.
TERZO INGANNO
Il terzo inganno, quello culturale, è il peggiore in quanto più pervasivo e apparentemente poco pericoloso: smettiamo di cambiare i bambini, essi ci insegnano la vita. Il bambino è sacro perché essenzialmente è energia di puro amore. In quasi tutte le culture i bambini sono stati accolti come una benedizione proveniente dal cielo o dalla natura, la più alta forma di amore con cui l’artefice della vita continua a partecipare alla creazione. Rinnovando continuamente la vita con nuovo amore. Tutta la tenerezza e l’amore che proviamo verso queste piccole creature probabilmente sono soprattutto il riflesso della loro natura profonda, l’amore che irraggia tutte le persone intorno.
Sono più i neonati che amano i genitori che non il contrario. Anche se non pensano ancora, anzi ancor più per questo. L’amore non è un pensiero, un ragionamento, una attrazione, è uno stato della persona: o lo si vive oppure no. Non tutti i genitori lo vivono, ma i loro piccoli sì e lo vogliono incontrare nei genitori. Lo cercano anche se la loro mamma non li ha mai amati; però come fanno a cercarlo se non lo conoscono? Probabilmente l’hanno già sperimentato.
L’amore è la prima esperienza del bimbo. Una impronta iniziale che ne determina l'essenza profonda. Una esperienza che egli vive così grande e piena che poi non smetterà più di cercare, inconsciamente, durante tutta la sua vita. Il bambino si attende di essere accolto con amore perché è quella la sua natura e chi non è così lo disturba. Questo inganno produce una moltitudine di altri mali che poi paghiamo tutti noi, ma più di tutti i bambini. Mi spiego: il bambino è pura e piena potenzialità di vita che si attende di essere accolta, rispettata, sostenuta. Si attende tutta la qualità necessaria, in primo luogo nei genitori. Ogni volta che un bambino durante la sua crescita sarà ferito, non rispettato dalle mancanze di qualità di amore degli altri, perderà un po’ della sua carica vitale iniziale, perderà un po’ di se stesso, si chiuderà in se stesso in proporzione a quanto non viene accolto. Allora i lupi di oggi siamo noi ogni volta che interagiamo con un bambino senza tutta la completezza necessaria. Quella che solo l’amore ci dà. Un bambino non vuole solo una famiglia normale, ma vuole una famiglia che ama tutti gli altri bambini e dove ci sia rispetto profondo fra un padre e una madre gioiosi, in un clima sereno che non può dipendere troppo dalle crisi economiche o di coppia. Un bambino ama i genitori come nessuno li ha mai amati e inconsciamente può sanare le loro ferite profonde.
Un bimbo vuole che l'amore che ha dentro non sia annullato nella sua crescita. Un bambino ci dice chi siamo e cosa è la vita. O lo ascoltiamo o lo uccidiamo nell'anima. Dedichiamo tutta la nostra vita per ritornare belli e vivi come i bambini per non disturbarli più nell'anima. Lottiamo insieme per opporci a questi inganni che producono le stragi degli innocenti. Perciò è nostro dovere cambiare noi stessi, completamente per la nostra gioia. Allora cambieremo anche questa scuola sgangherata e questa televisione allucinante. Se rispettiamo i bambini e ci facciamo insegnare la vita da loro, i bambini ci salveranno.
E’ una bella testimonianza, che come cristiani non possiamo non condividere. Anche la Congregazione dell’Amore Misericordioso cerca di rispondere al grido dei nascituri, impegnandosi a sostenere mamma in difficoltà e famiglie bisognose, attraverso l’adozione affettiva a distanza. Sono oltre 2000 le famiglie che ricevono il contributo mensile di € 25 versato delle persone adottanti e in questo modo possono far fronte alla crescita dei loro figli. E’ piccolo il contributo, ma nei Paesi sottosviluppati è un grande aiuto. Anche questo è amore che circola silenziosamente e che diffonde un po’ di serenità nel mondo. Se vuoi, puoi partecipare anche tu a questa catena di solidarietà.