16 dicembre 2008
Testimonianza per Madre Speranza
Oggi, 22 novembre 2008 mi raccolgo per scrivere, supplico l’aiuto dello Spirito Santo e la santa intercessione della Vergine Immacolata a rendere pubblica la grazia ricevuta dal Nostro Amatissimo Signore Gesù Cristo, circa la guarigione di mia figli con la cura dell’acqua del Santuario dell’Amore Misericordioso di Madre Speranza a Collevalenza.
E’ molto difficile in questo momento per me narrare ciò che è accaduto; temo di non saper scrivere tale meraviglia di eventi, ma Ti prego, Ti supplico, Signore, con tutta la mia umiltà, di aiutarmi a raccontare questa meravigliosa realtà, che il tuo Misericordioso Amore ha voluto che io vivessi.
Questa testimonianza mi suscita un’emozione grandissima, quasi mi fa scordare le basi più semplici della grammatica. Signore, perdona la mia ignoranza, ora è mio grande desiderio esaltare la tua Gloria e poter condividere con il resto dei miei fratelli tale gioia. Grazie, Gesù!!
Tutto inizia in un normale pomeriggio del 2005: mia figlia mi chiama e mi dice che si sente gonfiare la lingua e non riesce a respirare bene. La porto subito al “MAYER” di Firenze.
Avviene il primo ricovero, poiché, nonostante le varie flebo cortisoniche che le avevano somministrato, la lingua non voleva sgonfiarsi, di conseguenza la respirazione diveniva sempre più difficoltosa e così da quel giorno iniziò il nostro incubo!!! Fu trattenuta all’ospedale e dimessa 48 ore dopo, ma non perché avevano risolto l’evento, bensì perché anche i medici non sapevano più cosa farle; tutti i prelievi del sangue erano perfetti, avevano controllato tutte le allergie, tutte le varie intolleranze e i vari virus, l’esito era negativo, mia figlia era perfetta ma la sua lingua si gonfiava e si sgonfiava a vista d’occhio!?
Tornammo a casa con delle dosi di cortisone elevate: tutti i medici erano certi che era stato un episodio isolato e che nei giorni seguenti sarebbe tornato tutto regolare e la mia figliuola di quasi 17 anni avrebbe condotto la sua vita come prima. Ricordo che eravamo nel mese di ottobre: la sua lingua restò gonfia fino al mese di gennaio 2006.
Ovviamente, in quei mesi uscivamo solo per ricoveri nei vari ospedali; le facevano fare prelievi quasi tutti i giorni, la scuola non esisteva quasi più, gli amici iniziarono a stufarsi di venire sempre a trovarla a casa e iniziarono a prenderla in giro, lei era sempre più triste e soprattutto impaurita; io e suo padre non sapevamo più da chi andare e cosa fare, i medici ci dissero che sicuramente, visto tutti gli esami negativi, era stata una reazione allergica o qualcosa che ancora ignoravano, ora non c’era da preoccuparsi più di tanto.
Passa quasi un anno; ci eravamo quasi scordati della brutta avventura, anche se in cuor mio avevo sempre la sensazione che fosse la quiete prima della tempesta: non ero più serena, vedevo mia figlia “diversa” non so sinceramente dire in cosa o come era “diversa”!?
All’improvviso una mattina mi telefona la scuola, l’insegnante mi dice che la ragazza non respira bene e le si stava gonfiando la lingua; stava arrivando al Pronto Soccorso con l’ambulanza. Corro al Pronto Soccorso di “CAREGGI”. Per la seconda volta le nostre vite vengono sbalzate fuori dalle nostre abitudini, ancora una volta tutto da capo; accertamenti sempre più approfonditi: ecografie, risonanze, flebo, flebo e flebo; a casa cortisone. Le uniche parola che ripetevano i medici erano: “E’ risultato tutto negativo, sua figlia non ha niente”, ma mia figlia stava sempre peggio!! Alcuni di loro mi consigliarono di portarla anche da uno psicologo, dicevano che poteva essere una reazione psicosomatica dello stato nervoso, vista l’età adolescenziale, lo studio impegnativo del liceo… tutti questi fattori potevano contribuire a tale reazione nervosa.
Tornammo a casa sempre più sconfitti, impauriti e soprattutto disperati. Le notti erano un incubo, avevo il terrore di trovarla soffocata, ascoltavo il suo respiro, pregavo intensamente il Signore di vegliare su di lei e quando io cedevo al sonno, di farmi destare per essere pronta a qualsiasi complicanza. In verità devo dire che non mi ha mai abbandonato una notte: mi donava forza, vigilanza, coraggio e, nonostante la situazione, mi rasserenava e in me cresceva sempre più la fiducia nella sua immensa misericordia.
Passarono diversi giorni, forse tre o quattro settimane con la lingua sgonfia e noi ci movimentiamo per fare altri accertamenti sia nel campo allergeologico, sia per procurarsi un parere da uno psicologo. Inizialmente entrammo in terapia tutti e tre, poi io e il mio compagno, infine continuò sola mia figlia. Tutto ciò è durò un paio di mesi, fino al giorno in cui il dottore ritenne inutile proseguire, perché la ragazza era in ottima stabilità psichica e non la trovava né stressata né con accenni ansiosi o di panico.
Trascorse l’estate, fu un’estate difficile, eravamo sfiniti e sempre con l’ansia di quello che poteva capitare da un momento all’altro; mia figlia stessa non usciva volentieri con gli amici, poiché stava sempre con il terrore che si ripetesse l’episodio e aveva il timore di non farcela a raggiungere in tempo qualche ospedale.
Verso metà settembre iniziò di nuovo la scuola: sembrava che le nostre vite ricominciassero nella bellissima routine quotidiana, quella routine della quale a volte ci lamentiamo, senza renderci conto di quanto sia bella e ricordarci di ringraziare il Signore di tale dono.
Purtroppo, la nostra routine finì ben presto: a fine ottobre, ad un tratto, come del resto sempre, la lingua si gonfia di nuovo: era domenica. Somministrai subito sei compresse di Bentalan, passammo la notte in preda al panico. Il lunedì mattina il cortisone non aveva fatto niente, la situazione era completamente statica. Ho provato la disperazione più nera, non sapevo a chi rivolgermi, l’avevano vista tutti a “Caraggi” dal prof. di immunologia a quello di malattie infettive, all’oncologo esperto di tumori del tratto gastrico, all’otorino, che le aveva tenuto le sonde dal naso allo stomaco, per vedere se dipendeva dal riflusso esofageo o dalle tonsille che, infiammandosi, producevano acidi; fu fatta anche una risonanza magnetica dalla testa fino al ventre: il dubbio era che ci fosse qualche piccolo tumore nascosto nell’encefalo, il quale facesse impazzire il sistema immunitario, fu guardato anche il cuore, il fegato e tutti gli altri organi. Il professore delle malattie tropicali, decise di mettere il caso su internet, per sapere se all’estero, avessero riscontrato un caso simile al nostro. Tutte le risposte furono negative. Non so nemmeno raccontarvi la disperazione di noi tutti: la nostra vita era distrutta, gli occhi di mia figlia cercavano nei miei una risposta, ma non avevo niente da poterle comunicare, solo tanta tanta paura, che cercavo di nascondere.
E’ un grande dolore quando tu, madre, non riesci più a rassicurare il tuo piccolo cucciolo, quando ti rendi conto che gli può accadere il peggio e tu non puoi salvarlo!!!
I giorni scorrono, i dubbi e il vuoto diventano sempre più palpabili nelle nostre vite.
Ma finalmente un giorno, un santo giorno, uno dei più belli della mia vita, mi arrivò una telefonata di mia cugina molto molto religiosa, la quale, parlando di noi ad un angelo terreno, al quale il Signore ha dato il dono della preghiera, mi fece arrivare uno scritto da parte di Gesù, nel quale mi veniva detto che avrebbe curato mia figlia, ma dovevo pregare molto per l’intercessione di Madre Speranza, poiché tale male era presente nel sangue ma non si conosceva la cura e le cause erano molteplici e anche di natura allergica. Dovevo fare bagnare mia figlia, per sette volte, nell’acqua del suo Amore Misericordioso completamente, dalla testa ai piedi, dopo di che si sarebbe trovato il medico e la cura giusta per tale malattia.
Senza dubbi, ma con tanta riconoscenza verso l’amato Gesù, iniziammo ad andare a “Collevalenza” da Madre Speranza. Erano proprio viaggi di speranza. In quei viaggi la mia fede cambiò, divenne più vera, più profonda, capii tante cose, capii l’umiltà, compresi cosa era la riconoscenza, l’amore che muove il mondo; cresceva in me sempre più la vergogna dei propri peccati, mi sentivo indegna di tale Amore e, nonostante tutto, era meraviglioso sentirsi inondare lo spirito di tanto Misericordioso Amore.
Così tutti i sabati andammo a fare il santo bagno. Lungo il viaggio la lingua si gonfiava e dava anche la febbre, poi, dopo il bagno, si sgonfiava a volte del tutto e si placava per qualche giorno, ma, grazie ai consigli del Signore, a casa avevo sempre l’acqua dell’Amore Misericordioso di Gesù, con la quale facevo lavare mia figlia e gliela facevo bere.
Eravamo al 19 gennaio 2008, quando arrivò il terzo scritto dell’amato Signore Gesù Cristo, il quale diceva di finire i sette bagni alla Sua fonte, perché essi portavano la guarigione e il perdono di tutto.
Senza mai esitare continuavamo i nostri pellegrinaggi da Madre Speranza, nel frattempo la situazione peggiorava, avevamo tanto timore e sconforto, ma il Signore, puntuale come sempre per i suoi figli, ci fece capire che dovevamo avere più fede e finire in tutti i modi i restanti bagni, di farci aiutare anche dalle benedizioni, poiché le infestazioni si sarebbero fatte più forti e la nostra fede non era ancora forte. Passavamo la settimana a scalare il numero dei bagni, nel frattempo, durante la settimana, mia figlia aveva delle crisi più forti, avevamo bisogno anche dei “Day-ospital”, ma era cresciuta la nostra fede e tornavamo a casa con il cuore speranzoso e benedicevamo il Signore nostro, perché non solo mia figlia stava meglio, ma tutti noi eravamo diversi. Mi sentivo mutare dentro, avevo arsione per il mio Amato e Misericordioso Gesù, al quale confidavo tutto il mio stupore per i progressi che notavo sulla lingua di mia figlia, ero sempre più innamorata di Lui, anche se, purtroppo, molto indegna.
Finirono i bellissimi sette bagni del Signore; ancora la lingua non era completamente sgonfia, ma almeno, quando parlava, capivamo quello che diceva; ricominciò ad andare a scuola e riuscì a dare la maturità; la notte ricominciammo a dormire, non fischiava più e tutte le volte che si sentiva più strana, oltre, ovviamente, alle preghiere, la S. Messa e la S. Comunione, beveva tanta acqua della fonte di Misericordia del Signore. Così siamo tornati a vivere normalmente con la lingua normale.
Ora il miracolo più grande è che andiamo sempre a prendere l’acqua, facciamo il bagno e non si può stare molto tempo senza andare al Santuario di Madre Speranza a trovare la fonte dell’Amore di Nostro Signore.
Non sto a dilungarmi per dire quanto sono legata alla creatura che mi ha fatto ricevere gli scritti preziosi di Nostro Signore, non immaginate quanto Gesù abbia operato tramite questo dolce strumento, su di me e su tutta la mia famiglia, in questo lungo e faticoso 2008, il Signore non ha mai smesso di aiutarmi per un solo istante, ogni mia umile preghiera l’ha esaudita e io rimango ogni giorno più meravigliata, estasiata, affascinata dal Suo Amore Divino. Essere rapita da tanta bellezza è una sensazione indescrivibile, bisogna solo aprire i nostri cuori al Suo Amore e non smettere mai di ringraziarlo di tante grazie.
Oggi desidero che tutta la mia vita sia di Suo gradimento, desidero che mi trasformi come creta sotto le Sue sante mani, desidero ringraziarlo e pregare l’Amata Vergine Maria, alla quale chiedo umilmente di intercedere verso il Suo e nostro Amato Signore Gesù, per la Beatificazione di Madre Speranza, che ringrazio con tanto affetto, per aver avuto un’enorme e stupenda fede, grazie alla quale oggi possiamo bere l’acqua di Nostro Signore Gesù Cristo.
Grazie, dolcissima Madre, grazie di esserti donata al Signore, grazie per ieri, per oggi, per sempre; le “chiavi” del tuo campanile hanno aperto anche i nostri cuori al Signore. Come dicevi Tu, oggi non solo possiamo curare il nostro corpo da malattie, ma soprattutto curare le anime dalla lebbra del peccato mortale e abituale.
Grazie
P.S. Ringrazio il Signore di avermi fatto incontrare Padre Alfredo Pallotta, il quale ci ha aiutato con le Sante Benedizioni a completare la guarigione che Gesù Misericordioso ha ottenuto verso la mia figliuola.
Grazie.
Con tanto amore sii benedetto Tu, Signore, nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia!!
In fede
Denizia Pavoni
P.P.S. (Scritto aggiunto alla lettera di Suor Rifugio, poco prima di spedire il tutto).
Cara Suor Rifugio,
solo oggi mi è sovvenuto in mente che non ho menzionato nella testimonianza l’evento che avvenne nella cappella dell’Amore Misericordioso del Santuario di Collevalenza agli occhi di mia figlia, durante uno dei nostri pellegrinaggi:
Eravamo a pregare, quando notai mia figlia impaurita, anzi impietrita, poi, in seguito mi raccontò che mentre guardava il Santo Crocifisso di nostro Signore, le sembrava che prendesse vita fino al torace: vedeva i muscoli delle braccia e dello sterno contrarsi. La suddetta immagine non appariva più come una scultura in legno, bensì come corpo vivo umano.
Non so perché un evento così prodigioso non mi è venuto in mente nella lettera.
Per favore, decida lei se omettere o no tale meraviglia di accaduto.
Ringraziandola di nuovo, con sincero affetto e stima.
Denizia
Ringraziamo il Signore per quanto opera in favore dei Suoi figli.
Chiediamo al Signore la beatificazione di Madre Speranza.
Preghiamo con fede e amore.