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DICEMBRE 2016

     

Testimonianza di come è avvenuto il “miracolo”

Ottenuto con l’intercessione della Beata Madre Speranza di Gesù

(Continuazione dal numero precedente)

 

Veniamo ora a raccontare l'evento.

Il Sig. Silvano Ferrari, Diacono permanente presso la parrocchia S. Biagio di Rubiera (R.E.), facente parte, come il sottoscritto, del Movimento Sacerdotale Mariano, fondatore il compianto Don Stefano Gobbi, mi telefonava il 20 giugno 2014 e si prestava a portarmi, per solo due giorni, al Ritiro Internazionale degli Esercizi Spirituali del Movimento, che si teneva, come di consueto, da diversi anni, a fine giugno presso il Santuario dell'Amore Misericordioso di Collevalenza di Todi, realizzato in modo miracoloso, intorno ai primi anni del '70, dalla stessa Madre Speranza. Nell'anno 2014, il Ritiro era stato programmato per il periodo dal 22 sera, al 27 giugno.

Io desideravo tanto essere presente a detti Esercizi Spirituali, anche perché il fondatore del Movimento, col quale ero in ottime rapporti, ci teneva molto, ma quel mese, ricoverato presso il Policlinico di Modena già da alcuni giorni, in quanto, affetto da una grave forma di “miocardiopatia ipertrofica” che non permetteva il regolare funzionamento del cuore e dei suoi apparati vitali, sentivo di dover, a malincuore, rinunciarvi.

Venivo, infatti, ricoverato d'urgenza, il 9 giugno 2014, presso il Policlinico di Modena per una grave difficoltà respiratoria. Un consulto congiunto di un team di esperti in Cardiologia ed Ematologia, a seguito di un accurato ecocardiogramma eseguito il 3 giugno 2014, mi diagnosticavano una sospetta, ma per i sintomi quasi certa, “amiloidosi cardiaca”, progressiva, in stato molto avanzato, confermata poi anche dalla biopsia al miocardio effettuata il 26 giugno 2014 presso l'Ospedale Sant' Orsola di Bologna.

Per la verità, il sospetto di essere affetto da “amiloidosi cardiaca”, era già sorto in occasione di una visita specialistica presso lo stesso Policlinico di Modena a seguito sempre di un'ecocardiogramma effettuato ai primi di marzo 2014, che metteva in risalto, uno spessore del muscolo cardiaco dei ventricoli sinistro e destro, fuori della norma, particolarmente colpito risultava il ventricolo sinistro.

Per meglio definirne l'origine dell'amiloide, ai primi di settembre, viene inviato, all'Università di Pavia, dove risiede il Centro europeo più importante e qualificato per la ricerca e lo studio dell'amiloide, un campioncino prelevato da un piccolo frammento della stessa biopsia al miocardio che fu effettuata il 26 giugno 2014 presso l'Ospedale Sant' Orsola di Bologna. L'esame di detto campioncino, inviato all'Università di Pavia, confermava la diagnosi del Sant'Orsola di “amiloidosi cardiaca” che definiva di tipo ATTR legata alla transtiretina.

Dopo queste dovute precisazioni, tornando a noi, per un puro caso, ho potuto approfittare dell' invito del Diacono ed essere così presente al Ritiro Spirituale di Collevalenza, solo per due giorni, esattamente per il 23 e 24 giugno, in quanto, il 25 giugno, nel pomeriggio, dovevo rientrare al Policlinico di Modena per poi essere trasferito in ambulanza, il giorno seguente, all’Ospedale Sant’Orsola di Bologna per effettuare la biopsia al miocardio.

Strano ma vero, questo breve lasso di tempo coincideva esattamente con la disponibilità del Diacono, se non fosse stato così, non avrei potuto partecipare al Ritiro Spirituale neanche per due giorni, in quanto, non avrei trovato chi si facesse carico del servizio di portami a Collevalenza per poi riportarmi a casa.

Altra stranezza fu che, la biopsia al miocardio, già programmata da due settimane per il 20 giugno 2014, veniva rimandata all'ultimo momento, causa mancanza di spazio, di sei giorni.

Queste due coincidenze, quindi, hanno permesso che, il 20 giugno, poche ore prima della telefonata del Diacono, contro ogni mia aspettativa, avendo sei giorni di attesa, i dottori mi permisero di andare a casa, ma mi ingiunsero con tono perentorio: “Ti lasciamo andare a casa per tre giorni, a condizione però, che ci assicuri di stare disteso, magari, anche sul divano ... devi rispettare un riposo assoluto … la tua malattia è seria ...”. Io annuii … ma ... pensando subito di disobbedire per ubbidire a quanto mi suggeriva il cuore ed il senso delle due strane coincidenze.

Questa trasferta, di oltre 700 Km, per andare due giorni a Collevalenza per poi ritornare a casa, l’ho fatta, quindi, di mia iniziativa e a mio rischio, disubbidendo all’ordine categorico dei medici, ma tutto andò a meraviglia, anche il servizio infermieristico che fu eseguito a perfezione da una suora di Madre Speranza, infatti dovevo fare due iniezioni al giorno di eparina, un anticoagulante che limita i gravi rischi di coagulazione del sangue, che può provocare una trombosi.

Appena arrivato a Collevalenza, il mattino del 23 giugno, incontro Mons. Carlos Altamirano di mia conoscenza, facente parte del Movimento Sacerdotale Mariano che, come ogni anno, era tra i partecipanti al Ritiro degli Esercizi Spirituali. Questi mi chiese come stavo, al ché, risposi: “non molto bene”, senza però precisare quale era il mio problema di salute, mi invitava quindi, per il mattino seguente, subito dopo colazione, a recarmi con lui nel Santuario dell’Amore Misericordioso nella cui cripta è collocata la tomba della Beata Madre Speranza, poiché voleva farmi una preghiera di guarigione.

L’indomani mattina, come d’accordo, ci portiamo alla cripta del Santuario, con noi è la Segretaria del Movimento Sacerdotale Mariano dell'Ecuador, signorina Susana Llusca Saenz, mentre il Vescovo, ne è il responsabile.

Giunti alla tomba della Beata, proclamata tale poco meno di un mese prima, Mons. Carlos Altamirano mi faceva inginocchiare appoggiando gli avambracci sulla stessa tomba, mentre egli, in piedi, alle mie spalle, m’imponeva le mani supplicando l’Amore Misericordioso del Padre con una lunga e commovente preghiera e chiedendo l’intercessione della Beata Madre Speranza. Invocava, quindi, lo Spirito Santo a scendere in me con la sua Potenza per operare la guarigione: in quel preciso momento un fremito ha attraversato tutto il mio corpo percependo chiaramente un senso di calore.

Terminata la supplica, il Vescovo, con estrema sicurezza, mi diceva di stare tranquillo, poiché aveva sentito lo Spirito Santo entrare con Potenza dentro di me ed aggiungeva la seguente Rivelazione divina dello Stesso Spirito Santo: “Il male, in questo momento, si è fermato, ma non solo, da questo momento inizierà a regredire fino a farne scomparire del tutto le conseguenze”.

Al sentire questa affermazione: “Il male, in questo momento, si è fermato”, sono rimasto sorpreso, in quanto il Vescovo non conosceva assolutamente il mio male poiché non glielo avevo confidato e soprattutto non poteva sapere che era un male inarrestabile, come citato in precedenza ed il grave problema era proprio di poterlo fermare. In effetti, da quel momento ha avuto inizio un forte miglioramento: facilità di respirazione, poco affaticamento nel camminare, voglia quasi di correre, nessuna pesantezza alle gambe, un grande appetito, tutte cose mai provate dall’inizio della malattia.

Però, per me, restava un mistero la seconda parte della Rivelazione e cioè: “... da questo momento inizierà a regredire fino a farne scomparire del tutto le conseguenze”.

Solo ultimamente ho ben compreso cosa voleva dire la seconda parte della Rivelazione divina dello Spirito Santo e l’ho scoperto facendo periodicamente, nel tempo, i vari controlli a mezzo di ecocardiogramma, come riferito in precedenza.

Il 24 giugno 2014, verso sera, al momento del saluto, il Vescovo, prima di lasciarlo, mi assicurava poi, che tutti i giorni mi avrebbe ricordato nella S. Messa ... in quel preciso momento ho percepito chiaramente che lo Spirito Santo presente in lui, voleva dimostrarmi quanto è grande l’Amore Misericordioso del Padre che non dimentica mai i suoi figli, ai quali fa sì sentire di essere peccatori, ma peccatori perdonati.

Da quel 24 giugno 2014, ho avuto un miglioramento improvviso e senza l’uso di alcun farmaco, cosa inspiegabile agli uomini di scienza che, pochi giorni prima, mi avevano fatto un quadro clinico della situazione senza alcuna speranza di sorta, in quanto, escludevano di potere, in qualche modo, fermare il male.

Come già detto un consulto medico fatto ai primi di giugno 2014 mi dava solo tre, al massimo quattro mesi di vita, non esistendo alcun farmaco per contrastare il male, oppure ipotizzava una possibilità di sopravvivenza con trapianto del fegato e del cuore ma non praticabile nel caso mio, in considerazione della mia età ormai avanzata e per i gravi rischi che con detto intervento si potevano incorrere.

La riduzione dello spessore del muscolo del ventricolo sinistro a cui la scienza non sa dare alcuna spiegazione in quanto si trova davanti ad un evento le cui cause sono assolutamente ignote, dà però una spiegazione di quella misteriosa seconda parte della Rivelazione: “... da questo momento (il male) inizierà a regredire fino a farne scomparire del tutto le conseguenze”.

 

(La testimonianza continua nel prossimo giornalino)

 

 

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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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