STILE DI VITA DELL’ARTISTA Dada Prunotto
Uno stile di vita interessante è quello che contraddistingue un artista. Egli guarda alla realtà con occhi particolari, andando oltre l’immagine, affascinato dai colori, dalla luce, da certe forme. Sono impressioni che spesso sfuggono all’osservatore comune.
Il vero artista è capace di lasciarsi andare alle emozioni in modo quasi infantile, con spirito libero e ricettivo, come fanno i bambini. Egli vive proiettato davanti e cerca, istintivamente uno stimolo speciale che gli consenta di mettersi all’opera: così nasce il momento creativo. Mettendo in relazione esperienze di vita, tristi o gioiose che siano, - luci, colori, musiche, ritmi, silenzi, egli è capace di una sintesi che fa scattare sorprendentemente la scintilla creativa. L’artista è come un campo magnetico che attrae ed è attrattivo a sua volta: “risucchia” sensazioni, umori, colori, luci, suoni, forme e le restituisce trasfigurate nella pittura, nella musica e in tutto ciò che può essere trasformato in arte.
Il grande Kandinskj era convinto che tutti i tipi di arte fondati sulla percezione, attraverso organi sensoriali diversi, si compenetrassero fra loro, parlava del colore come di una vibrazione che arriva all’osservatore attraverso l’opera dell’artista per vibrare in sintonia con essa. Dice: “In generale il colore è dunque un mezzo per esercitare un’influenza diretta sull’animo. Il colore è il tasto, l’occhio è il martelletto; l’anima è il pianoforte con molte corde. L’artista è la mano che, con questo o quel tasto, sa come far entrare in vibrazione l’animo umano”.
Kandinskj scrisse un libro “Dello spirituale nell’arte”. Egli era artista e colui che teorizzò sull’arte astratta, scrivendo libri che diventarono testi scolastici già ai suoi tempi, nella Bauhans, dove lui spesso fu insegnante. Fu un artista che concepì un nuovo linguaggio pittorico, parlando dei colori come veicolo dell’interiorità e della spiritualità dell’artista. Dunque Kandinskj e non solo lui, fu una persona proiettata in avanti e in Alto, non fossilizzato nel presente e guardando solo al passato, ma volto al futuro e al trascendente.
Così fecero, con diverse modalità di espressione per esempio Van Gogh, Cèzanna, che introdusse nell’arte moderna, e Metisse che, che quando lavorava a una sua opera, si sentiva guidato da Dio.
Tutto questo per dire che le grandi personalità, non solo i grandi artisti, sanno che l’esistenza umana è fatta di materia e di spirito e che le due cose devono mettersi in relazione tra loro con armonia e creatività, per condurre uno stile di vita “magnetico”.
Teilhard de Chardin, a proposito della materia e dello spirito dice:
“Considerati come sinonimi, uno di molteplicità, l’altro di unità, Materia e Spirito non sono due cose eterogenee o antagoniste, accostate accidentalmente o violentemente …, i due aspetti spirituale e materiale, del Reale, si richiamano necessariamente e in un modo l’un l’altro complementare, come due facce del medesimo oggetto – o meglio – come due termini “a quo” e “ad quem” di uno stesso movimento”.
La persona sana è quella che fa della sua vita un’opera d’arte, coniugando interessi attinti dalla scienza umana, con uno spirito aperto e gioioso al trasparente, intelligentemente volto al bene e alla Bellezza Assoluta.