GESU' CI AMA E CI CHIEDE AMORE Dai quaderni di Maria Valtorta - 4 giugno ‘43
Dice Gesù: “Amo tutte le anime. Amo quelle dei puri che vivono come il mio Cuore desidera per vostro bene, dei miti come mite sono Io, dei generosi che espiano per tutti e continuano la mia Passione, dei misericordiosi che mi imitano nei rispetti dei loro fratelli.
Amo i peccatori perché è per loro che Io divenni Redentore e salii in croce. I loro peccati mi dànno dolore ma non estinguono il mio amore per loro, non estinguono il desiderio di stringerli al mio seno pentiti. Amo le piccole anime che non sono prive di imperfezioni ma che sono ricche di amore che annulla le imperfezioni.
Amo te, che ti chiami Maria, il più dolce dei nomi per Me. Il nome della Mamma mia. Quel nome è scudo e difesa contro le insidie del demonio, quel nome che è musica di cielo, quel nome che fa trasalire di gioia la Trinità Nostra, quel nome di cui mi circondai nella vita e nell'ora della morte. Maria di Magdala, Maria Cleofe: le fedeli di Me e di mia Madre.
Credi in quest'amore per te. Sentilo questo amore intorno a te. Povera anima! Non puoi trovare che il mio Cuore che ti sappia amare come ti abbisogna.
Ti ho tanto amata che ho persino accontentato i tuoi capricci, perché sapevo che si sarebbero poi mutati in arma di penitenza e di amore, e perciò di santità.
Ti ho amata tanto che ho saputo aspettarti … Se non ti avessi amata come ti ho amata, credi tu che saresti quello che sei? No. Pensalo bene che tu non avresti che sempre più peggiorato.
Ma c'ero Io che vegliavo. Non avere paura delle mie carezze. Gesù non fa mai paura. Abbandonati. Col tuo cuore e con la tua generosità. Dammi tutto. E prendi tutto da Me.
Ieri sera, stamattina, hai messo sul gran rogo del sacrificio per la pace, il tuo fascetto di sacrificio, e l'hai messo con un sorriso spremuto dall'amore, lottando contro le lacrime umane che volevano salire, contro i sussurri del Nemico che ti voleva turbare. Oh cara! Non sarà dimenticato questo tuo sacrificio fatto con gioia d'amore.
Ora ti chiedo una cosa. Tu sai, e ci pensi con dolore, che molte particole vengono sparse fra sozzure e rovine, nella devastazione delle chiese ( siamo durante la guerra ). E' come fossi Io travolto perché Io sono nel Sacramento. Ebbene metti, idealmente, il tuo amore come un tappeto prezioso, come una tovaglia di purissimo lino per raccogliere Me-Eucarestia, colpito, ferito, profanato, cacciato dai miei Tabernacoli, non dai piccoli uomini che colpiscono le mie chiese – essi non sono che gli strumenti – ma da Satana che li muove. Da Satana che sa che i tempi stringono e che questa è una delle lotte decisive che anticipano la mia venuta. Sì. Dietro il paravento delle razze, delle egemonie, dei diritti, dietro il movente delle necessità politiche, si celano, in realtà, Cielo e Inferno che combattono fra loro. E basterebbe che metà dei credenti nel Dio vero – ma che dico? Meno di questo, meno di un quarto dei credenti – fosse realmente credente nel mio Nome perché le armi di Satana venissero domate. Ma dove è la Fede?
Ama Me Eucaristico. L'Eucarestia è il Cuore di Dio, è il mio Cuore. Vi ho dato il mio Cuore nell'ultima Cena; ve lo do, purchè lo vogliate, sempre. E non concepirete in voi il Cristo e non lo darete alla luce se non saprete far vivere in voi il suo Cuore.
Quando nel grembo di una donna si forma una creatura, cosa si forma per prima cosa? Il cuore. Così è per la vita dello spirito. Non darete il Cristo se non formate in voi il suo Cuore amando l'Eucarestia che è Vita e Vita vera. Amando come mia Madre amò Me, appena concepito.Oh! che carezze, attraverso la sua carne vergine, a Me, informe e minuscolo, che palpitavo in Lei, col mio cuoricino embrionale! Oh! Che palpiti, attraverso le oscure laterbe dell'organismo, comunicavo Io al suo cuore, dal profondo di quel Tabernacolo vivo dove mi formavo per nascere e morire per voi, crocifiggendo il cuore di mia Mamma alla mia stessa Croce, per voi!
Ma Io gli stessi palpiti ve li comunico al cuore quando mi ricevete. La vostra pesantezza carnale e intellettuale non vi permette di percepirli, ma Io ve li do.”
23 giugno '43
Dice Gesù: “Se l'Eucarestia è il cuore di Dio, Maria è il ciborio di quel Cuore. Guarda mia Madre, eterno ciborio vivo in cui scese il Pane che viene dal Cielo. Chi mi vuole trovare, ma trovare con la pienezza delle doti, deve cercare la mia Maestà e Potenza, la mia Divinità, nella dolcezza, nella purezza, nella carità di Maria. E' Lei che del suo cuore fa il ciborio per il cuore del suo e vostro Dio
Il Corpo del Signore si è fatto corpo nel seno di Maria, ed è mia Madre che con un sorriso ve lo porge come se vi offrisse il suo amatissimo Pargolo deposto nella cuna del suo purissimo, materno cuore. E' gioia di Maria, nel Cielo, darvi la sua Creatura e darvi il suo Signore. Con il Figlio vi dà il suo cuore senza macchia, quel cuore che ha amato e sofferto in misura infinita.
E' opinione diffusa che mia Madre non abbia sofferto altro che moralmente. No. La Madre dei mortali ha conosciuto ogni genere di dolore. Non perché lo avesse meritato. Era immacolata e l'eredità dolorifica di Adamo non era in Lei. Ma perché, essendo Corredentrice e Madre di tutto l'umano genere, doveva consumare il sacrificio fino al fondo e in tutte le forme. Perciò soffrì, come donna, le inevitabili sofferenze della donna che concepisce una creatura, soffrì stanchezze della carne appesantita del mio peso, soffrì nel darmi alla luce (1), soffrì nell'affrettata fuga, soffrì mancanza di cibo, soffrì caldo, gelo, sete, fame, povertà, fatica. Perché non avrebbe dovuto soffrire se Io, Figlio di Dio, soggiacqui alle sofferenze proprie dell'umanità?
Essere santi non vuol dire essere esenti dalle miserie della materia. Essere redentori, poi, vuol dire essere particolarmente soggetti alle miserie della carne che ha sensibilità dolorifiche. La santità e la redenzione si esplicano e si raggiungono con tutti i modi, anche con dei mali di denti, per esempio. Basta che delle miserie carnali la creatura se ne faccia un'arma di merito e non di peccato. Io e Maria, delle miserie della natura umana abbiamo fatto tanti pesi di redenzione per voi. Anche ora soffre mia Madre quando vi vede così sordi alla grazia, ribelli a Me.”
23 giugno '43
Stamane vedo la Madonna. Sul mezzo del petto raggia un'Ostia grandissima e bellissima.E pare che attraverso le Specie appaia un bellissimo bimbo. Il Bimbo-Dio fatto carne. La Madonna china il volto e lo sguardo adoranti sull'Ostia che sfavilla nel suo petto. Nel suo petto, non sopra al petto. E' come se, per dei mistici raggi X, io potessi vedere nel petto di Maria.
20 giugno '43
Dice Gesù: “Ora che hai visto, hai capito cos'è l'Eucarestia? E' il mio Cuore che Io distribuisco a voi. Dono più grande e più amoroso non potevo farvi.
Se quando ricevete la Comunione sapeste vedere Me che vi do il mio Cuore, non ve ne commuovereste? Ma la fede dovrebbe essere tanto forte e tanto forte la carità, da farvi vedere questo. Questa visione mentale non dovrebbe costituire un mio dono eccezionale. Dovrebbe costituire la regola, la dolce regola. E sarebbe la regola se foste realmente miei discepoli.
Allora vedreste Me, udreste Me dire sul Pane e sul Vino le parole della consacrazione, spezzare e distribuire il Pane porgendovelo con le mie stesse Mani. E alla luce dell'amore vedreste che Io vi porgo lo stesso mio Cuore, la parte superperfetta del mio Corpo perfettissimo, quella dalla quale sgorga la Carità stessa. Ho fatto questo per amore di voi: ho dato Me stesso. E questo ho fatto per te oggi: ho sollevato il velo del Mistero per mostrarti come vengo a voi, come mi do a voi, cosa vi do di mio, anche se voi non sapete vedere e capire.”
(1) La divina maternità della Madonna non comportò in Lei alcun dolore fisico, che è frutto del peccato originale, dalla cui macchia Ella fu preservata; ma la Madonna soffrì ogni sorta di dolore procurato dalle circostanZe e dagli uomini, anche a riguardo del suo concepimento e del suo parto verginali.
L'abisso luminoso dell'amore
Profondo quanto nessuno ha mai potuto misurare, Amore che fa unire l'essere
con l'Essenza, alla quale siamo chiamati per amare Te Dio mio!
Siamo piccole scintille della Tua Luce che si inseguono nel creato che Tu
percorri passo passo prima di noi; tutto si incanta al Tuo passaggio,
D OLCE I NFINITO O NNIPOTENTE
che passi di spazio in spazio illuminato dal Tuo Amore!
Farfalle sfavillanti Ti inseguono, fotografando il Cielo che si accende di Te;
ruscelli chiacchierini rumoreggiano al Tuo passaggio e dicono:
LODE ! LODE ! LODE !
Gli alberi si inchinano al Tuo passaggio e i loro fruscii dicono:
SANTO ! SANTO ! SANTO !
Nel profondo abisso del mare tutto si illumina e, come per incanto, si fa sponda
d'amore per far riposare Te.
Ma c'è un cantico d'amore che non so descrivere, quando dei timidi uccellini
divengono sinfonia per osannare Te.
Tu osservi giocherellando con l'immensità che hai creato, e tutto diviene
Piccolo gioco nelle Tue Grandi Mani.
Hai tinteggiato la creazione con l'Amore,
hai alzato le montagne con la Tua Potenza,
hai dato al Cielo il colore della Tua Saggezza,
e all'uomo?
VITA ETERNA INSIEME A TE ….
Ricerca a cura di Rita
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Attenzione!
La preghiera del cuore
ci sarà il giorno 23 novembre
alle ore 18 e alle ore 21.