RACCONTO DEL MESE: La matassa di lana (B. Ferrero Il segreto dei pesci rossi LDC)
Si fece una gran festa alla corte del re, per celebrare il suo ingresso nella città capitale. Il re riceveva nel salone delle feste i doni e gli omaggi. Erano tutti doni preziosi: armi cesellate, coppe d’argento, tessuti di broccato ricamato d’oro.
Il corteo dei donatori stava esaurendosi, quando apparve, zoppicando e appoggiandosi pesantemente al suo bastone, una vecchia contadina con i pesanti zoccoli di legno. In silenzio trasse dalla gerla un pacchetto accuratamente avvolto in un telo.
Uno scoppio di risate accompagnò il movimento della donna che depose ai piedi del trono una matassa di lana bianca, ricavata dalle due pecore che erano tutta la sua fortuna e filate nelle lunghe sere d’inverno.
Senza una parola. il re s’inchinò dignitosamente poi diede il segnale di cominciare la festa, mentre l’anziana contadina attraversava lentamente la sala, scorticata dalle occhiate beffarde dei cortigiani.
Riprese penosamente il lungo cammino, di notte per tornare alla sua baita costruita nella foresta reale, dove fino a quel momento la sua presenza era stata tollerata. Ma quando arrivò in vista della sua casa, si fermò invasa dal panico.
La baita era circondata dai soldati del re. Stavano piantando dei picchetti tutt’intorno alla povera abitazione, e sui paletti stendevano il filo di lana bianco.
“Mio Dio”, pensò la povera donna, con il cuore piccolo piccolo, “il re si è offeso per il mio dono… Le guardie mi arresteranno e mi porteranno in prigione…”.
Quando la vide il comandante s’inchinò cortesemente e disse: “Signora, per ordine del nostro buon re, tutta la terra che può essere circondata dal vostro filo di lana d’ora in poi vi appartiene”.
Il perimetro della sua proprietà corrispondeva esattamente alla lunghezza della sua matassa di lana. Aveva ricevuto con la stessa misura con cui aveva donato.
Attenzione! Pretendiamo molto e abbiamo paura di donare. Due monaci coltivavano rose. Il primo si perdeva nella contemplazione della bellezza e del profumo delle sue rose. Il secondo tagliava le rose più belle e le donava ai passanti. “Ma che fai?” lo rimproverava il primo. “Come puoi privarti così della gioia e del profumo delle tue rose?”: “Le rose lasciano molto profumo sulle mani di chi le regala” rispose pacatamente il secondo.
Il GIOCO DEL MESE: Uno, due, tre, per le vie di Roma… Per più giocatori
Sorteggiato chi fa il capo, i giocatori si dispongono, in linea, a circa dieci o quindici metri di distanza da lui. Questi, con il viso rivolto in direzione opposta, con la mano davanti agli occhi, recita velocemente la filastrocca:
-Uno, due, tre, via per Roma.
Terminato il conteggio, si volge rapidamente in direzione dei giocatori i quali, mentre era girato, hanno fatto dei passi in avanti. Tutti coloro che vengono sorpresi ancora in movimento devono tornare al punto di partenza. Vince, e prende il posto di capo, chi per primo riesce a raggiungerlo.
LA PREGHIERA DEL MESE: Prima di mettersi a studiare
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen
Signore, voglio mettermi a studiare con buona volontà. Aiutami a non distrarmi. Apri la mia mente alla comprensione dei compiti che mi sono stati assegnati. Dammi l’umiltà di accettare il voto che merito, senza offendermi se non è quello desiderato. Voglio prepararmi alla vita e alla missione che Tu hai pensato per me. Il tuo angelo mi assista.