"TENETE SEMPRE IN MANO LO SCUDO DELLA FEDE"
(Ef 6,10-20)
Un cristiano che sta affrontando la prova della vita, è come
un soldato in mezzo alla battaglia; non una battaglia sofisticata
come quelle attuali, ma una battaglia di tipo medievale in cui i
contendenti si affrontavano corpo a corpo. Oggi parliamo di "scudo
spaziale", per proteggere i cieli delle nostre nazioni, allora,
come ora, i nemici spirituali si combattono in una battaglia individuale
che dura tutta la vita. L'assetto di combattimento, dunque, deve
essere completo.
Perciò S. Paolo, dopo averci consigliato la cintura della
verità, la corazza delle opere giuste, i calzari del santo
zelo, ci consiglia lo scudo della fede, con cui si possono spegnere
tutti i dardi infuocati del Maligno.
E' chiara, allora, l'identità del nostro nemico:è
il "Maligno" per eccellenza, che vuole toglierci il Regno
di Dio che sta dentro di noi.
Le guerre si fanno sempre per togliere i regni ed è sempre
l'invidia che spinge Satana a lottare contro di noi. In questa lotta,
purtroppo, trova tanti alleati anche tra gli uomini stessi, ingannati
e sedotti dal piacere pesante, intriso di peccato, che il tentatore
offre, dalla smania di eccellenza, tarlo che ogni uomo sente dentro
di sé, dal desiderio insaziabile di possedere. Su questi
tre punti fragili, lasciatici in eredità dai nostri progenitori
vinti dal serpente, lui fa leva togliendo dalla mente e dal cuore
ogni freno inibitore proveniente dalla coscienza.
Ma Gesù è venuto a salvarci e ha vinto tre tentazione
con la fede nel Padre suo, testimoniata nelle scritture. Vince la
tentazione del piacere legato al bisogno di nutrirsi, con le parole
bibliche: "Non di solo pane vive l'uomo, ma di ogni parola
che viene dalla bocca di Dio". Qui per pane è alluso
ogni soddisfazione corporale: la gola, il sesso, il tatto, tutto
ciò che è sensibile e dà piacere. Se il piacere
non è ordinato al suo fine che è il compimento della
volontà di Dio, nei limiti consentiti dal dovere, è
peccato.
Respinta questa prima tentazione, Satana tenta Gesù sul potere:
"Buttati dal pinnacolo del tempio (Punto più alto della
recinzione del tempio), e gli angeli ti porteranno sulle loro ali,
in questa maniera tutti vedranno che sei il Figlio di Dio!".
Puntava sul sensazionale, sullo straordinario, qualunque uomo non
accorto vi sarebbe caduto, perché sembrava addirittura un
mezzo "pubblicitario", in tempi in cui "l'arte della
persuasione occulta è diventata una scienza, nessuno resisterebbe
a una proposta simile.
Ma Gesù respinge l'inganno con le parole bibliche: "Non
mettere alla prova il Signore tuo Dio!".
Sconfitto, il demonio tenta l'ultima carta, quella che vede l'uomo
moderno più vulnerabile: l'avere: "Ti darò tutto
quello che vedi, se prostrato mi adorerai". Il demonio con
questa proposta viene allo scoperto: il suo antico desiderio, mai
soddisfatto, è sempre lì a pungolarlo: il desiderio
di essere come Dio, di essere adorato, lui, che ha rifiutato di
adorare l'umanità santa di Gesù. Ora che Gesù
è entrato nella storia e si è rivestito della fragilità
umana, spera di ottenere da Lui stesso l'adorazione negata dalla
sapienza divina. Ma Gesù - uomo, sempre con la Parola rivelata,
respinge il tentatore apostrofandolo: "Va via, Satana!, è
scritto: Adora il Signore tuo Dio, soltanto a Lui rivolgi le tue
preghiere!".
Vincendo le tentazioni Gesù dimostra di avere fede nella
Parola di Dio. La Fede è accettazione del pensiero divino
e risposta coerente, è scelta di vita conforme al pensiero
santo. Avere fede non significa soltanto non negare l'esistenza
di Dio, ma accettare ciò che viene dalla sua bocca e vivere
conformemente alla sua Parola.
La Parola di Dio serve a tracciare all'uomo un cammino, è
dottrina sapiente che lo orienta nella vita. Essa può anche
non essere conforme alla nostra natura corrotta, ma è Parola
divina, che nasconde una sapienza che non fallisce, quindi è
l'unica norma che l'uomo dovrebbe seguire sulla terra, le stesse
leggi civili dovrebbero essere fatte nell'alveo della Legge divina,
altrimenti non promuoveranno il vero bene comune come pretendono
fare.
Oggi questo non avviene sempre, non avviene soprattutto per le cose
più importanti. I legislatori (il Parlamento), quando sono
in gioco principi morali imprescindibili, si appellano all'opinione
pubblica indicendo i referendum, come se questo fosse sufficiente
a deresponsabilizzarli. Si ripete, invece, il peccato di codardia
di Pilato. Anche lui si appellò al parere del popolo e, pur
riconoscendo che il Cristo era innocente, lo fece flagellare e poi
di fatto lo lasciò nelle sue mani sanguinarie, senza difendere
l'Innocente che il compito principale della giustizia. Oggi il divorzio,
l'aborto, l'adulterio, la pornografia, lo scandalo sono depenalizzati
che significa questo? Significa che Pilato è ancora vivo
nei nostri Parlamenti, che i nostri deputati e senatori non pensano
secondo la logica della gistizia e della Parola di Dio.
L'atteggiamento di Gesù nelle tentazioni ci rivela come si
vive la fede. Quelle Parole profetiche, ispirate, avevano determinato
in Gesù una gerarchia di valori: prima i valori eterni e
poi quelli temporanei. Tra questi, al primo posto c'è:
1. la volontà del Padre, la chiamata a realizzare il Suo
progetto, a "lavorare nella Sua vigna";
2. prepararsi nella preghiera e nel digiuno, cioè nella disciplina
che ci permette di tenere sotto controllo le nostre pulsioni;
3. riceve luce per riconoscere l'insidia del nemico e la forza per
reagire ai suoi attacchi;
4. opponendo lo scudo della fede nella Parola per infrangere i dardi
delle sue proposte viscide.
L'esempio di Gesù ci traccia quindi una scaletta:
a. Riconoscere Dio come Padre.
b. Accogliere il Suo progetto
c. Prepararsi con il raccoglimento, la preghiera, il sacrificio
(rinuncia a qualcosa di lecito) per tenere in allenamento il nostro
spirito e il nostro corpo.
d. Così corroborati, incamminarsi verso la realizzazione
della volontà di Dio.
e. Il tentatore non tarderà a farsi sulla nostra strada,
in veste di amico, per farci deviare con proposte che possono sembrare
addirittura sagge. (Solo con i perversi usa il male esplicito: tradimento,
inganno, sopruso, violenza) con le persone di buona volontà
userà la tattica della "proposta migliore", per
cui solo se saremo in allenamento riusciremo a riconoscere l'insidia
e respingere la tentazione, altrimenti entreremo in crisi: ci si
offuscheranno le idee, vedremo la nostra vita sotto una luce squallida,
proveremo insoddisfazione, rammarico, angoscia per ciò che
abbiamo fatto.
f. Se saremo pronti, confronteremo immediatamente la proposta con
il fine a cui tende e sapremo capire che si tratta di tentazione
e non di ispirazione.
g. A questo punto occorre decisione, forza per respingere l'inganno;
h. Appellandoci alla Parola di Dio.
i. Poi il Signore manderà i suoi angeli a sostenerci nelle
nostre difficoltà.
j. E noi avremo vinto la battaglia e saremo più forti.
RUOLO DELLA FEDE NEL MATRIMONIO
Il matrimonio è uno stato di vita in quanto tale è
santificabile, dato che tutti siamo chiamati a santificarci.
Il matrimonio è una vocazione, quindi una chiamata di Dio,
un progetto che Dio ha su di noi.
I coniugi, perciò, si trovano nella stessa situazione in
cui si trovava Gesù-uomo nei confronti della vita: orientarla
a realizzare il piano di Dio.
Se si trattasse di una nostra scelta, forse potremmo dire: sono
libero di attuarla o di rinunciare ad essa, trattandosi di una
proposta divina, il rifiuto a realizzarla può essere molto
grave, potremmo trovarci in situazioni in cui non siamo stati
chiamati, per le quali non siamo corredati e perciò trovare
enorme difficoltà a realizzarle. Perché quando Dio
chiama, si premura anche di fornire le sue creature degli strumenti
necessari per compiere il lavoro a cui sono invitati, se decidiamo
noi del nostro destino, potremo essere sprovveduti, ci mancherà
di fatto la pazienza dei tempi lunghi, ci mancherà la forza
mentale per affrontare situazioni più grandi di noi, ci
mancherà lo spirito di sacrificio per santificare comunque
il dolore che ne consegue
.
Ora, per ciò che riguarda il matrimonio, spesso, nel nostro
tempo, ai giovani non viene presentata l'alternativa, molti pensano
che quella è la strada obbligatoria e per non andare contro
corrente si uniscono anche in maniera indebita per persone che
non possono garantire di portare a termine un progetto matrimoniale,
bruciano le tappe caricandosi di rimorsi e responsabilità,
di pesi che non riescono a portare, confondono la mente, mandano
in frantumi gli ideali più belli che hanno custodito nel
cuore durante l'infanzia
si sentono male
i più
sensibili non reggono
.
Di fatto la vita non va impostata così.
Se ai giovani venisse proposto, durante l'infanzia e l'adolescenza
un cammino vocazionale, forse imparerebbero a riconoscere cosa
Dio vuole da loro e si preparerebbero adeguatamente, anche con
la preghiera, come ha fatto Gesù, con il sacrificio cioè
con la rinuncia a tutto ciò che ancora non è loro
concesso perché non ne sanno portare il peso, con il raccoglimento,
cioè con la ricerca personale, silenziosa della volontà
di Dio e del suo significato, si orienterebbero meglio nella scelta
della realizzazione del progetto stesso, anteponendo i valori
eterni a quelli temporanei.
Per molte coppie questo non è avvenuto per cui il matrimonio,
che doveva coincidere con la realizzazione di un sogno, di un
piano divino, si è trasformato in una trappola mortale,
in cui si sentono schiacciati, oppressi, non ne capiscono il significato
profondo, non sono preparati.
Ovviamente anche le persone preparate troveranno difficoltà,
perché, come è successo a Gesù, anche la
loro vita deve essere vagliata e messa alla prova.
Molte coppie, pur avendo intrapreso il giusto cammino vocazionale,
mancano di capacità di discernimento, non hanno un progetto
matrimoniale esauriente, pensano solo agli aspetti formali e relazionali
della coppia, ma anche questi in maniera adolescenziale: "Tu
mi trascuri, non mi consideri, mi lasci sola nelle incombenze,
ti deresponsabilizzi
", ma non sanno portare il loro
amore oltre il confine del bene fruibile: se il loro amore non
si traduce in soddisfazione, vi rinunciano. Finché dalla
relazione amorosa ci si attende il contraccambio, non siamo ancora
entrati nel regno dell'amore.
L'AMORE E' PURA GRATUITA'. L'amore è dono di sé,
l'amore è vivere per l'altro/a, l'amore è uscire
da sé. Finché siamo centrati su noi stessi, intenti
a leccarci le ferite della nostra suscettibilità esigente,
siamo ancora nel regno dell'egoismo.
L'uomo moderno questo non lo sa perché non ha maestri d'amore,
gli psicologi spesso si sostituiscono ai sacerdoti nella direzione
delle coscienze, ma aiutano le persone ad affermare la loro personalità,
senza aprirla poi verso il dono di sé che è il fine
di ogni vita umana. Di fatto oggi si può restare adolescenti
a vita e non arrivare mai all'integrità.
I cristiani sanno che DIO E' AMORE e solo Lui può educarci
all'amore vero; ma molti cristiani sono tali solo di nome, non
si preoccupano di curare il loro rapporto con Dio, da cui potrebbero
imparare l'arte di vivere e di amare. Dio continua a scendere
sulla terra e ad affiancarsi alle sue creature per educarle all'amore,
ma le creature non riconoscono la sua voce, lo sfuggono, non hanno
tempo per ascoltarlo, sono troppo affaccendate nel nulla, la loro
corsa affannosa si concretizza in montagne di cose inutili di
cui riempiono le case, gli armadi, i garagi
. Ma il cuore
resta vuoto
. Come possono imparare? Quando arriva il tentatore
non sanno riconoscerlo, sono sedotti dalle sue astuzie bugiarde,
interrompono, senza concedersi un tempo di riflessione, relazioni
significative, magari sancite anche dal sacramento, e buttano
la loro vita nel vuoto più assoluto di valori, vivono una
vita insignificante, non soddisfacente, che li lascia avidi di
novità ma mai sazi. E' la dipendenza dal peccato! Una vera
schiavitù, più terribile delle schiavitù
umane, perché il padrone è il più malvagio
degli esseri: il Maligno.
E allora cosa resta a chi si trova in questa situazione?
1. Occorre prendere coscienza che si ha bisogno di Dio.
2. Occorre cercarlo finché non lo troviamo.
3. Occorre credere a ciò che Lui ci propone.
4. Occorre cambiare la nostra gerarchia di valori.
5. Occorre rinunciare alla mentalità corrente che ci ha
sedotti e ingannati.
6. Occorre prepararsi con il raccoglimento, la preghiera e il
sacrificio.
7. Occorre riconoscere il tentatore e non attardarsi a ragionare
con il tentatore.
8. Occorre trovare le risposte nella Parola di Dio.
9. Occorre corazzarsi di fede e respingere con coraggio i dardi
infernali.
10. Occorre tornare alla purezza del cuore e della vita.
E poi sarà gioia, perché il Regno di Dio crescerà
dentro di noi e sentiremo la pace germogliare tra le pieghe del
cuore, il sorriso affiorerà sulle labbra, la vita intorno
a noi acquisterà tutti i colori della primavera, le persone
stesse che ci vivono accanto le vedremo sotto una luce meravigliosa,
che ne esalta i caratteri positivi e smorza le eventuali ombre
di cui si circondano, il cuore sentirà il bisogno di uscire,
per gridare a tutti la gioia ritrovata: il tesoro nascosto nella
terra del nostro cuore, che ci rende ricchi di ogni soddisfazione,
perché chi ha IL TESORO, come dice la parabola di Gesù,
non manca di nulla.
"Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto
in un campo; un uomo lo trova e lo nasconde di nuovo, poi va,
pieno di gioia, e vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
Il regno dei cieli è simile a un mercante che va in cerca
di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende
tutti i suoi averi e la compra. (Matteo 13:44-46)
Il Tesoro è Dio, la Sua Parola, il Suo Regno, e l'uomo
che lo cerca siamo noi, il terreno è il nostro cuore. Ma
per avere il Tesoro, dobbiamo vendere tutte le altre suggestioni
(tentazioni), dobbiamo vivere la fede, cioè orientarci
nella vita secondo la Parola di Dio. Solo così saremo felici.
La felicità è a nostra portata, dipende solo da
noi credere nella Parola di Dio e metterla in pratica. La fede
ci proteggerà dai dardi infuocati del maligno, come scudo
potente. Gesù ce ne ha dato l'esempio, ci ha tracciato
il cammino, ma siamo liberi di rispondere sì o no al Suo
invito.
Cosa vogliamo decidere?
QUESTIONARIO DI APPROFONDIMENTO:
1. Il cammino che la Comunità d'Amore ti propone quest'anno
ti sta realmente mettendo in assetto di combattimento spirituale?
2. Ti senti già vestito di verità?
1. Ti senti protetto da una corazza di opere giuste?
2. Hai calzato i sandali dello zelo nell'impegno cristiano?
3. Vuoi impugnare lo scudo della fede?
4. Dall'esempio di Gesù, hai capito come si vive concretamente
la fede?
5. Di fronte ai dubbi della vita, sai cosa dice in proposito la
Parola di Dio?
6. Sai riconoscere l'alito bugiardo del tentatore e allontanarlo
con la riaffermazione della tua fede?
7. Quali sono le tentazioni più ricorrenti nella tua vita?
8. Ti sei documentato su come puoi vincerle fortificando il tuoi
punti fragili?
9. Conosci il progetto di Dio su di te?
10. Lo consideri irrinunciabile?
11. Sei disposto anche a dare la vita pur di realizzarlo, come
ha fatto Gesù?
12. Aiuti i tuoi figli a conoscere la loro vocazione?
13. Quali proposte ha la tua comunità a questo riguardo?