INTRODUZIONE Dada
Passano i secoli e la storia dell’uomo cambia; l’uomo inventa, scopre e forgia cose nuove; scopre nuovi mondi, s’immerge e scopre nuovi orizzonti. C’era l’homo faber, ora c’è l’homo tecnologicus e, accanto a questi, da sempre, c’è l’homo artifex. E’ l’uomo capace di guardare l’ambiente in cui vive con occhio particolare, che più di altri sa cogliere l’attimo fuggente, che sa riconoscere e cogliere le vibrazioni dell’animo sempre con meraviglia e stupore, come un bambino. Egli porta nella sua arte tutto il mondo, che ha trasformato dentro di sé, nella mente e nel cuore, sapientemente esaltati, facendo vibra-re le corde del proprio spirito.
Le immagini rupestri erano la riproduzione del mondo primitivo, del vivere del tempo. Vediamo nei graffiti anche l’espressione di un certo compiacimento per il movimento che l’homo artifex sapeva riprodurre con grande efficacia di tratto negli animali in corsa e nell’uomo inseguitore o inseguito.
Col passar dei millenni tutto si trasforma, si plasma, si rinnova e l’uomo segue questa costante dinamica cambiando l’ambiente dove opera e si muove o modificandolo, creando o dissacrando.
Oggi i filosofi parlano di “pensiero debole” di solipsismo, di relativismo, di alienazione, di superficialità. Tutte cose che sono specchio del nostro tempo. L’uomo pare aver perso se stesso, che significa aver perso l’anima, di una corsa verso qualcosa di indefinito. Gli idoli hanno sostituito Dio, si rincorre l’infelicità e il divertimento diventa un inconsapevole calvario. Si dice che un popolo lo si può valutare da come mangia, come prega e come si diverte. E’ vero.
Oggi la disperazione dilaga; l’essere umano non è più fedele a Dio né all’uomo stesso. Cerca stimoli forti per verificare se è vivo; e ciò gli pare divertimento, c’è chi tocca il fondo e poi risale con volontà e fatica verso la dignità che non conosceva: è il testimone più autentico di questa nostra epoca confusa e sofferente. Quest’uomo rigenerato è veramente capace di trasformare il mondo, fattosi consapevole, ora sa veramente di avere uno spirito, che è vita vera.
L’uomo di oggi è come l’uomo dei passati millenni quando, capace di fare silenzio nel suo cuore, ascoltava la voce dell’anima da cui nasceva un canto di lode a Dio, di adorazione riconoscente nella ricerca fiduciosa di sostegno, pentito nel dolore di aver offeso il suo Dio.
Così sono nate tante opere d’arte nella storia dell’uomo; così sono nati i Salmi, il Cantico dei Cantici, l’Apocalisse…
L’uomo può essere artista in ogni epoca storica, basta che si abbandoni al suono, sempre melodioso, del suo spirito e sappia staccarsi dal cercare ciò che procura soltanto un piacere volatile, che rende muto il cuore.
L’uomo artista, infine, è quello che vuole stare vicino a Dio, perché con Lui solo può creare la felicità vera.
Vedremo prossimamente di leggere insieme qualche Salmo cercando, come l’uomo dei tempi passati, di fare silenzio per ascoltare le vibrazioni dell’anima e, facendo risuonare lo Spirito, scintilla creatrice di Dio.