Nella speranza di aver fatto un lavoro utile, invio a tutti i LAM e anche a tutti gli altri lettori dell’ “Incontro” un caro saluto e l’augurio di buone vacanze. Il Signore benedica tutti noi e le Congregazioni delle Ancelle e dei Figli dell’Amore Misericordioso. Regina della pace, prega per noi. Madre Speranza intercedi per noi. Dada
Per una teologia della Liturgia delle Ore.
La Liturgia delle Ore preghiera di Cristo.
Quando la chiesa prega con i Salmi essa sa che Gesù ha pregato con i Salmi, che essi parlano di Lui, e che tutta la Parola di Dio ha in Lui il suo centro e il suo vertice. È meraviglioso pensare che "Cristo prega in noi, prega per noi ed è pregato da noi", come diceva sant’Agostino,che la sua voce si fonde e si unisce con quella della sua sposa e del suo popolo; che le sue pecore riconoscono la sua voce e che Lui riconosce la voce delle sue pecore (Gv 10, 14).
La Liturgia delle Ore è la continuazione della preghiera di Cristo nella sua vita, nella sua morte e nella sua gloria. Meglio di qualsiasi altra preghiera la Liturgia delle Ore aiuta ad assimilare i sentimenti di Cristo (cfr. Fil 2, 5), ad entrare in profonda sintonia con lui, a fare l'esperienza dei due discepoli di Emmaus, che ebbero la grazia dallo stesso Gesù, di sentirsi spiegare in tutte le Scritture ciò che si riferiva a Lui, anche se con i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo (Lc 24,27).
La Liturgia delle Ore preghiera della Chiesa-comunità cristiana.
Grazie allo Spirito di Cristo la preghiera della Chiesa si esprime come preghiera rivolta al Padre con la coscienza di essere figli (cfr. Rm 8, 15).
Se Gesù ha comandato ai suoi discepoli di pregare sempre, senza mai cessare (Lc 18, l), ciò significa che la Chiesa si definisce, si qualifica come comunità in preghiera, e ciò non è semplicemente una norma giuridica, ma una nota teologica, un'identità profonda e inconfondibile.
Ogni volta che e dovunque ci sia una comunità cristiana essa si deve esprimere anche nella sua dimensione orante, laudativa, riconoscente, eucaristica. La Liturgia delle Ore è lo strumento, il contenuto della preghiera cristiana. Vorrei sottolineare due aspetti molto importanti di questa verità.
L'uno si riferisce al fatto che ogni volta che si celebra la liturgia delle Ore occorre sempre tener presente che è questa particolare e concreta comunità cristiana il soggetto della celebrazione: questa deve essere, quindi, sempre adattata, nella forme e nei modi di esecuzione, a quella comunità particolare in modo che tutti possano prendervi parte attivamente, consapevolmente e fruttuosamente. La Liturgia delle Ore, molto più dell’Eucaristia, si presta a questo adattamento, a questa incarnazione. Quando si arriverà al tempo che ogni cristiano che voglia pregare in comunione con i fratelli, sentirà che la preghiera più bella, più espressiva della sua fede e del mistero di Cristo, è quella della Liturgia delle Ore, allora essa sarà davvero divenuta la preghiera della Chiesa.
L'altro aspetto, altrettanto stupendo e meraviglioso, è il fatto che la Liturgia delle Ore riunisce davvero tutte le lingue, i continenti, i tempi, e mostra la Chiesa davvero come "cattolica” sapere che in ogni parte del mondo, nello stesso giorno, ad ore diverse, si è pregato con gli stessi Salmi, con la stessa antifone in lingue diverse, fa davvero toccare con mano che la Chiesa di Cristo parla la lingua del mondo, che la voce dello Sposo raggiunge il cuore della Sposa dovunque essa sia.
La liturgia delle Ore preghiera del1 'uomo.
L'elemento umano, antropologico, della Liturgia delle Ore è espresso dal fatto che essa raccoglie tutti gli stati d'animo, i sentimenti, le angosce, le paure, le speranze, le gioie dell'uomo e, trasfigurati in Cristo, li riesprime, li rivolge a Dio, li unisce a quelli di ogni creatura. Ogni giorno si prega non semplicemente secondo i propri gusti e desideri, ma secondo ciò che lo Spirito del Signore che conosce ogni uomo, ha ispirato all'autore sacro. La Liturgia delle Ore è, inoltre, scuola di fede perché consente alla creatura di leggere le esperienze della vita, descritte dai Salmi, alla luce della grazia, della fiducia e della speranza.
Infine, la Liturgia delle Ore, educa a comprendere il senso pieno della vita, che non può ridursi mai a semplice lavoro, fatica, dolore, desiderio: tutto si vive scandito dal ritmo della preghiera e della lode.
La liturgia delle Ore preghiera di tutto il popolo di Dio
La Liturgia delle Ore era nata come preghiera di tutto il popolo di Dio, divenne a partire dall’alto Medioevo, preghiera di monaci, del clero, di religiosi. Essa è ora tornata ad essere davvero preghiera di tutti i cristiani, e particolarmente della comunità cristiana.
Le edizioni “popolari” della Liturgia delle Ore, come quella che abbiamo tra le mani, hanno lo scopo di favorire questa celebrazione per tutti, di permettere a tutti di nutrirsi quotidianamente di questa ricchezza che scaturisce dal comando del Signore e dall’esperienza della tradizione della Chiesa, facendola diventare come un grande coro di preghiera, di supplica e di rendimento di grazie.
La liturgia delle Ore è santificazione del tempo
Nella storia della salvezza Dio dimostra il suo amore per l’uomo creandolo, ponendolo nel paradiso, infondendogli lo spirito di vita, facendolo signore del tempo e delle cose. Nonostante il peccato che ha incrinato l’armonia originaria, tutto è possibile per chi crede e per chi si affida al progetto d’amore e di grazia di Dio. Il tempo rappresenta, attraverso un piccolo spazio, che il Signore è Dio di tutta la terra, il sabato rappresenta, attraverso un giorno di riposo, che Dio è il Signore del tempo; la consacrazione delle primizie del raccolto del grano e dell’uva, rappresenta la consapevolezza che tutto è dono di Dio; la consacrazione dei primogeniti, ricorda all’israelita che la vita non appartiene a lui, ma a Dio.
Consacrare a Dio una parte del giorno, la prima, e della notte, ugualmente la prima, significa dire a sé e attestare al mondo che si riconosce che il tempo è una grazia, un’opportunità, un segno dell’amore che si riceve e che si dona, che il tempo non è denaro ma bene ricevuto, bene divino, bene per l'uomo, per ogni uomo. Consacrare a Dio una parte del giorno è dire che tutto si dona e si affida a Lui, che il lavoro non è tutto, che il miglior lavoro è pregare, è donare nella gratuità e restituire nella gioia.
La liturgia delle Ore, mirabile accordo della mente e del cuore.
La Liturgia delle Ore è una mirabile sintesi di preghiera ufficiale, stabilita e di preghiera personale, risonanza della propria mente e del proprio cuore alla lode e alla parola del Signore.
Dice, infatti, Paolo VI nella Laudis Canticum: «Perché questa preghiera sia propria di ciascuno di coloro che vi prendono parte e sia parimenti fonte di pietà e di molteplice grazia divina, e nutrimento dell'orazione personale e dell'azione apostolica, è necessario che la mente stessa si trovi in accordo con la voce mediante una celebrazione degna, attenta e fervorosa.
Tutti cooperino diligentemente con la grazia divina per non riceverla invano. Cercando Cristo e penetrando sempre più intimamente con l'orazione nel suo mistero, lodino Dio e innalzino suppliche con quel medesimo animo con il quale pregava lo stesso divino Redentore”.
La Liturgia delle Ore è la celebrazione,
La celebrazione quotidiana della Liturgia delle Ore è un obbligo per ogni cristiano, così come l'amore dello sposo o della sposa lo è per ogni coniuge, dei figli per ogni genitore e dei genitori per ogni figlio.
I laici hanno l’obbligo, in forza della volontà del Signore Gesù e della vocazione battesimale, di pregare ogni giorno, senza stancarsi mai (Lc 18, 1). La forma concreta della loro preghiera è quella della Chiesa, ossia la Liturgia delle Ore. Possono esserci esigenze di lavoro, di impegni familiari, di particolari necessità, ma la preghiera cristiana ed ecclesiale, specialmente le Lodi mattutine e i Vespri, devono diventare ormai la maniera ordinaria di consacrare a Dio la primizia del giorno e della sera, esprimendo la consacrazione di tutto se stessi e tutto il tempo a Lui. Da questa "obbligazione" non ci sono dispense, scuse o deroghe: il cristiano è uno che prega, non per obbligo, ma per necessità interiore, spirituale, cristica, per vocazione trinitaria.
Per l'amore e la salvezza del mondo.
Pregare non è per il cristiano un entrare in una specie di castello sicuro, incantato: è una risposta ad una voce che grida in lui, ad un'esigenza imprescindibile, ad una vocazione che non lo isola dal cuore della storia e del mondo. Egli non prega per assicurarsi una specie di salvacondotto, ma per non perdere il filo di Arianna nel labirinto delle prove e delle esigenze della vita. E non lo fa per sé solo, come se avesse la coscienza di un eroe solitario o di un codardo impaurito. Ogni preghiera cristiana è segnata dalla finestra aperta sul mondo, dal portare con sé la voce del mondo davanti a Dio e la voce di Dio davanti e per il mondo. Il cristiano, ogni volta che prega, si inchioda con Cristo sulla croce per guardare il mondo con gli occhi di Lui, per amarlo come Lui, per donarsi ad esso come Lui, e per portarlo con sé.
Conclusione
La Liturgia delle Ore è la celebrazione, insieme all’Eucaristia, più bella della Chiesa, è la preghiera propria della comunità cristiana, quella che la definisce e la accompagna ad ogni ora del giorno e della vita. Le parole di sant'Agostino, che, commenta il Salmo 149, sono tanto eloquenti e significative ad esprimere il senso di questa preghiera “Cantate al Signore un canto nuovo; la sua lode nell'assemblea dei fedeli" (Sal 149, 1). L'uomo nuovo conosce il canto nuovo. I1 cantare è segno di letizia e, se consideriamo la cosa più attentamente, anche espressione di amore.
Cantate con la voce, cantate con il cuore, cantate con la bocca, cantate con la vostra condotta santa. "Cantate al Signore un canto nuovo". Mi domandate che cosa dovete cantare di colui che amate? Parlate senza dubbio di colui che amate, di lui volete cantare. Cercate le lodi da cantare? L'avete sentito: "Cantate al Signore un canto nuovo". Cercate le lodi? "La sua lode risuoni nell'assemblea dei fedeli". Il cantore diventa egli stesso la lode del suo canto. Volete dire le lodi a Dio? Siate voi stessi quella lode che si deve dire, e sarete la sua lode se vivrete bene» (Dal discorso 34 di sant’Agostino). Allora canta e cammina!