MIO CIBO E’ FARE LA VOLONTA’ DEL PADRE (Mariella Santillo Comunità di Succivo)
Questo è il titolo del 5° capitolo del libro di formazione dei Laici dell’Am ore Misericordioso e a questo proposito dobbiamo sottolineare che una prerogativa importante per fare la volontà di Dio è cooperare alla sua opera di redenzione nel portare nella vita umana la vita divina e crescere nella virtù dell’umiltà. Infatti solo con l’umiltà si può fare spazio alla volontà di Dio su ciascuno di noi, volontà creatrice che deve divenire la nostra volontà che sta dentro il nostro essere ed è ilo luogo in cui troviamo la nostra vera identità e dove le nostre azioni acquistano ilo loro valore.
Ogni giorno, recitando il Padre nostro, preghiamo: “Sia fatta la tua volontà” e in questa obbedienza chiediamo a Dio di farci entrare in comunione con Lui e renderci liberi dal peccato. Vera libertà, che si ottiene attraverso una vita umile, una vita di preghiera, che a sua volta è frutto della fede in Dio.
La parabola del Figlio prodigo è l’espressione più alta dell’Amore Misericordioso di Dio per noi.Ci rivela la Sua tenerezza e bontà per noi, la sua gioia di vederci tornare a Lui.
Consoliamo allora, questo Dio che ha sofferto tanto per noi, tornando a Lui con tutto il cuore, con la totale disponibilità di vivere la nostra vita nell’amore. Cerchiamo continuamente il nostro Dio d’amore e scopriamolo presente negli altri.
“LA VITA FRATERNA IN COMUNITA’ LABORATORIO DI SANTIFICAZIONE”
Questo tema ci porta a riflettere, fra le altre cose, sul nostro stare insieme in comunità. Dalle esortazioni di coloro che hanno responsabilità, impariamo a vigilare attentamente, perché in essa non s'insinui il tarlo della critica e del malcontento e a trarre grande insegnamento per la vita.
Purtroppo noi pecchiamo e manchiamo reciprocamente, mentre il perdono e la correzione fraterna dovrebbero essere un nostro bisogno costante.
L'essere così inclini all'insoddisfazione, alla critica non ci deve però imprigionare, ma ci deve portare a confrontarci con animo più pacato e a sentirci mortificati per non aver compreso e giudicato oltre le apparenze, per non aver avuto, in altri termini, verso l'altro, lo sguardo di misericordia che il nostro essere LAM richiede.
Dobbiamo impegnarci ad amare sempre meglio in comunità e in famiglia, perché l'amore agli altri e a Dio sono strettamente uniti, anzi potremmo dire che l'amore agli altri è una misura del nostro amore verso Dio. E' anche vero, però, che non si riesce ad amare tanto e tutti se non si è conosciuto Dio.