La Parabola del figlio prodigo
La parabola del figlio prodigo è una delle parabole più belle di Gesù; essa spiega perfettamente il suo Amore Misericordioso per i suoi figli.
La misericordia è l’amore di Dio che comprende la sua pietà, il suo perdono e la sua compassione verso di noi suoi figli.
Posso dire di aver sperimentato la misericordia di Dio nella mia vita, proprio come il figliol prodigo quando era lontano da Lui proprio quando pensavo che mi avesse abbandonata e dubitavo di Lui. Gesù è intervenuto nella mia vita, dopo le mie suppliche, mi ha aperto le sue braccia, è corso incontro a me proprio come un Padre Misericordioso. Piano piano io mi sono avvicinata a Lui, ho scoperto che mi stava aspettando e col suo amore instancabile e mi cercava.
E’ stato Lui a fare iul primo passo, a venire verso di me, a chiamarmi, ad amarmi per primo e ho capito che da sempre mi è stato accanto, mi ha perdonato e perdona ogni giorno i miei peccati, perché ogni giorno sperimento la sua misericordia, il suo perdono, la sua bontà: ne ho sempre bisogno, guai a me se non avessi la misericordia di Dio!
Per far conoscere Dio come Padre Misericordioso, è importante parlare di Lui e della Sua bontà, ma il modo migliore, a mio avviso, quello più difficile e faticoso è di impegnarci ad essere anche noi misericordiosi con gli altri, come Lui, quando riceviamo un’offesa, un torto o qualunque altra cosa negativa, cercando, anche se con fatica, di giustificare le intenzioni della persona che ci ha fatto quel torto, quando non ci è possibile giustificare l’azione, come fa Gesù con noi: Egli condanna il peccato ma non il peccatore, infatti Lui non vuole la morte del peccatore ma che si converta e viva.
E non importa se non ci riusciamo sempre, l’importante è non arrendersi mai.
Purtroppo spesso i miei peccati e i miei difetti mi fanno cadere nella tristezza e nello scoraggiamento; è una brutta tentazione del maligno, che mi prova con tutti i mezzi. Soprattutto nei momenti di maggiore gioia e di maggiore grazia, mi colpisce ripetutamente sulla mia debolezza, ma il suo gioco dura poco, perché con l’arma della preghiera, del Rosario e con l’invocazione del nome di Gesù a cui ricorro e chiedo aiuto in mezzo alle tribolazioni, sperimento che dopo poco tempo Gesù mi libera, mi rialza e mi dona di nuovo quella gioia che avevo perso.
Teresa Ciardiello (Com. di Succivo)