ESPERIENZA DEL REINCONTRO Luisa Musciagna
In previsione del Reincontro mi sono documentata, ho ripreso i
vecchi quaderni, ho letto tutto quello che poteva essere utile
e, tranquilla, sono andata da Suor Rifugio.
Quando la sera ci siamo incontrati, nel salutare le persone con
le quali avrei condiviso questa esperienza, non so perché,
ho avuto un momento di incertezza e ho pensato: ne sono all'altezza?
Poi mi sono detta: Guarda Adriana come sta tranquilla!
Poi Suor Rifugio ci ha invitati a prendere il posto e di lì
a poco abbiamo iniziato.
Quante cose, quante preghiere, quante situazioni, quanti stati
d'animo, che ricchezza di immagini e di colori si sono alternati
durante quei giorni!
Siamo tutte povere creature legate ad un filo invisibile, facciamo
tanto chiasso e poi basta che qualcuno lasci il filo, che ci afflosciamo
come pezzi di legno inutili.
E' proprio questo che ci tiene in vita, Qualcuno che ci tira il
filo e noi che lo tiriamo a nostra volta, così tra un tira
a molla, passiamo la nostra vita, nel piangere, nell'amare e nel
soffrire. Poi, quando riusciamo, non so bene come, altrimenti
lo farei tutte le volte che ne ho bisogno, succede qualcosa: una
circostanza, una persona, una parola
qualcosa si muove "nuova"
e vedi le situazioni sotto un altro aspetto.
Questo è ciò che mi ha dato l'esperienza del Reincontro
questa volta: la realtà in cui vivo la sto pensando io.
Se io ora penso che questo problema è risolvibile, riuscirò
senz'altro a risolverlo, ma se io penso di non riuscirci, sicuramente
non ci riuscirò. Siamo noi che ci creiamo gli ostacoli,
che ci mettiamo i paletti. Se io mi angoscio è perché
sto giudicando quella situazione da un punto di vista negativo
e quella negatività va a mille nel mio cervello e cresce
sempre più. Quella situazione la proietto ora nel presente,
dopo nel futuro e poi? Poi non ne esco più e soffro.
Se noi ci controllassimo, nel senso che non pensassimo negativo,
anche davanti a situazioni che normalmente riteniamo, inizialmente
negative, forse potremmo guardarle da un altro punto di vista,
più obiettivo, fino a giungere ad un esame non alterato
dalla nostra emotività. Difficile! Abbastanza direi, però
noi siamo cristiani e, invocando la grazia dello Spirito Santo,
possiamo andare OLTRE.
LA GRAZIA E' TANGIBILE MA NON CE NE ACCORGIAMO Luisa Musciagna
Otto febbraio 2004 - 25° anniversario dell'Incontro Coniugale.
Serenità e gioia nei nostri cuori.
Eravamo tantissimi, la Chiesa delle Suore di V. Casilina era affollata.
Le preghiere si alzavano piene e forti. Quanti volti conosciuti,
quanti saluti, quanti sorrisi, quanti sguardi. Tante persone che
fanno parte della "Comunità d'Amore" di Roma,
Succivo, Frosinone, Rieti, Alvito, Napoli e non so ancora da dove
veniva tutta quella gente che Suor Rifugio, con tanta volontà
e con tanto amore, riesce a riunire nelle varie occasioni di Incontro
- Reincontro - Campi Scuola
ecc, ecc, ecc. Forse perché
ero fresca dell'esperienza del Reincontro. Forse perché
ero immersa nella preghiera, nel seguire le letture e i canti
ad un certo punto ho cominciato a commuovermi tranquillamente.
Dopo non finiva, anzi aumentava, però stavo bene. Quando
infine ho fatto la fila per l'Eucaristia, una forte energia, non
so come chiamarla, mi avvolgeva da tutte e due le parti. Che cosa
è successo? Niente. Io credo che nei luoghi santi dove
dimora il Signore, c'è sempre la forza della Grazia, ma
noi non la sentiamo perché siamo immersi nei pensieri delle
tribolazioni quotidiane, che offuscano la nostra sensibilità,
ma quando, per grazia divina, riusciamo a raggiungere un po' di
serenità, possiamo fare qualche esperienza "forte",
che ci fa godere della grazia del Signore.