Eucarestia – comunione - chiesa
Quando il sacerdote consacra l'ostia e il vino, il cristiano sa che sta avvenendo qualcosa di poco spiegabile con la ragione: quel pane e quel vino diventano vero corpo e vero sangue di Gesù, di quel Gesù vissuto duemila anni fa, e ancora oggi, tutti i giorni, tutte le volte che si celebra una messa, avviene lo stesso miracolo; e perché Gesù disse fate questo in memoria di me? Cosa succede? Cosa ci ha voluto dire e dare?
Cibarsi dell'ostia significa aderire all'invito di imitarlo, dare la propria vita per gli altri, tutti gli altri, senza giudicare né condannare, ma anzi chiedere a Dio il perdono per quelli che sbaglino nei nostri confronti così come ha fatto lui.
La comunione, quindi, ci fa chiesa; chiesa significa: riunione, assemblea di seguaci di Cristo. Ci fa diventare tante cellule dell'unico corpo di Cristo. Questo ci fa capire anche perché è importante lavorare per la salvezza di tutti e soprattutto per quelli che sono lontani dalla chiesa, che forse rappresentano quelle cellule che sono intorno ai chiodi e alle ferite di Gesù sulla croce. E' per questo che in cielo si fa più festa per un solo peccatore che si converte, anziché per i novantanove già convertiti. E' per questo che bisogna sempre tentare di convertire le persone che fanno del male, avendo però la certezza di non offenderle con la nostra fede e di non ergerci a giudici.
Questo concetto, vissuto tutti i giorni ci rende comunità di cristiani, cioè chiesa. Noi però ci pregiamo di dire che siamo un gruppo famiglia, e non solo ma anche un gruppo che predica l'amore misericordioso, cosa significa questo? La prima cosa che dobbiamo imparare a fare è quella di predicare meno e vivere di più l'Amore Misericordioso; la seconda cosa che dobbiamo capire, è che l'Amore Misericordioso non è tanto quello che viviamo in comunità, fra persone che si incontrano poche ore ogni settimana e poi ognuno a casa sua, ma è soprattutto quello che viviamo nella nostra famiglia che è sicuramente una grande palestra per aumentare i muscoli e l'arte dell'amore.
Quali sono gli esercizi utili in questa palestra aperta ventiquattro ore al giorno?
Il primo esercizio che bisogna imparare subito è quello di pensare sempre quale e quanta è la nostra parte di colpa o di omissione di fronte ad un episodio, tutti gli episodi, che ci mettono in crisi! Cosa ho fatto io o cosa non ho fatto per provocare questa azione o reazione nel coniuge? Nel figlio? Nella suocera? Ecc ecc..
Il secondo esercizio può essere quello di pensare cosa può essere successo nel passato, nell'infanzia di questa persona (coniuge, figlio, suocera)tanto da provocare questo comportamento?
Il terzo esercizio può essere: cosa posso fare io per far sì che questa persona si senta rilassata, amata, coccolata, tanto da non avere bisogno di pensare che sia sotto attacco?
Ma quante volte devo comportarmi così, con tanta pazienza? Settanta volte sette dice il Vangelo!
Spesso si sente dire ma io devo soccombere sempre? Devo sempre fare tutto per tutti, senza lamentarmi? Anch'io ho avuto un'infanzia difficile, quando verrà il mio turno?
Risposta: solamente quando riuscirai a fare tutto quello che fai mettendo in pratica gli esercizi detti prima, annullando completamente te stesso, mettendo in pratica il motto di Madre Speranza: “Tutto per amore”. Sì tutto: lavorare, lavare i piatti, per terra, i panni, fare più ore di lavoro per sostenere meglio la famiglia ecc...
Se riuscirai a fare le cose che facciamo tutti i giorni, le più umili, pensando ad aiutare a guarire quelle cellule vicino ai chiodi di Gesù Cristo, vivrai secondo i canoni dell'Amore Misericordioso (sono una scopa che viene usata per spazzare e poi viene gettata nello sgabuzzino senza alcun riconoscimento)!
Ma come faccio a sapere quali sono le cose giuste da fare?
Tranne il peccato, praticamente tutto ciò che ci viene chiesto dagli altri sotto qualunque forma! Gli altri sono sempre cellule di Gesù Cristo!
Accostarsi alla comunione, quindi, significa accettare di far parte delle cellule di Gesù Cristo e quindi di rispettare ed onorare tutte le altre cellule del corpo di Cristo secondo i canoni della palestra dell'Amore Misericordioso.
Cesare (comunità di Succivo)
Il pane di casa nostra
La Madre Speranza ci dice che la comunione è qualcosa di forte, e che arde in noi ogni volta che riceviamo Gesù.
Nella mia esperienza, quando non ricevo Gesù perché non mi sento in grazia per riceverlo, e anche ogni volta che lo ricevo dopo essermi confessata, ma ricado quasi sempre negli stessi sbagli, c'è tribolazione.
Ma la Madre ci dice proprio che nei momenti di tribolazione dobbiamo ricevere Gesù, perché il maligno si allontani da noi. Si allontanino i pensieri cattivi e si riesca ad andare avanti sempre con più fiducia in lui. Quando vivo lo stato di grazia, sento di essere più caritatevole verso di Lui, non riesco a fare del male, e anche se mi sento in crisi con te stessa, si innesca un meccanismo positivo, che non riesco a spiegare: è lo Spirito che opera in me e parla alla mia coscienza.
La Madre ci dice che se l'anima è innamorata del suo Dio lo adora come Re dei Re.
Ma io più che nel momento della comunione sento di amarlo durante l'adorazione, anche se forse dovrei sentirmi più amata quando lo ricevo.
In adorazione o contemplazione mi sento abbracciata da un amore che non riesco a spiegarmi; quanto più sto in silenzio, più avverto sensazioni di carezze, è come una mamma che abbraccia suo figlio. Questo mi dà sicurezza, mi dà ricarica per andare avanti, è come se Gesù mi ricaricasse di quell'energia che perdo durante le corse, le lotte giornaliere.
Spero che un giorno il Signore mi riconosca per quel minimo impegno e sforzo con cui cerco di servirlo durante i giorni che lui vorrà darmi. Amen
Giuseppina (comunità di Succivo)
La comunità di Gerusalemme
In quel tempo il popolo metteva in comune i propri averi per poi condividerli con tutti, ma nei nostri tempi le cose sono cambiate, il ritmo frenetico del mondo porta a far sì che non ci conosciamo nemmeno tra coniugi; per fortuna ci sono molte parrocchie che offrono varie opportunità per far comunione in tanti modi al fine di condividere ciò che abbiamo e ciò che siamo, ma mirando al punto più importante della nostra fede: Dio.
Così è avvenuto, spero, nella nostra coppia, con vari sforzi e diverse cadute andiamo avanti; non credo che questo sia il posto o il momento per raccontare quello che facciamo anche per le altre persone, ma una cosa la vorrei dire: Grazie ai componenti del gruppo, che in diverse occasioni di discussioni sono lì, sempre pronti per placare gli animi, ma chi è sempre vicino a noi è Dio, specie nei momenti in cui si partecipa alla messa. Effettivamente si provano sensazioni molto belle, difficili anche da spiegare, che poi ci accompagnano per l'intera settimana.
Giustamente la Madre Speranza dice alle proprie figlie che la comunione produce effetti secondo la predisposizione dell'anima. E' proprio vero che in base alla predisposizione dell'anima ci si sente dopo. E' esperienza vissuta sulla mia persona.
Con la comunione si mette in moto un meccanismo che sconvolge dentro, mi fa riflettere molto sulle cattive azioni che commetto e mi dà una forte carica verso il bene, dove l'anima trova pace e serenità, facendo in modo di rimanere a distanza dal diavolo.
Certo, non sempre riesco, ma spesso la volontà determina le scelte buone anche se costano sacrificio, e vedo che il Signore mi aiuta. La Madre dice che l'anima si infiamma al ricevere l'Eucarestia e sviluppa amore verso il prossimo. Non sono in grado di affermare questo, però una cosa è certa: quando ricevo l'Eucaristia mi sento meglio e penso che è il dono di Dio, che si compiace del piccolo sforzo che faccio, mettendomi in discussione diretta. Questo è l'amore che io imparo continuamente e che mi fa godere anche su questa terra. È molto difficile stare sempre in questa posizione, ma vi garantisco che la maggior parte delle difficoltà della vita, se preghiamo il Padre, si possono superare con facilità. Madre Speranza ci invita a pregare Dio per poter vivere nella carità con i fratelli
Gennaro (comunità di Succivo)