A tu per tu con Dio
(Serena Treglia)
Papà è molto tempo che non ti scrivo, chissà se sono ancora capace… Ho attraversato un momento nel quale ho intrapreso un’altra strada, diciamo buia. Quanta pioggia, grandine, nebbia. Ho scalato montagne senza voltarmi indietro, senza ammirare la bellezza di ogni cosa, anzi ne avevo paura. Ho avuto paura anche di guardare a destra e a sinistra e sai perché? Perché mi vergognavo di me, si mi vergogno di me!
Ho lottato per tanti giorni, i miei occhi non hanno sorriso più per molto tempo ma, io sentivo il bisogno di darmi un’altra occasione e così ho deciso di venire da Te, Ti ho guardato molto e non riuscivo a non piangere… quanto ho pianto. Ogni volta che il Sacerdote parlava le mie lacrime scendevano incessantemente come pioggia, in quel momento ero io e te, come se non ci fosse nessun altro. Né vergogna, né timore, né pensieri: eravamo io te e la mia anima. Ogni sua parola era medicina per la mia anima, ogni verbo era luce per me, e ogni segno della pace era pace con te…
Non so descriverti tutto nel millesimo ciò che per diversi giorni ho provato ma ancora una volta mi hai dimostrato L’AMORE VERO! Io so di essere sbagliata, di fare milioni di errori, di non seguire (anche se ci provo) le tue leggi, cado, cado e cado e poi di nuovo piange la mia anima. So di non essere perfetta ma tu mi hai insegnato a rialzarmi sempre, cado e mi rialzo, mi rialzo e cado. Il fatto è che non ho fiducia in me, non ho stima in me, il più delle volte quando Tu mi parli io sono assente, io ho bisogno di sentirti sempre, di averti con me ma purtroppo spesso chiudo gli occhi e non vedo quell’Oltre che vedo quando mi sento unita a Te.
Ed ecco che le tue risposte, il tuo amore, non tarda ad arrivare e mi dice: “CORAGGIO, sono IO, non avere Timore”, e mi sento coccolata, amata, mi sento sicura in pace. Come se tutti i miei sbagli, i miei errori, i miei peccati, ad un tratto spariscono dalla mia mente e i miei occhi riescono a vedere la luce anche con la nebbia fitta. Ecco che comincio ad immaginarti accanto al camino che mi guardi mentre io apro il mio cuore a te, che mi sorridi come per dirmi: “Oh, Figlia mia se solo sapessi quanto ti amo!”… Ti immagino con una barba così morbida e lunga da porter accarezzare instancabilmente, con quegli occhi un misto tra il color del mare e il color dei prati che emanano una luce più forte dei raggi del sole, occhi che non hanno bisogno di parole perché ti toccano e arrivano dritti al cuore, ma soprattutto ti immagino con delle braccia forti che riesci persino a sollevarmi e a portarmi in braccio e con delle mani che mi accarezza il viso e asciugano dolcemente le mie mani…
Che bel Papà che sei! Di nuovo mi giro verso di te e tu ancora sei lì a guardarmi. So di ferirti, so tutto ciò che sono e sto provando a cambiare, dammi il tempo, dammi tempo, perché io ho un sogno: Vorrei diventare un Tuo strumento, ma so che ho tanta, ma tanta strada da fare, allora abbi ancora pazienza ancora un po', perché un giorno io vorrei correre da te e stringerti forte forte. Vorrei vivere ogni giorno come se dovesse essere l’ultimo con il sorriso, con la Luce per poter essere sempre unita a te. Papà sei il mio: “SOGNO”.