Dall’omelia del P. A. Bastoni, Rettore del Santuario dell’Amore Misericordioso
Sabato 22 Gennaio 2011 - II settimana T.O.
“I discorsi del Verbo di Dio fatto uomo riversano sul mondo parole nuove, mai udite, parole di vita come acqua che zampilla in eterno”.
Questa mattina dal Santuario dell’Amore Misericordioso di Collevalenza, Radio Maria con inizio alle ore 7,30 ha trasmesso dallo “Studio mobile” la recita del S. Rosario, delle Lodi e la santa Messa presieduta da P. Alberto Bastoni, Rettore del Santuario.
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù entrò in una casa e di nuovo si radunò una folla, tanto che non potevano neppure mangiare. Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: "È fuori di sé".
Parola del Signore.
Dopo la proclamazione del Vangelo P. Alberto Bastoni ha tenuto l’omelia che Vi offriamo nella trascrizione integrale per una utile riflessione personale.
“Prima di tutto rivolgo un caro saluto a tutti coloro che ci accompagnano nella preghiera attraverso la radio, a tutti coloro che sono uniti a noi nella fede, a chi fa l’amara esperienza della sofferenza, della solitudine, dell’abbandono, dello smarrimento, del rifiuto, a chi non crede più all’amore, a chi è umiliato nella sua dignità, tradito, sfruttato, a tutti voi Gesù ripete ancora “Seguimi”, poichè man mano che abbraccerai la tua croce, unendoti spiritualmente alla mia, troverai nella sofferenza la pace interiore, la gioia dello spirito e conoscerai il mio amore e la mia misericordia". All’interno della Chiesa, con umiltà, ma con profonda convinzione dell’attualità della sua missione, il Santuario dell’Amore Misericordioso sente l’urgenza di comunicare questa buona notizia agli uomini di oggi, soprattutto agli ultimi.
Nella sua brevità il Vangelo esprime con una incredibile precisione due mondi, due mentalità totalmente opposte: Gesù e i suoi parenti.
I parenti credevano di sapere tutto di lui, lo avevano visto bambino! poi adolescente, laborioso e tranquillo, e ora, all’improvviso così diverso, con quelle parole così originali, con quella strana luce negli occhi, animato da un misterioso fuoco interiore, così lontano dai propri interessi, dalle proprie esigenze, dalla propria fama, un Gesù che fa scandalo. Non ha più tempo di prendere cibo, l’acqua mutata in vino, centinaia di malati e storpi che tornano sani, ciechi, sordi, muti, zoppi, lebbrosi che riacquistano la libertà del corpo guarito, persino i morti che risorgono, e i discorsi del Verbo di Dio fatto uomo, riversano sul mondo parole nuove, mai udite, parole di vita, come un’acqua che zampilla fino all’eterno, parole semplici fatte apposta per la povera gente che capisce col cuore prima che con la testa, parole piene dell’esperienza dei campi, dei banchetti del re, dei pasti familiari fatti per festeggiare il figlio che ritorna.
È fuori di sé!!!
Non rientra negli schemi angusti della logica umana, non rientra nelle loro idee nei loro schemi nei loro parametri.
Gesù mandava in frantumi i pregiudizi e le visuali delle persone, l'idea stessa della Bibbia tradizionale. Annunciava un Dio diverso, e i "fedelissimi" della tradizione non gliela perdonarono!
Annunciava un Dio amico anche delle donne e i maschilisti del tempo gliela fecero pagare.
Annunciava un Dio che non fa differenza di persone, un Dio che cerca in tutti i modi di farti sentire il suo amore, un Dio che non può fare a meno di cercarti, di portarti sulle spalle, di curarti le ferite, di salvare il tuo spirito e sanare il tuo corpo. Un Dio che rivela la sua potenza nella fragilità, nella mitezza, nella benevolenza.
Annunciava un Dio della vita, non ci può essere separazione tra ciò che dici di credere e ciò che fai; beh, i farisei se la legarono al dito.
Annunciava un Dio della giustizia, un Dio che denuncia le falsità e le ipocrisie nascoste: i nobili e i ricchi si sentirono chiamati in causa in prima persona.
Annunciava un Dio che rompeva con la tradizione se la tradizione era nemica dell'uomo, e i rispettosi della regola, i "bravi", i conservatori, si sentirono spiazzati nel loro orgoglio di fedeli alla Legge.
È fuori di sé!!!
E forse questa è anche la nostra tentazione, quando con fatica accettiamo le “pazzie” di questo Dio così poco logico e così poco corrispondente al nostro terreno agire, è la nostra tentazione quando vorremmo le persone diverse, le vorremmo come noi, o chi ci sta vicino secondo le nostre esigenze, o che il mondo fosse come noi lo immaginiamo; è la nostra tentazione, è la mia tentazione quando rifiuto situazioni, provocazioni, incontri, esperienze che giudico, reputo ostili, difficili, non comprensibili, che se avessi un po' di pazienza in più, un po' di apertura in più potrebbero essere la mia salvezza! e Gesù viene rifiutato ancora oggi dall'uomo, dal pregiudizio, da chi vuole modellare Dio secondo le proprie idee, da chi lo vuole adattare alle proprie esigenze, da chi si fa un Dio a sua immagine e somiglianza.
Sì...è fuori di sé!!!
È fuori di sé per amore, un amore che supera le nostre dimensioni e i cui limiti sfuggono alla nostra misura, un amore appassionato che ha squarciato il velo del tempio e ha dato un senso nuovo alle nostre esistenze.
A lui non è importato di salvare la faccia, di essere gradito, ammirato, accettato, per questo ha detto le cose come stavano; per questo era libero di muoversi di abbracciare di incontrare le donne, per questo stava con i poveri e con i ricchi. senza pregiudizio nella sua mente e neanche nel suo cuore e fece degli incontri straordinari e le persone, incontrandolo, guarivano dai loro mali.
All’amore e alla passione Gesù ha misteriosamente e in diversi modi, associato la nostra venerabile madre, spogliata di tutto, persino del necessario, priva di ogni sicurezza umana, isolata dalla sua comunità, ma con lo sguardo sempre rivolto al Crocifisso, Madre Speranza ha imparato la “lezione” dell’amore.
In questi giorni ricordiamo non solo l’anniversario della sua salita al cielo ma anche il 60o del suo arrivo a Collevalenza. Di lei, quasi come testamento spirituale ci resta il cuore dilatato ogni giorno di più ad un amore universale, capace di accogliere tante persone sofferenti nel corpo e nello spirito, attenta e premurosa anche nelle piccole cose quotidiane. Il suo era un amore tenero e materno, che sapeva farsi molto esigente, prima con se stessa, che pagava di persona per il bene dei suoi figli. Tutti noi l’abbiamo sentita “madre” e ci sentiamo “famiglia”, non solo tra noi ma con tutti i nostri fratelli, famiglia che trae la sua ragione di essere nella paternità di un Dio ricco di misericordia, e che fa di noi un popolo eucaristico, capace di spezzare ancora il pane della speranza, una speranza ecumenica, come suggerisce in questa settimana di preghiera per l’unità dei cristiani il cardinale Kurt Koch, speranza alimentata dalla convinzione che il movimento ecumenico è l’opera grandiosa dello Spirito Santo. Ci uniamo anche noi alla preghiera di Gesù “Che tutti siano uno”, poiché annunciare divisi il Vangelo dell’amore è uno scandalo, da parte di tutti è necessaria maggiore comunione e unità per presentare il volto di Dio che è amore e dà senso e speranza al cuore degli uomini.
Con Giovanni Paolo II, a 30 anni dalla sua visita al Santuario e con la gioia nel cuore per la sua imminente beatificazione, ripetiamo: “Amore Misericordioso, Ti preghiamo, non venire meno! Amore Misericordioso, sii infaticabile, costantemente più grande di ogni male che è nell’uomo e nel mondo!”.
E con lui prego: Regina degli Apostoli, accogli sotto la tua protezione il popolo
cristiano che ha iniziato il terzo millennio. Sostieni ogni sincero sforzo mirante a promuovere l'unità dei cristiani e veglia sul cammino dei discepoli del tuo Figlio Gesù. Amen.