ANNUNCIARE AL MONDO IL LOGOS Maria Franzase
Annunciare la Parola è la missione della Chiesa. Gesù nel Vangelo di Marco (Mc 16,14-18) apparve agli undici mentre stavano mangiando e li rimproverò perché non avevano creduto che Gesù era risorto, dicendo loro di andare in tutto il mondo a predicare il Vangelo ad ogni persona.
Se ogni uomo aderisce alla fede che si riceve nel Battesimo nel nome di Gesù, se si partecipa all’Eucaristia e si è investiti dalla forza dello Spirito Santo mediante l’imposizione delle mani, siamo messi in grado di innalzare a Dio il culto della preghiera.
La missione è l’annuncio del Regno. Il Regno si annuncia anche con sacrificio. Spesso chi proclama Gesù e cammina con Lui, facendo e dicendo ciò che Lui ha insegnato, può arrivare fino al martirio. Il Logos altro non è che amore incondizionato, gratuito che abbraccia tutti e tutto e tende ad espandersi fino ai confini della terra. Il Cristo risorto ci fa avere occhi per vedere le necessità dei fratelli che sono nel bisogno per far comprendere anche a loro la potenza delle Sacre Scritture.
Infatti nella lettera ai Corinti 3,18, S. Paolo dice che quando andò a predicare e a dare la sua testimonianza riguardo a Dio, lo fece nella sua debolezza, dicendo che aveva aderito al Signore secondo lo Spirito e non secondo la carne.
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La Missione Teresa Ciardiello
Dal Vangelo di Marco (Mc 16,14-18)
Alla fine apparve agli undici, mentre stavano a mensa, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risuscitato.
Gesù disse loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato. E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
Dagli Atti degli Apostoli (At 1,8)
“Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra».
In questo brano del Vangelo di Marco si fa riferimento alle apparizioni di Gesù dopo la risurrezione. Gesù era apparso prima a Maria Maddalena e lei disse ai discepoli che Gesù era risorto, ma essi non cedettero, perché non davano importanza a ciò che dicevano le donne, poi Gesù apparve ad altri due discepoli a anch’essi annunziavano la Sua risurrezione, ma anche loro non furono creduti. Infine Gesù apparve proprio a loro, gli undici discepoli che erano stati sempre con Lui.
Visualizziamo la scena: Gesù era a tavola con loro e li rimproverò perché non avevano creduto a quelli che avevano detto che Lui era risorto. Ma li esortò dicendo: “Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura”. Poi aggiunse che chi crederà sarà salvo e la fede sarà accompagnata da segni miracolosi.
Negli Atti Gesù vuol mettere in evidenza la Forza dello Spirito Sano che illuminò i discepoli e permise loro di comprendere ciò che Lui aveva detto, affinché potessero annunciarlo ed essere testimoni fino agli estremi confini della terra. E’ chiaro che i discepoli di Gesù, dopo la Sua morta avevano poca fede, non credevano che il loro Maestro fosse veramente risorto. Gesù appare loro e li illumina sulla verità. I rimproveri di Gesù non sono come i rimproveri umani, sono interventi d’amore, esortazioni, inviti per illuminare la mente e soprattutto il cuore, per recuperare quella fede perduta o per risvegliarsi e rinnovare quella fede addormentata. Notiamo, quindi, che Gesù non rimprovera in modo aggressivo ma in modo gentile, incitando i discepoli, con l’aiuto del suo Santo Spirito, a predicare il Vangelo in tutto il mondo, ad ogni creatura, fino agli estremi confini della terra. Possiamo allora vedere che nelle Sue parola traspare la misericordia e la dolcezza del Suo amore.
Per predicare il Vangelo è necessaria innanzitutto la fede e l’accoglienza di tutto ciò che è scritto in esso.
Anche noi abbiamo ricevuto da Gesù il “mandato” di annunziarlo ai fratelli, affinché essi credano e ricevano la salvezza destinata a tutti. Anche noi abbiamo ricevuto lo Spirito Santo, l’Annunziatore che ci fa comprendere le scritture e poi usa la nostra bocca per annunciare, la nostra vita per operare ed arrivare al cuore di tutti quelli che sono lontani e non credono.
E’ evidente che i primi chiamati a predicare il Vangelo sono i Sacerdoti. Durante, con la Santa Messa, infatti, la Parola di Dio viene da loro proclamata e spiegata a tutti noi che, per l’azione dello Spirito Santo la comprendiamo. Ma anche noi siamo chiamati e mandati ad annunciare la Parola di Dio, trasmettendola ai figli con la parola e con l’esempio, testimoniandola in ogni ambito in cui ci troviamo: in casa, in comunità, nel luogo di lavoro, nelle relazioni sociali in cui siamo coinvolti. Ciascuno secondo la vocazione che ha ricevuto: da sacerdote, da suora, da laico sposato o non sposato.
Per essere annunziatori del Vangelo non c’è bisogno di saper parlare bene o di usare un linguaggio eloquente ma basta comunicarlo con la vita, come dice la nostra Madre Speranza. Non importa la bellezza di quello che diciamo o facciamo ma il suo significato, imparando da Gesù, con la speranza di poter dire anche noi un giorno come Lui. “La mia dottrina non è mia ma di Colui che mi ha mandato” (Gv 7,16).
Come noi sappiamo, il Verbo incarnato è Gesù vivente che parla con noi: “Verbum”, parola latina e “Logos” parola greca. Entrambi i termini significano “Parola”.
Allora, annunziare il “Logos” non significa annunciare una parola fine a se stessa, ma si riferisce alla “Parola” che è tutto un insieme di concetti che esprimono un significato profondo, quindi quando usiamo il termine “Logos” o “Vangelo” o “Parola di Dio” vogliamo indicare tutto ciò che Gesù ha detto e fatto, come è vissuto con la sua mamma Maria, con i discepoli, con tutte le persone che hanno fatto parte della sua vita, tutto quello che ha operato in favore dei poveri, dei malati, degli assetati di verità.
E’ proprio il significato profondo espresso nel Vangelo che penetra nel cuore di ogni uomo di buona volontà, attraverso la Parola del Dio vivente, che lavora nell’intimo per opera dello Spirito Santo. Senza lo Spirito Santo tutto questo non potrebbe mai avvenire.
Per me è stata proprio la parola “Gesù”, con il grande aiuto della sua Mamma Maria, che mi ha introdotto nel cammino di fede e di conversione che sto percorrendo. Quella “Parola” mi sta facendo scoprire, piano piano, tutto il significato profondo contenuto nel Vangelo e spero di poter continuare a comprenderlo al fine di stare unita a Gesù fino alla fine della mia vita.
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La mia preghiera Carmela Ferrara
O Signore mio, Ti ringrazio per ogni giorno che mi doni; io mi sforzo di viverlo cercando di mettere in pratica la Tua Parola.
Sono consapevole che caratterialmente non riesco come vorrei a dominare me stessa. Sono troppo impulsiva e forse anche poco umile.
Mi chiedo spesso: sono veramente cristiana? Credo in Te ma a volte l’angoscia mi opprime tanto da non darmi serenità nel profondo del cuore. So che la tua misericordia è infinita rispetto alla mia grande debolezza.
Aiutami, Maestro buono, desidero tanto migliorare. Abbi pazienza con me!