- Una signora anziana cerca, mediante annunci sul giornale, una collaboratrice domestica. Una delle aspiranti mette subito in chiaro che “Io non pulisco finestre, pavimenti e toilettes!”
“Suona forse il pianoforte?” domanda la signora impassibile.
“Mi dispiace, non lo suono, ma perché lo vuole sapere?” risponde la donna.
“Perché avrebbe potuto suonare qualcosa mentre io pulivo pavimenti, finestre e toilettes!”
- Un pastore chiese ad un altro:
“Quante pecore possiedi?”
“Tantissime!” risponde l’altro.
“Ma quante esattamente?”
“Un numero preciso non lo so!”
“E come è possibile?”
“Ogni volta che provo a contarle mi addormento!”
- Siamo nel cortile del manicomio. Un ricoverato, dopo aver guardato l’orologio, afferma: “E’ mezzogiorno”.
Un altro ricoverato, dopo aver guardato a sua volta l’orologio, scuote la testa: “Ti sbagli, è mezzanotte”:
“Ti dico che è mezzogiorno”.
“Mezzanotte”
Per tagliare corto i due pazzi decidono di sottoporre la questione al direttore. Il quale, allargando le braccia, risponde costernato:
“Come faccio a saperlo? Ieri mi si è rotto l’orologio…”
- L’addetto al censimento, dopo aver fatto il giro di tutti gli abitanti del piccolo paese, si confida con il sindaco:
Millecentoventisei abitanti in tutto, come dieci anni fa. Mi tolga una curiosità: non nasce mai nessuno da queste parti?”
“Beh, le cose non stanno proprio così. Di bambini ne nascono parecchi ogni anno. Ma ogni volta che viene al mondo un neonato c’è un giovanotto che se la svigna…”
A cura di Bruno
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Creare occasioni di incontro Iolanda Lo Monte
Nemici non sono solo quelli che ci odiano e ci fanno del male,
coloro con i quali abbiamo insanabili contrasti,
ma anche quanti hanno il torto di pensarla diversamente da noi, militando dall’altra parte,
quelli che mostrano di non accorgersi di noi, ci abbandonano nella nostra solitudine.
Spetta alla carità creare per loro occasioni di incontro e di aperture,
prestarsi a rompere la propria cerchia, reinventare l’ospitalità, sfidare l’indifferenza.
Se si vuole cominciare a far venire il regno,
bisogna cambiare il metodo di convivenza e valorizzare l’incontro.
L’amicizia non solo va data, ma va ricevuta con altrettanto impegno,
e così fiorirà la riconoscenza che è l’altra metà, del volersi bene.
Non basta amare il prossimo insieme a Dio, bisogna lasciarsi amare,
se non si vuol rinunciare alla risposta che Dio ci offre: il prossimo.