- Qualche volta mi sovviene un episodio, veramente accaduto nei tempi che furono, che mi raccontava la buonanima di mia nonna. Era la stagione della battitura del grano, c'erano i macchinari enormi una in particolare veniva chiamata "macchina da battere" azionata da un grosso motore diesel. Questi macchinari erano serviti da nove uomini che oltre ad un modesto compenso avevano il diritto di mangiare a casa del proprietario del grano. Ed é proprio qui che matura la scena, infatti la figlia del proprietario del grano, poco prima del pasto, spalanca la finestra ed urla alla madre:
"lo metto tutto l'uovo?" e la madre le risponde:
"ma si mettilo tutto...che mangiano fino a crepare!".
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- Un uomo va dal dentista per un impianto dentale ma ha paura che poi i denti impiantati si notino troppo rispetto a quelli naturali e il dentista lo rassicura dicendo:
"stia tranquillo, saranno assolutamente identici a quelli naturali".
Così dopo sei mesi dall'impianto dei denti l'uomo va dal dentista per un controllo ed il dentista gli chiede:
"allora...ha visto che sono praticamente uguali a quelli veri" e l'uomo risponde:
"è verissimo, sono talmente uguali che si sono cariati".
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- C'era un matto che tutti i giorni, finito il pranzo, spariva per due o tre ore. Un giorno il direttore, informato della cosa, decise di seguirlo di nascosto. Vide che il matto di soppiatto andava in solaio e toglieva due o tre tegole. Poi prendeva una scopa e come se fosse un cannocchiale si metteva a guardare fuori. Il direttore sempre più incuriosito si manifestò e gli chiese cosa stava facendo ed il matto disse che cercava di guardare fuori mediante la scopa. Il direttore stette al gioco e chiese di guardare anche lui, ma ovviamente non vide nulla, allora disse al matto che non si vedeva nulla e lui rispose con aria di sufficienza:
"io sono tre anni che vengo qui per capire se riesco a vedere qualcosa, lei é la prima volta che guarda e già vorrebbe vedere?".
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- Il capitano dei carabinieri si vede sparire il computer del suo ufficio, e dopo poco tempo lo trova in una cella di una prigione. Lo riprende per riportarlo in ufficio e il giorno dopo gli sparisce nuovamente e dopo di che lo ritrova di nuovo nella solita cella. Il giorno successivo ancora vede un carabiniere che all'atto di spegnere il computer lo prende e gli fa:
"sei tu che sposti sempre il mio computer nella cella carceraria?" e il carabiniere:
"sì capitano, sono io" e il capitano gli fa:
"ma perché lo porti sempre nella cella" e il carabiniere:
"quando lo spengo sullo schermo appare sempre la scritta 'il computer può ora essere arrestato' e io seguivo le istruzioni".
A cura di Bruno