Anno della misericordia Iolanda Lo Monte
Papa Francesco nel documento “Il volto della misericordia”, esclama con grande passione: “Come desidero che gli anni a venire siano intrisi di misericordia, per andare incontro ad ogni persona, portando la bontà e la tenerezza di Dio; a tutti, credenti e lontani, possa giungere il balsamo della misericordia come segno del Regno di Dio, già presente in mezzo a noi. Questo medesimo documento ci aiuti a ripercorrere la storia della salvezza in chiave di misericordia. Insomma la misericordia di Dio non è un’idea astratta ma una realtà concreta con cui Egli rivela il suo amore come quello di un padre e di una madre, che si commuovono fin nel più profondo delle viscere per il proprio figlio. La missione che Gesù ha ricevuto dal Padre è stato quello di rivelare il mistero dell’amore divino nella sua pienezza. Dio è amore. Ascoltiamo la Parola di Gesù, che ha posto la misericordia come un ideale di vita e come criterio di credibilità per la nostra fede. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
Preghiera
Resta con noi, Signore, perché senza di te il nostro cammino affonderebbe nel buio della notte. Resta con noi, Signore Gesù, per condurci nelle vie della speranza che non muore e nutrirci con il Pane dei forti e della tua Parola. Resta con noi, Signore, fino all’ultima sera quando, chiusi gli occhi, li riapriremo sul tuo volto trasfigurato dalla gloria e ci troveremo anche noi fra le braccia del Padre nel Regno dell’eterno splendore. Amen.
Come reagiscono i cristiani? Iolanda Lo Monte
Sono ingiuriati e benedicono, sono ingiuriati ingiustamente e ricambiano con l’amore, pur facendo il bene sono puniti come malfattori e quando sono puniti si rallegrano, quasi si desse loro la vita. I giudei fanno loro guerra come a gente straniera e i pagani li perseguitano, ma quanti li odiano non sanno dire il motivo della loro inimicizia. In effetti l’unico vero motivo della loro inimicizia, della loro ostilità verso i cristiani è che sono considerati come nemici dell’umanità, accusati di odio verso il genere umano, come disse a suo tempo Tacito. Ma questa accusa generica, senza fondamento in qualche delitto concreto, sembra più pretesto che un motivo. Ancora oggi noi cristiani siamo accusati di essere nemici del progresso, di non accettare le conquiste della modernità, di essere rimasti in dietro di duecento anni e così via. E’ ancora Pietro, tuttavia, che invita a rispondere alle accuse, non con astio o risentimento ma con dolcezza e rispetto, sapendo che la risposta migliore è la testimonianza del bene, perché nel momento stesso in cui si parla male di noi, rimangono svergognati quelli che malignano sulla nostra buona condotta con Cristo
Il Sacerdote Giovanni Paolo II (Ricerca a cura di Iolanda)
E’ il dono più grande fatto da Gesù. E’ preso di mezzo al mondo, anche se è tale per il mondo. E’ figlio
Vive ed opera nel mondo, ma non appartiene al mondo
È figlio di uomini, ma ha l'autorità di renderli figli di Dio.
È povero, ma ha il potere di comunicare ai fratelli ricchezze infinite.
E debole, ma rende forti i deboli col pane della vita.
È servitore, ma davanti a lui si inginocchiano gli Angeli.
È mortale, ma ha il compito di trasmettere l'immortalità.
Cammina sulla terra, ma i suoi occhi sono rivolti al cielo.
Collabora al benessere degli uomini, ma non li distoglie dalla meta finale che è il Paradiso.
Può fare cose, che neppure Maria e gli Angeli possono compiere: celebra la S. Messa e perdona i peccati.
Quando celebra ci sovrasta di qualche gradino, ma la sua azione tocca il cielo.
Quando assolve rivela la potenza di Dio che perdona i peccati e ridona la vita.
Quando insegna propone la Parola di Gesù: “Io sono la Via, la Verità e la Vita».
Quando prega per noi il Signore lo ascolta, perché lo ha costituito “Pontefice”,
cioè ponte di collegamento fra Dio e i fratelli.
Quando lo accogliamo diventa l'amico più sincero e fedele.
E l’uomo più amato e più incompreso; il più cercato e il più rifiutato.
E’ la persona più criticata, perché deve confermare con il suo esempio l’autenticità del messaggio.
E’ il fratello universale, il cui mandato è solo quello di servire, senza nulla pretendere.
Se è santo, lo ignoriamo; se è mediocre, lo disprezziamo.
Se è generoso, lo sfruttiamo; se è “interessato”, lo critichiamo.
Se siamo nel bisogno, lo assilliamo, se vengono meno le necessità, lo dimentichiamo.
E solo quando ci sarà sottratto comprenderemo quanto ci fosse indispensabile e caro.
Del Sacerdote, tanto grande e tanto fragile, hanno detto:
- S. Agostino - II Sacerdote è il vertice di tutte le grandezze.
- Monsabré - Nessuno è più grande di questo povero, piccolo uomo che celebra i Sacramenti,
- S. Francesco - Se incontrassi simultaneamente un Angelo e un Sacerdote saluterei prima il Sacerdote, perché egli è un altro Cristo.
- Fulton Sheen - II Sacerdote non si appartiene perché è tutto e solo di Dio e dei fratelli.
- S. Giovanni Bosco - II più grande che Dio possa fare a una famiglia è un figlio sacerdote.
- S. Giovanni Vianney - Lasciate per vent’anni una parrocchia senza prete e vi si adoreranno le bestie.
- S.Padre Pio – Quando celebro la Santa Messa sono sospeso sulla croce con Gesù.
E’ sorprendente!
Dopo Dio, è tutto! E’dono e mistero; è umiltà e grandezza; è perdono e grazia!
È luogo d'incontro fra il ciclo e la terra.
E’ meraviglioso!
Nel Sacerdote Gesù si fa vicino e cammina con noi.
Chi tornava da Ars, dopo averne visto l'umile Parroco, esclamava con stupore: abbiamo visto Dio in un uomo!».
Per questo, ogni sacerdote deve pregare così:
«Signore, fa che coloro che vedono me, riconoscano Te!».
Quando penso...
a quello che i sacerdoti fanno per noi, scrive Enrico Medi, ho la certezza che qualunque ricompensa sia inadeguata. Il nostro GRAZIE più vero consiste nel pregare per loro e nel sostenerli con la nostra amicizia.
Il sacerdote compie il Sacrificio eucaristico in persona di Cristo e lo offre a Dio a nome di tutto il popolo. (Lumen Gentium 10)
PENSIERI DI LUCIANA CANEPA
Gent.ma Suor Rifugio,
Comunico che dovrò diradare i miei scritti: il mio occhio sinistro già è stato operato e ci vedo sempre meno, il destro si comporta bene ma mia figlia si preoccupa: ha paura che, data l’età, potrebbe ammalarsi anche questo destro. Colgo l’occasione per ringraziarla di tutte le volte che ha pubblicato i miei scritti. Conservo con orgoglio i giornalini. La saluto devotamente. Luciana Canepa
A Don Lelio che lascia la parrocchia
Rev. Don Lelio,
è passato più di un decennio, sembra ieri. Lei ha portato linfa in parrocchia con la sua gentile presenza. Gli atti d’amore per il prossimo non li potremo dimenticare; il nostro grazie è stimolato dal ricordo che lei lascia ai suoi parrocchiani. Il mondo è pieno di tristezze, solo la bontà ci può aiutare a scorgere la Croce di Cristo che preghiamo, affinché la sua salute sia sempre affidata a quella Croce che l’ha sempre sorretta. L’augurio che le facciamo dal più profondo del cuore è che il Buon Dio la protegga e ci protegga. Affettuosi auguri da tutte noi.
Le parrocchiane
Che dire di Benigni?
Non puoi dire altro che : “E’ unico!”E’ troppo grande, è troppo umano quello che riesce a farti sentire non lo puoi spiegare, meglio tenere dentro quello che è entrato, non rovinare la maestria che quell’uomo ti ha regalato. Ecco la paura: Quando ne nascerà un altro così? Io non ci sarò più ma … la generazione che verrà potrà essere orfana di questa luminosa stella. Grazie, Benigni.