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OTTOBRE 2015

     

La Santa Messa Iolanda Lo Monte

            La vittima sull’altare del sacrificio: il Sacerdote Gesù ha unito in un unico sacrificio la Vittima e l’anima che si unisce a Lui. E il sacrificio della Vittima rende sacro l’altare ininterrottamente, perché l’offerta di Sé non è momentanea ma perenne. Sulle nostre labbra fiorisce da sempre l’espressione della nostra adesione incondizionata alla volontà di Dio. La sofferenza non ci preoccupa anche se assorbita dai limiti della natura. Oggi siamo ancora qua per ringraziare il buon Dio per le grandi grazie che ci ha fatto per mezzo della Chiesa, ammiriamo il ruolo della grazia che ci conforta, sostenendoci nelle lotte quotidiane della vita. Questo sia a noi di sprone e di conforto nelle nostre difficoltà e nei momentanei dolori. Che la Vergine Santissima si chini ancora sull’altare e offra il suo sacrificio e il suo amore all’Onnipotente per il bene della Chiesa, del Santo Padre e di tutti i sacerdoti a sostegno delle anime che sono nel mondo con la missione di rendere presente la Chiesa Sposa di Cristo, fermento di vita interiore e di santità.

            E noi, con attenzione e rispetto alla persona nella sua totalità, in ogni situazione e in ogni ambiente, impegniamoci a suscitare il desiderio, la ricerca, la scoperta dell’unica cosa necessaria: Dio e la sua Parola Gesù, che ci ama e lo Spirito che ci santifica e ci unisce tutti nella solidarietà e nella pace.

 

Te solo volere Iolanda Lo Monte

            Te solo volere, o Signore Gesù, te solo desiderare, te solo pensare.

            Sia il nostro gaudio sempre e in tutto rinnegare noi stessi,

affinché l’obbedienza buona, bene placente e perfetta in noi sia luce e vita.

            Circa le cose mie, tutto voglio di ciò che Tu vuoi,

perché Tu lo vuoi e come Tu lo vuoi, fino a che Tu lo vuoi.

            Periscano i miei pensieri e i miei desideri se da te e per Te puramente non sono.

            Tu solo sei cibo e veste, tesoro e gioia, medicina nel male, protezione dai nemici.

            Nulla ricevere dal favore umano, niente dall’amicizia e dal mondo,

            ma da Te solo la forza e la gloria.

            Essere dimenticata e stimata per nulla per Te, o Gesù, patire ed essere disprezzata per Te

            e tutto ciò ad un patto: che Tu ti dia a noi e compia il miracolo della trasfigurazione nostra

            e santifichi gli operai della tua vigna. Amen.

 

I regali nello sgabuzzino Iolanda Lo Monte

                    Mancavano pochi giorni a Natale quando una mattina il postino, con un grosso pacco fra le braccia, suonò alla porta di una casa vecchia e malandata. “Avanti!”, disse una voce dall’interno. Il postino entrò e si trovò in una stanza piena di ombre e di polvere. Seduto in una poltrona c’era un vecchio. “Guardi che stupendo paccone di Natale” disse allegramente il postino. “Grazie. Lo metta pure per terra”, rispose il vecchio con la voce triste. Il postino rimase imbambolato con il grosso pacco in mano; intuiva benissimo che il pacco era pieno di cose buone e quel vecchio non aveva certo l’aria di spassarsela bene. “Ma, signore, non dovrebbe fare un po’ di festa a questo magnifico regalo?”. “Non posso proprio”, disse il vecchio. E raccontò al postino la storia del figlio che abitava al paese vicino e tutti gli anni gli mandava un pacco per Natale. Mai un invito, mai una visita, mai un biglietto. “Venga a vedere” aggiunge il vecchio. Il postino lo seguì fino ad uno sgabuzzino: traboccava di regali natalizi: erano tutti quelli dei Natali precedenti, infatti, con la loro preziosa carta e i nastri luccicanti. “Ma non li ha neanche aperti??” esclamò il postino allibito. “No”, disse il vecchio: non c’è amore dentro.

 

L’inverno e la primavera Iolanda Lo Monte

            Un giorno il signor Inverno si trovò faccia a faccia con la giovane signorina Primavera e, con quella sua aria sapiente, prese a dire: “Mia cara amica, tu non sai essere decisa e determinata. Quando giunge il tuo periodo, le persone e gli animali ne approfittano per precipitarsi fuori dalle loro tane e si riversano in quei prati che tu, con tanta premura, hai provveduto a far fiorire. Essi strappano i giovani arbusti, calpestano senza pietà l’erba e assorbono ogni sorso di quel sole splendente che, col suo arrivo diventa più caldo, i tuoi frutti vengono ignobilmente raccolti e divorati e infine, con il baccano che tutti fanno non ti permettono neppure di riposare in pace. Invece io incuto timore e rispetto, con le mie nebbie, il freddo e il gelo. La gente è rintanata in casa e non esce quasi mai per paura del brutto tempo e così mi lascia riposare tranquillo”.

            La bella e dolce Primavera, colpita da quelle parole, rispose: “Il mio arrivo è desiderato da tutti e le persone mi amano. Tu non puoi nemmeno immaginare cosa significhi essere tanto apprezzati. E’ una sensazione bellissima che non potrai mai provare, perché con il freddo che porti al tuo arrivo, anche i cuori più caldi si raggelano”.

            L’inverno non disse più niente e si fermò a riflettere.

 

Nel nostro tempo Iolanda Lo Monte

                    Nel nostro tempo la bontà sembra un valore trascurato nei rapporti quotidiani, troppo spesso improntati alla competizione, all’aggressività, al superamento degli antagonismi. Eppure in fondo alla coscienza avvertiamo che questo modo di vivere è sbagliato, ci crea disagio e sofferenza, perché portiamo dentro di noi, incancellabile, l’aspirazione alla bontà, alla fraternità, alla condivisione; desideriamo poter essere di aiuto agli altri e poter chiedere aiuto quando ne abbiamo bisogno, fare finalmente qualcosa senza calcolo, anche contro il nostro interesse immediato. Insomma, a dispetto delle guerre, degli attentati, degli assassinii, dei crimini di cui stampa e televisione ci rendono quotidianamente sconsolati testimoni, la bontà continua a suscitare interesse e a motivare l’esistenza. Perché essa è più profonda del male più profondo. Così giunge a noi uomini e donne del terzo millennio, quasi come un’eco, l’esortazione della Madonna: “Sii buono!” Richiesta urgente e necessaria, per ritrovare il senso autentico del nostro pellegrinaggio quotidiano e dare fecondità alla nostra vita.

 

Pensieri di Luciana Canepa

 

A nonna

            Non era tempo di sbaciucchiamenti ed or che ci penso non ricordo proprio i tuoi baci, se ci sono stati. Ma ricordo te e i tuoi occhi, il tuo sguardo non tanto sorridente ma penetrante, non sdolcinato ma che ti entrava nell’anima; lo sento ancora su di me, che sono a mia volta nonna.

            Grazie, mia meravigliosa creatura, che sei entrata nell’anima mia con tanta dolcezza, tanto da farmi pensare che in questo mondo nessuno mi ha voluto così bene come te.

                        Grazie di tutto quello che mi hai dato. Luciana

 

Perché?

            Perché è così faticoso mettere i malumori a riposo?

Perché ingigantire i problemi senza avere remore, lasciando il nostro io senza freni?

Perché non avere più rispetto per gli altri per recuperare stima e cordialità?

            Potrebbe sembrare faticoso ma … sarebbe solo un atto di sensibilità. Perché pregare il buon Dio pensando che domani sarai ripagato con il paradiso, quando fai di tutto in terra per avere intorno a te l’inferno e la guerra, credendo che l’astio, la maldicenza e l’isolamento siano la miglior cura per questo tormento!

            Forse è la pazzia che…

Il silenzio e il campanile

            Il silenzio che trovi nei cimiteri di campagna, dove solo il colore dei fiori sulle tombe, ti toglie il turbamento che ti crea questo luogo, anche il sorriso di chi non c’è più ti rasserena.

            Il rintocco della campana ti riporta nella realtà, spezzando quel silenzio che attanaglia l’anima. Perché quel campanile svettante verso il cielo riesce a rasserenare tutti i tuoi pensieri.

Nella costruzione compiuta dagli uomini, c’era sicuramente la mano di Dio!

 

Amore

            Come avere una storia duratura?

            Vedere nel tuo partner solo le virtù.

 

Fantasie

            L’acqua scende dal cielo e corre verso il mare, prima però ha bagnato la rosa rossa del mio davanzale: Solo io sto ferma, non nasce più nessun fiore, e così che, con la fantasia volo, volo lontano, ed è così che più in alto, oltre la nebbia, trovo la tramontana!

 

Farfalla

            Farfalla multicolore, che voli da fiore a fiore, non ti fermi che qualche istante. Tra poco è sera, dove andrai a riposare dopo questo lungo spaziare, io non lo so ma … lo chiederò a chi più di me ne sa.

 

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La vita è un banco di prova

 

            La vita è un banco di prova, per questo dobbiamo essere sempre pronti alla chiamata del Padre. Per questo l’uomo deve saggiamente riflettere e non essere superficiale per tutti i saggi esempi che il Vangelo non solo ci dona ma coi quali ci illumina e ci guida; e accettare così il sacrificio che ogni giorno ci presenta. Gesù ce lo ripete spesso nel Vangelo, avendo vissuto con estremo amore la passione e la morte di croce: “Chi vuol venire dietro a me prenda la sua croce e mi segua”. Perché dalla croce si trae la saggezza e la forza di accettare ogni situazione triste che la vita ci impone.

            Questo lo posso testimoniare di fronte a Dio. Il Signore fin da piccoli ci prepara. Ricordo al momento del Battesimo dei miei fratellini gemelli, avevo 4 anni: una creaturina bellissima, col vestitino bianco e i capelli biondi e ricci mi venne ad accarezzare con tanto amore e mi parlava, mentre il soffio dello Spirito entrava nella mia boccuccia tanto da farmi sentire calma. Ciò mi rimase impresso per tutta la vita. E nella vita non sono mai rimasta sola, Gesù mi è stato sempre accanto, in particolare nella mia vedovanza, di cui non mi sono quasi accorta che sono passati 35 anni, dedicandomi sempre ai miei figli e ai miei familiari, essendo la prima di sette figli, e curando con amore la cara mamma di 107 anni!

            Ringrazio Dio di aver fatto tesoro, lungo il percorso della vita, di tutti i sacrifici e rinunce, fioretti di amore e carità, offerti a Dio e alla Vergine Maria, che mi hanno incoraggiato e mi hanno fatto sentire che il mio caro figlio Zeffirino ha raggiunto la vera felicità fra le braccia del Padre, che ha sempre amato e pregato.

                                                Con affetto cari saluti da Carolina

 

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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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