Tu sei la porta Iolanda Lo Monte
Gesù, Tu sei la porta
che c’invita ad andare oltre la soglia,
perché Tu sai che il vento è pericoloso
in uno stretto.
Tu sei il Figlio dell’uomo
che ami il mio contorto cuore:
tenerezza di Figlio
che mi toglie al mio guscio.
Tu ci sei:
portaci l’ora della sincerità e del fuoco
e ricordaci che ogni cosa che vive
è santa.
Tu sei la vita
che dona semi di pace
perché noi ci curiamo in bellezza;
schiarisca il pensiero la tua carezza,
che trae in salvo il passato
e lo risemina nel futuro.
Tu sei il pane
e davanti a Te è il grano trebbiato
di tutta la vita.
Tu sei il Buon Pastore
Sussurri il mio nome e mi precedi,
e quando mi smarrisco mi cerchi e mi dici: “Torna, ricostruiamo la casa”.
Tu sei la via
della mia ricerca inquieta,
la distanza del mio fuggire.
Amico e custode Iolanda Lo Monte
che accompagni e taci
sotto il respiro largo degli ulivi.
Amico custode
passato per la terra
senza trattenere nulla.
Amico e custode
che insapori il pane,
che illumini le ombre della morte.
Amico e custode
nato da infinito coraggio,
quando vorrai, tornando
rendere la mia speranza Amore?
Resta con noi Iolanda Lo Monte
Al termine di ogni giorno triste,
quando la notte ci rincorre
e sentiamo la tua assenza.
Resta con noi,
quando vivo sola con me stessa
e col mio segreto
e cammino verso una bellezza
velata e lontana.
Resta con noi,
quando la stanchezza è pesante
e ci vince,
quando il pianto è più penetrante
e amaro.
Resta con noi,
quando gli occhi innamorati
guardano troppo lontano
e faticano a vederti presente.
Resta con noi,
quando sono delusa come i discepoli sulla via di Emmaus
e non so attendere neppure tre giorni prima di disperare.
Inno alla natura Iolanda Lo Monte
O natura splendida, ricca di qualità e bellezze,
armonia e grazia, fonte perenne di vita!
E’ glorioso il tuo sole, che scalda e illumina il creato.
Le tue immacolate nevi, con il loro candore
Rimandano a Dio la luce del sole.
Le tue acque limpide scendono dal monte,
schiumando e corre do verso la pianura, per portare vita e gioia.
I tuoi boschi verdi, rallegrano lo sguardo e ossigenano l’atmosfera.
I tuoi fiori, delicati e timidi, trapuntano verdi declivi,
in una miriade di forme e colori, volgono al cielo occhi variopinti
e col loro gradevole profumo, incensano riconoscenti il Creatore.
Con la tua lieve brezza accarezzi ondeggiando la chioma,
dalle tue verdi praterie, trasporti per l’inseminazione minuscoli germi di vita.
La tua fertile ed opulenta pianura, provvede alle necessità dei viventi.
I padroni del mondo Iolanda Lo Monte
Dio creò l’universo, poi corredò la terra di piante ,fiori, frutti e animali. E come ultimo atto ideò un capolavoro: l’uomo e la donna e, nella sua bontà, li autorizzò a dominare e assoggettare il creato, ma con libertà e responsabilità. Un capolavoro è il corpo dell’uomo, avvalorato dal dono dell’intelligenza, atta a presiedere a tutte le sue azioni.
Purtroppo l’uomo spesso abusa di un dono così prezioso, offerto a vantaggio dell’intera umanità, per i suoi scopi egoistici. Così i poveri e gli sprovveduti diventano sempre più impotenti ed emarginati, incapaci di risollevarsi. Spesso vige la legge della giungla, non l’uso corretto della libertà concessa da Dio.
La gentilezza ed il rispetto, usati dall’uomo nei riguardi della natura, si possono paragonare a quelli di un elefante in un giardino. L’insensibilità spudorata di certi uomini nei riguardi della natura e dei loro simili, è sintomo e frutto di un egoismo maniacale, immorale ma a loro non importa far soffrire. Talvolta costoro frequentano anche la Chiesa, si accostano i sacramenti. Ed è così che aumenta la massa dei dissidenti per colpa dei primi. Vi è una massa di gente con tanta fame di tutto e con pochissimi mezzi per soddisfare le sue necessità primarie; una massa ignorante allo sbando, diffidente, disgustata, preda di ricatto, di intimidazione, facilmente divisibile e dominabile. Pur essendo in stragrande maggioranza, non sarà mai in grado di far sentire la propria voce, il proprio diritto, tanto meno di governare una nazione, ma sempre utile ad essere impiegata a portare acqua al mulino dei potenti e prepotenti padroni del mondo.
PENSIERI DI LUCIANA CANEPA
Madre Speranza
Tutti ti pregano, Madre Speranza. Anch’io ho bisogno di ritrovare la mia coroncina del Rosario, che già mi ha aiutato nella mia lunga vita, sgranandola tra le mie dita. Volgerò il mio pensiero a te che hai saputo dare ai tuoi fratelli la Speranza per un domani d’amore e di fede in Cristo. Grazie, Madre Speranza, del tuo aiuto.
Per la festa della mamma
Mamma, come posso dimenticare le tue carezze, i tuoi sorrisi, le tue lacrime… tutto ricordo. Il tuo Rosario che sgranavi di notte4 tra le dita. Sono solo ricordi ma… restano racchiusi dentro di me.
Tramonto sul mare
Fermati, sole che sul mare stai tramontando, lascia che queste emozioni possano durare; la scia d’argento è lì, ma quando scenderà dietro l’orizzonte, anche questo incanto avrà fine.
Madre Teresa di Calcutta
Signore, quando ho fame, dammi qualcuno che ha bisogno di cibo,
quando ho un dispiacere, offrimi qualcuno da consolare;
quando la mia croce diventa pesante,
fammi condividere la croce di un altro;
quando non ho tempo,
dammi qualcuno che io possa aiutare per qualche momento;
quando sono umiliato, fa che io abbia qualcuno da lodare;
quando sono scoraggiato, mandami qualcuno da incoraggiare;
quando ho bisogno della comprensione degli altri,
dammi qualcuno che ha bisogno della mia;
quando ho bisogno che ci si occupi di me,
mandami qualcuno di cui occuparmi;
quando penso solo a me stesso, attira la mia attenzione su un’altra persona.
Rendici degni, Signore, di servire i nostri fratelli
Che in tutto il mondo vivono e muoiono poveri ed affamati.
Dà loro oggi, usando le nostre mani, il loro pane quotidiano,
e dà loro, per mezzo del nostro amore comprensivo, pace e gioia.
IERI, OGGI, DOMANI
Ieri! Senza troppa fatica mi arrampicavo fino ai 3000 metri sulle aspre montagne valdostane.
Oggi! Salvo qualche nuotata estiva, se voglio camminare senza inciampare, devo usare il deambulatore. Che delusione
Domani! Il domani è già qua, seguo le lezioni per la memoria, leggo, scrivo, cucio, mi arrabbio seguendo la politica, ma c’è un ma: il cervello, se quello s’inceppa, non c’è nessuna ricetta, è questa la mia paura, cadere in questa sventura, Aiuto!...