Stupore Iolanda Lo Monte
Quando avevo 15 anni amavo andare su di uno scoglio, nel mio paese, specialmente nella bella stagione, mi sedevo e pensavo ad una cosa semplice, che però mi faceva sprofondare in un abisso: “Io sono viva, oggi!” “Perché io e non un altro?”. “Perché sono viva in questo tempo?”.
Ancora oggi sento le vertigini di quel mistero, lo stupore, la meraviglia di non dare per scontato l’esistenza. Perché ci siamo alzati questa mattina? E’ scontato svegliarsi al mattino? Si vive 70 – 80 – 90 anni ormai serenamente… ma è scritto da qualche parte? C’è qualche contratto?
Niente è scontato. Stamattina il cuore ancora batte, sento l’odore di questo bel mese, immersa in questa luce tiepida.
Che cosa è allora la preghiera? Cos’è il nostro andare a Messa? Noi non possiamo pregare se non facciamo esperienza di qualcosa che è fuori della logica della causa–effetto, fuori dello scontato, dell’ovvio. Se non abbiamo fatto questa esperienza non possiamo pregare. Ma io prego al mattino e alla sera per andare in Paradiso.
Aiutaci, Gesù, fa’ che la nostra fede, che è dono tuo, ci salvi dalla superficialità, dal rancore, dalla rivendicazione e ci restituisca ogni giorno la gioia di poterti pregare, come ci è stato insegnato.
Testimoni di speranza Iolanda Lo Monte
Oggi sentiamo tutti il bisogno di sapere, ma le parole non ci bastano, il nostro tempo chiede testimoni di speranza cristiana. Noi, persone di fede, dobbiamo alimentare e diffondere la spiritualità della speranza, per irradiare quel punto di gioia che è in noi, che è appunto la speranza.
La speranza, grande virtù teologale, ci avvicina sempre più ai santi, mentre ci affidiamo ogni giorno al mistero dell’Amore di Dio.
Spalanchiamo le porte del nostro cuore e lì troveremo la pienezza del vivere umano. Tutto ciò che accade ad un uomo esprime se stesso. Per cui se vuoi buoni frutti, diventa buon albero.
Il Sole dietro le nuvole Iolanda Lo Monte
Lo sappiamo che dietro le nuvole c’è il sole? Lo sappiamo che il “Bene” è Dio? Lo sappiamo che il germe di bene ci fa figli Suoi e che tutti, con le nostre piccolezze e meschinità, siamo figli di Dio, senza distinzione di razza, popolo, lingua e nazione?
Sì, e questa è la nostra beatitudine, perché alla fine della nostra vita capiremo che la violenza, la prepotenza, l’errore era solo una nuvola, ma dietro c’era il Sole.
Ti ringraziamo, Signore, per i santi che ci hanno accompagnato in tutti i tempi, per quelli che in periodi di oscurità hanno tenuta accesa la lampada della fede, per le anime grandi che ebbero visioni di più vaste ed alte verità e osarono camminare pagando di persona; per tutte le anime silenziose, piene di grazia, che con la loro presenza hanno purificato e santificato il mondo, per coloro che abbiamo conosciuto e amato e che sono passati dalla compagnia di questa terra alla più piena comunione di vita con Te.
Reazione di sentimenti Iolanda Lo Monte
Il sentimento di passione,
vuoto, cercato e sublimato
con violenza l’animo travolge,
ma quando vien trovato
porta solo caos e agitazione.
Molto meglio l’amore
sentimento buono, sorride
lasciandoci cullare come un passero nel nido.
Sovente questo stato di serenità
viene turbato dalla banalità
lasciando che il vuoto della noia,
sentimento privo di creatività,
trascini il quotidiano in paranoia.
Benvenga allora la serenità,
sentimento imparziale e di totalità,
lei con gioia controlla la passione,
trova il giusto equilibrio nell’amore
e con estrosità, sconfigge la banalità.
Preghiera del malato Luciana Canepa
Signore mio Dio, eccomi davanti a Te: sono malata e Tu conosci la mia sofferenza, la mia fatica e anche la mia paura.
Signore, nella notte, sii Tu la mia luce, non lasciarmi sola, nella mia angoscia fammi sentire la comunione con tutti i santi del cielo. Fa’ che io creda nel tuo amore. Tu che hai detto che sei venuto per i malati, vieni a me con la Tua presenza, ridesta la mia fede, sostieni la mia speranza e rendi saldo il mio cuore.
E nell’amore degli altri, Signore, io ti offro la mia vita intera e ti chiedo che Tu mi santifichi, che Tu mi faccia risorgere e che Tu trasfiguri la mia vita nella gloria del tuo Regno. Amen!!
Contemplazione Luciana Canepa
Tersa l’aria del mattino,
dietro la scuola si vedono
maestose le montagne.
Il tepore del sole che ritorna
Gli alberi si gonfiano
Con la freschezza delle foglie.
Nel nuovo giorno s’avverte
Una inaudita sensazione,
il tocco discreto dell’eternità.
“Non ho forse udito?”
Sono ormai trascorsi 34 anni, da quando ho cominciato a udire e a leggere “La Parola”. Ciò ha prodotto in me una risposta entusiasmante, in primo momento e mi sono ritrovato io stesso a proclamarla a mia volta in famiglia, al lavoro, per strada… Certo nella mia ingenuità pensavo di poter far provare ai miei ascoltatori quella che era stata la mia magnifica esperienza.
Dopo qualche tempo, vista la reazione alla mia predicazione, ho provato una grande delusione.
Mi sono domandato: “La mia conversione è stata una infatuazione momentanea o una cosa seria? Certo, se guardavo alla mia comunità, non potevo dubitare, ma io ero un padre di famiglia ed essa famiglia mi contestava, anche aspramente, al lavoro avveniva la stessa cosa.
Ho cominciato a dubitare, sono rientrato in me stesso, non ho predicato più ma ho cercato di rimuovere “le spine e i sassi” che erano nella mia vita e che non permettevano al mimo terreno di dare buoni frutti. Ho capito che prima di far fruttare il seme ricevuto, bisogna spurgare, pulire, levare le spine, togliere i sassi, vangare, rompere le zolle, insomma preparare bene il proprio terreno.
Non sono ancora riuscito del tutto, ma voglio accelerare perché il tempo passa e il “giudizio” si avvicina.
Signore Gesù, manda su di me il tuo Spirito ad arare e rinnovare la mia terra!