La vita dopo la morte (Iolanda Lo Monte)
La Chiesa è davvero maestra che s’impegna a guidare i suoi figli alla santità. A novembre ci viene incontro presentandoci la grande schiera dei santi comuni. Potremmo dire che i santi di cui si fa memoria in questo giorno sono la moltitudine di coloro che si sono addormentati nel Signore. Ricordiamo in particolare quelli che non sono ricordati da nessuno e speriamo che vi siano anche quelli che sono cari al nostro cuore. Ed ecco che il dolore per il distacco si accompagna alla speranza di un nuovo incontro. La vita non finisce con la morte. I nomi delle persone amate a conosciute non sono persi in quel grande buio della morte. “Se Cristo non è risorto vana è la nostra predicazione, vuota anche la nostra fede”, dice S. Paolo. Ma Gesù è risorto e noi risorgeremo. Questa è una buona notizia davvero consolante. Nulla è impossibile a Dio, tanto più la salvezza di coloro che ha amato a tal punto da mandare il suo Figlio sulla terra per la loro salvezza.
Certo, tutti sentiamo la durezza della morte e, se pensiamo particolarmente a coloro che sono più cari al nostro cuore, non possiamo non sentire la tristezza della separazione, ma sappiamo che tutti i credenti sono nelle mani di Dio. Il suo amore è più forte della morte. Talora ci chiediamo dove sono i nostri morti e magari cerchiamo di pensarli, di immaginare il luogo dove vivono e cosa fanno.
Certo è forte e bella la tradizione di visitare i nostri cimiteri, i luoghi dove essi, come dice l’antica tradizione cristiana, dormono in attesa del risveglio. Ma è ancora più bello pensare che i nostri defunti continuano ad essere presenti nelle nostre chiese, dove hanno lodato il Signore, dove hanno ricevuto i sacramenti, dove hanno pregato, dove hanno sperato nei momenti difficili e da dove sono stati accompagnati verso il cielo.
Il servizio dell’autorità (Iolanda Lo Monte)
Il servizio dell’autorità è obbedienza. Il cristiano, come Cristo si definisce come “essere obbediente”, dunque l’obbedienza non è umiliazione ma verità nella quale si costruisce e si realizza la persona umana. Perciò il credente desidera di compiere la volontà del Padre tanto da farne la sua aspirazione suprema.
Gesù viveva di questa volontà; ad imitazione di Gesù e imparando da Lui, con gesto di suprema libertà e di fiducia incondizionata, la persona consacrata nel battesimo, pone la sua volontà nelle mani del Padre, per rendergli un sacrificio perfetto e gradito.
Povertà e bisogno (Iolanda Lo Monte)
Il tempo del benessere è passato anche per le nazioni occidentali. La crisi economica si fa sentire in tutto il mondo e minaccia di trasformarsi in un disastro economico mondiale, seguito da enorme povertà e carestia. Un’impresa dietro l’altra va in fallimento, i prezzi sono costantemente in aumento, il poco denaro che possediamo sta perdendo valore. Temiamo che la povertà si farà presto sentire nelle nostre case e che sia già alle porte è una forma di sofferenza.
Ma Dio può cambiare anche questa sofferenza in un vantaggio per noi. Egli provvede a tutto ciò non solo soddisfacendo tutti i nostri bisogni essenziali ma soprattutto mettendoci nella condizione di sentire la sua presenza, quando andiamo dinanzi a Lui e gli esponiamo le nostre necessità.
Nel tempo in cui abbiamo avuto tutto in abbondanza, forse abbiamo accettato i suoi doni come se ci fossero dovuti e non ci siamo sentiti in dovere di esporre al Padre Celeste i nostri bisogni quotidiani. Ma ora è Bene che iniziamo ad invocarlo per avere il suo aiuto. Dobbiamo avere fiducia in Lui; Egli sa di cosa abbiamo bisogno e può rendere ricco il povero. Il Padre Celeste ha compassione del povero e verrà in nostro aiuto. Noi abbiamo sperimentato questo dopo la seconda guerra mondiale, quando tantissimi profughi attraversavano il nostro Paese senza nessuna proprietà, perché avevano perso tutto nella fuga. Eravamo veramente poveri sotto ogni aspetto. Anche quelli che una volta erano ricchi proprietari di terreni, non possedevano più nulla.
Ringraziamo il Cuore di Gesù che si mostra così largo di benefici verso di noi e ci incoraggia ad essere forti nella virtù. Confidiamo sempre nei sacratissimi Cuori di Gesù e di Maria che faranno quello che non immaginiamo per confortarci. Preghiamo e non perdiamo la fede. Il Signore veglia sopra di noi e sicuramente ci userà misericordia. Solo se vivremo di Dio saremo felici.