IL REGNO DEI CIELI
L'evangelista Matteo ha raccontato nel capitolo 13 del suo vangelo una serie di parabole sul “Regno dei cieli”, che gli evangelisti Marco e Luca chiamano “Regno di Dio”.
Questo capitolo si apre con la parabola del seminatore.
In essa Gesù ci dice che è venuto a fondare il Regno di Dio con la sua Parola, la sua presenza attiva, il suo progetto di instaurare la civiltà dell'amore nel cuore del mondo.
Con la successiva parabola del grano e della zizzania, Gesù ci avverte che nel mondo convivono insieme i germi del bene e i germi del male e che il regno di Dio si presenta nell'ambiguità della storia come una realtà imperfetta.
Questo “Regno dei cieli”, questo progetto di Dio, continua Gesù, è come un granellino di senape, una realtà dagli inizi piccoli e deboli, che non fa rumore, ma è destinato ad abbracciare e a cambiare il mondo intero; è come un pizzico di lievito che trasforma tutta la pasta, perché diventi pane buono. Il lievito avrà la forza di Dio, perché solo Lui può farlo crescere, può arrivare fino al cielo, perché il Regno di Dio è la vita stessa di Dio.
Infine il Regno dei cieli è come un tesoro nascosto, come una perla d'inestimabile valore, per la quale, pur di riuscire ad averla, vale la pena di rinunciare al mondo intero.
Di fronte a queste parabole ci viene spontaneo chiederci: “In concreto cos'è questo Regno di Dio? In che consiste?
Il Regno di Dio è innanzitutto un dono, è la stessa presenza gratuita di Dio nel mondo; (come li chiama il Concilio) sono i segni di pace, di fraternità e di solidarietà; sono gli eventi positivi, sia pure in mezzo a tanti mali. E' la sua Parola, il suo progetto sull'umanità, il progetto di fare di tutti gli uomini, una sola famiglia, pur nel rispetto delle diversità e dell'originalità di ciascuno.
Se la nostra vita è abitata da Dio, essa è ricca di Dio, è preziosa davanti a Dio in ogni età, ma dobbiamo adoperarla bene.
Se l'amore è dono di Dio, dobbiamo far crescere e usare bene quest'enorme potenziale di bene nella vita di coppia e di famiglia, nelle relazioni con le persone vicine e con chi è nel bisogno.
Maria di Nazareth ha detto “Sì, sia fatto come Tu hai detto, Tu solo sei il Signore, Tu solo il tesoro, Tu solo la perla”.
Niente di più e niente di meno è chiesto a tutti, anche a me, anche a te! Allora saremo luce del mondo se ameremo Dio Padre sopra ogni cosa e tutti gli altri come fratelli.
Offro questa piccola riflessione con affetto e gratitudine a tutta la Comunità d'Amore.
Gabriella e Rinaldo
********************************
La via maestra della pace Fra Vicino
Stavo parlando di pace con un Benedettino all'ombra di un tiglio. Era la terza volta che un giovane passava davanti a noi accennando a una sosta ma poi passava oltre. “Pace e bene, fratello, come va?” “Mentre passavo mi ha colpito la serenità con cui parlavate e mi son chiesto: Come mai questi frati sono così sereni?” “Vedi, caro Giorgio, quanta bontà e bellezza creaturale è stata posta dal Creatore al nostro servizio? Tutto ciò crea in noi, un motivo di gioia”. “Ma si può nella frenesia della vita moderna entrare in quella pace interiore?” “C'è una via maestra aperta a tutti: la Preghiera!”
Ieri ho ricevuto un invito di matrimonio che diceva così:
“Sono passati tre anni da quando lungo il viale dei tigli ci siamo conosciuti: tu mi hai indicato una via per incontrare la pace e desidero ringraziarti. Quando ci siamo salutati, quel pomeriggio, mentre il sole trapuntava d'oro scintillante il tramonto, una voce femminile mi distolse dall'incantevole tramonto, per aprirmi un sipario di vita nuova alla quale mai avrei sperato: “E' bello, vero?” Mi voltai e diedi una risposta immediata: “E' meraviglioso!”. “Se così bella la natura, rispose la ragazza, chissà come sarà meraviglioso il Creatore!” “Perché, le dissi, tu sei credente?”. “Perché tu non lo sei?” Iniziò così un dialogo che ci ha portato a dare due risposte brevissime ma molto importanti per la nostra vita: Sì! Sì! Ora noi desideriamo che anche tu sii presente alla nostra grande preghiera”
|