Meditiamo il mistero pasquale Iolanda Lo Monte
Meditiamo il mistero pasquale vissuto da Gesù Figlio di Dio, il Cristo. Lo Spirito Santo ci assista e ci illumini e ci sveli le verità divine manifestate da Gesù nella sua passione, crocifissione, morte e risurrezione.
La Pasqua è la festa delle feste, è la luce sfolgorante della risurrezione, è la vittoria di Dio sul male depositato da Satana nel cuore dell’uomo. Se l’uomo entra in se stesso trova una realtà molto triste: nel suo intimo si trova diviso tra il bene e il male; l’uomo si sente legato, come incapace di saziare la sua profonda insoddisfazione interiore, che anela al bene ma è frenata dal male e si interroga sul perché del male, della sofferenza, del dolore, della morte. Spesso si rassegna, si accontenta di un vivere deludente.
Ma il mistero pasquale di Gesù Cristo dà la risposta sicura, luminosa, esauriente ai problemi insoluti dell’uomo e soprattutto risponde alla sua esigenza profonda di amare ed essere amato.
A impedire l’amore, è il peccato che l’uomo ha in se stesso. Gesù libera l’uomo dal peccato e lo rende capace di amare come ama Lui, gratuitamente. Risorgendo Gesù conferma che anche la morte è stata vinta, conferma la fedeltà di Dio che non ha lasciato Gesù nella morte ma l’ha risuscitato dai morti e lo ha reso vincitore: morendo ha ridonato la vita.
Siamo chiamati a vivere una vita nuova di fede nello Spirito. Questa novità di vita non è una nostra fantasia ma una realtà donataci da Gesù.
Chi accoglie lo Spirito di Gesù, risorge e vive la figliolanza di Dio Padre.
Gesù è il perfezionatore della fede, perché in Lui diventa realtà ciò che noi crediamo e speriamo. Egli ha guidato il pellegrinaggio di ritorno del popolo verso Dio e ha ricevuto la gloria come capo e guida, esempio perfetto di obbedienza a Dio.
Insieme con Lui stanno i martiri e i santi di tutti i tempi, i quali hanno dimostrato di fronte al mondo, con la loro vita e la loro morte, la solidità della realtà sacra in cui credevano, testimoni per noi che siamo ancora in gara. “Siamo offerti, dicono, a spettacolo al mondo, agli angeli e agli uomini, come autentici campioni già premiati dalla vittoria”, e c’incoraggiano con il loro esempio, sono nostri intercessori presso Dio. In comunione con noi, ancora pellegrini, fanno parte della grande assemblea dei salvati, che annunciano le meraviglie di Dio.
Dio ci prepara anche alla morte Iolanda Lo Monte
Quando si dice che Dio è il Signore della vita e della morte, si mette in evidenza un aspetto essenziale della condizione umana: noi siamo veramente nelle mani di Dio in ogni istante della nostra esistenza. Non possiamo progettare il futuro come se fossimo noi i padroni. Dobbiamo avere la saggezza dei grandi santi che, parlando dei progetti per l’avvenire dicevano: “A Dio piacendo”, riconoscendo che la vita dobbiamo progettarla come un disegno di Dio, come un adempimento della Sua volontà. Anche se hai vent’anni e ti senti la vita tra le mani, non sei tu padrone del tuo tempo, bensì il tempo è dono di Dio che te lo dà per realizzare il suo progetto su di Te.
Adesso si va spesso dal medico, ben venga controllare la salute, ma guai se dovessimo vivere le varie tappe della vita con angoscia e apprensione, chiedendoci, tra scaramanzia e fatalismo: “Sarà tutto a posto?” Dobbiamo invece vivere con spirito cristiano e ricordare che una malattia mortale non avviene per caso ma è governata da Dio; un incidente di macchina non avviene per caso … La morte è una chiamata di Dio. Questo è un concetto cristiano fondamentale. Non c’è nessuna morte che avvenga senza che Dio lo sappia e prepari la persona a viverla nel modo migliore.
Amare Iolanda Lo Monte
Amare, bisogno radicale, cercato nel mondo e nelle persone ma che ogni giorno va costruito a dispetto della provvisorietà e della banalità di cui ogni cosa è rivestita. Occorre che il nostro cuore sia purificato nella lotta tra il bene e il male, tra lo spirito e la carne. Amare è custodire nel cuore l’estasi per servire meglio il fratello; amare è l’umiltà e la gioia di scegliere secondo Dio, ricercato Amore alle radici della nostra storia, collocato in un inquieto conoscere della sapienza ispirata, culla feconda di ogni umana attesa.
PENSIERI DI LUCIANA CANEPA
Amare il prossimo
Stavo per stendere la biancheria. La panchina sotto la mia finestra era occupata da un ragazzo nero. Erano le 14, faceva un gran caldo: due grossi fagotti stavano ai suoi piedi. Ho pensato che avesse sete, ho messo l’unica arancia che avevo in una borsina, con una cioccolata fondente e un pugno di caramelle, poi sono scesa, mi sono avvicinata e gli ho detto: “Ti ho portato un’arancia pensando che avessi sete”. Mi ha risposto: “Sì, grazie”. Mi sono sentita felice.
Dalla credenza alla finestra
Amo la vita più che mai, amo vedere dalla finestra questo cielo così azzurro, la mimosa sul davanzale mi fa ricordare la primavera!
Il campanile della chiesa sta battendo le ore, ed è proprio il passar del tempo che mi riporta alla realtà. Sento che il tempo stringe, forse è anche l’ora giusta?
No, non sono triste se un altro compleanno si aggiungerà a quelli già passati. L’orologio gira, gira, non so quando le lancette si fermeranno … Intanto affrontiamo con gioia questo nuovo anno
Neve tra gli ulivi a Rapallo (1985)
Neve che scendi leggera
assieme alla sera
ti adagi indisturbata
sui fiori e sui prati.
Là in fondo, il mare protesta,
questo bianco per lui non è festa!
Ma i fanciulli vicino alla casa illuminata,
gioiscono di questa novità della serata e …
Noi vecchi, nell’antico ricordo di tempi lontani,
tocchiamo l’impalpabile neve con mani intirizzite,
mentre una malinconica gioia
ci inumidisce gli occhi.
Non arrendersi
Pare proprio non ci sia alcun dubbio, ovviamente tutto invecchia, anche il cervello. Per mantenerlo più a lungo vivace e attivo è fondamentale una vita impegnat: correre, camminare, leggere molto, anche scrivere è utile. Lo dicono gli esperti neurologi riuniti a Venezia per una conferenza ad altissimo livello scientifico.
Dunque via a camminare, non a leggere camminando perché si può inciampare!
Lo stomaco
Non siate schiavi del vostro stomaco. Se non avete qualcosa da rimproverarvi per stravizio, muovetegli guerra combattendolo corpo a corpo per vedere di vincerlo; ma se poi assolutamente la natura si ribella ad un dato alimento, solo allora concedetegli la vittoria: smettete di darglielo.
La rosa
Battere pure opere in versi e prosa, nessuno è mai riuscito a dire nella sua essenza cos’è una rosa!
Forse sbaglierò, ma … sono stata stimolata a dare una risposta:
“La rosa è quel fiore che addolcisce, guardandola, il cuore. Se poi è profumata, ti renderà più felice la giornata.
Quando è sfiorita, raccogli i suoi petali tra le dita, adagiali tra le pagine di un libro, rivivrai nel tempo il ricordo di quella rosa, che è rimasta nel sogno non dimenticato di chi quella rosa ti aveva regalato!