Cos’è la liturgia Iolanda Lo Monte
Il termine liturgia vuol dire popolo in movimento, in azione. Quindi Liturgia significa: azione del popolo e a favore del popolo. La liturgia è l’opera di Cristo nella Chiesa e per la Chiesa. E’ un’azione di culto attraverso la quale con un rito, nella chiesa e mediante la Chiesa, viene esercitata e continua l’opera sacerdotale di Cristo. La liturgia è anche opera della Chiesa in quanto ascolta, loda, benedice, ringrazia, celebra e testimonia.
Mensa della Parola
Il Signore è presente e parla nella Messa, in particolare nel momento della Liturgia della Parola. Quando vengono proclamate le letture è Dio stesso che parla. Il Signore è in mezzo a noi (ecco perché prima del vangelo si dice: “Il Signore sia con voi) e ci comunica il progetto di salvezza e il suo amore per ogni uomo tramite la voce del lettore. Le letture della Messa vengono proclamate, non semplicemente lette. Che cosa vuol dire proclamare? Significa leggere in modo chiaro, solenne, allo scopo di rendere vive e comprensibili le parole pronunciate. Chi legge deve far capire che sta leggendo la Parola di Dio e non di una persona qualsiasi!
Siamo una comunità che ascolta,. Ci si può preparare leggendo le lettere personalmente prima della Messa. Ma durante la celebrazione si ascolta insieme: Un lettore proclama le letture e tutti ascoltano. Non è sempre facile ascoltare, certe volte ci si distrae guardando in giro e pensando a chissà quali cose. La Parola va invece fatta entrare in noi, va mangiata, divorata. Alla Messa, infatti, ci sono due banchetti: il banchetto eucaristico e quello in cui si mangia la Parola di Dio. Qest’ultimo non può lasciarci indifferenti ma deve toccarci in profondità. Siamo una comunità che loda, risponde e prega; Dio non solo ci parla ma attende una risposta da noi. Nella Messa non solo ascoltiamo il Signore, ma gli rivolgiamo anche le nostre parole. Nella liturgia della Parola ci sono alcune risposte che dobbiamo dare e anche canti con i quali lodiamo il Signore. Inoltre la domenica siamo invitati tutti a professare la nostra fede e a rivolgere a Dio alcune particolari richieste con la preghiera dei fedeli.
Già con i riti di introduzione la comunità è invitata a prendere coscienza di non essere soltanto un gruppo che si trova nello stesso luogo, ma una comunità, il popolo di Dio. A questo popolo, a questa famiglia Dio parla: Il libro viene aperto in ogni celebrazione liturgica e la Parola ritrova vita nella proclamazione comunitaria, dove lo Spirito del Signore è presente per renderla attuale ed operante. Le tre letture, la proclamazione e l’ascolto della Parola è un momento celebrativo, perché in quel momento Dio parla e il fatto che Dio ci parla è un evento che deve essere celebrato. Noi cristiani abbiamo ogni domenica l’appuntamento con Dio che ci parla!!!
Se ne vanno.
Mesti, silenziosi, come magari è stata umile e silenziosa la loro vita. Fatta di lavoro, di sacrificio. Se ne va una generazione, quella che ha visto la guerra, ne ha sentito l’odore e le privazioni, tra la fuga in un rifugio antiaereo e la bramosa ricerca di qualcosa per sfamarsi. Se ne vanno mani indurite da calli, visi segnati da rughe profonde, memorie di giornate passate sotto il sole cocente o il freddo pungente. Mani che hanno spostato macerie, impastato cemento, piegato ferro, in canottiera e cappello di carta di giornale. Se ne vanno quelli della Lambretta, della fiat 500 o 600, dei primi frigoriferi, della televisione in bianco e nero. Ci lasciano, avvolti in un lenzuolo, come Cristo nel sudario, quelli del boom economico che con il sudore hanno ricostruire questa nostra nazione, regalandoci quel benessere di cui abbiamo impunemente approfittato. Se ne va l’esperienza, la comprensione, la pazienza, la resilienza, il rispetto, pregi ormai dimenticati. Se ne vanno senza una carezza, senza che nessuno gli stringesse la mano, senza neanche un bacio. Se ne vanno i nonni, memoria storica del nostro Paese, patrimonio dell’intera umanità. L’Italia intera deve dirti GRAZIE e accompagnarvi in quest’ultimo viaggio con 60 milioni di carezze …