(Queste riflessioni sono scaturite da una catechesi sull'Esodo)
Mosè, l'uomo scelto da Dio
Mosè è stato adottato dalla figlia del Faraone e allevato alla sua corte. E' costretto a fuggire nel deserto perché aveva ucciso una guardia egiziana, che stava colpendo un ebreo (un fratello). Nel deserto scopre un Dio che si rivela come “Colui che è”, il Dio dei suoi antenati, di Abramo, Isacco, Giacobbe. A Mosé Dio affida la missione di andare a liberare il popolo d'Israele, schiavo in Egitto.
Usciti dalla schiavitù d'Egitto, dopo tre mesi di cammino, Dio comunica a Mosé di voler fare un'alleanza col suo popolo e, dopo essersi purificati, gli Ebrei possono avvicinarsi al Monte Sion, dove Dio è sceso e li aspetta, ma solo Mosé può salire sul monte.
Il Signore, in questa santa alleanza ci fa salire verso di Lui e Lui si abbassa fino a noi con immensa misericordia.
Il patto di alleanza tra Dio e gli uomini è un patto d'amore assoluto, un dono di Dio. Mosé, versando sangue sull'altare di Dio e sul popolo, fa capire che è lo stesso sangue che unisce e che scorre nelle vene degli Ebrei e in Dio.
Era molto importante appartenersi, sentirsi dello stesso sangue, fare del tutto per salvare l'unità, prendere insieme le decisioni più importanti. Ecco in che modo Dio si è impegnato con noi: in un patto di sangue, che lo portò a dare la vita di Suo Figlio per riscattarci.
Mosé sale verso Dio, per trovare una legge che regoli e tanga unito il popolo. Sale sul Monte Sinai con due tavole di pietra per ricevere la legge e Dio gli si rivela come un Padre misericordioso e pietoso, lento all'ira e ricco di grazia e di fedeltà, che espande le sue benedizioni per mille generazioni su quelli che lo temono, perdona le colpe e le trasgressioni, ma, nella sua giustizia, non lascia le colpe senza punizione.
Mosé scende trasfigurato da tutto lo splendore divino. Gli Apostoli vedranno la medesima luce illuminare in tutto il suo splendore il Figlio di Dio nella trasfigurazione.
Rossana
La chiamata di Dio (Peppe e Lina Comunità di Succivo)
Una delle cose più importanti che ci fa capire la presenza di Dio in mezzo a noi, è il suo essere misericordioso verso di noi, il suo perdono, che rivela il suo infinito amore. Come possiamo leggere nella bibbia, Dio mostra la sua misericordia verso il popolo di Israele, liberandolo dalla schiavitù dell'Egitto. Dio ha visto le sue sofferenze, ha avuto compassione e lo ha liberato.
Anche per me è stato così: il Signore ha manifestato la sua misericordia, ha visto le mie sofferenze e poco alla volta mi sta liberando attraverso questo cammino di fede.
Mi sono sentita chiamata da Dio e con questa chiamata ho capito realmente che Lui è presente continuamente nella mia vita. Prego sempre il Signore, affinché mi doni la capacità e la forza di aiutare gli altri; è un desiderio che ho nel profondo del mio cuore, ho capito che facendo qualcosa per gli altri, viene fatto a Gesù in persona e questo ci fa stare bene dentro. Tutte le mie esperienze di sofferenze mi sono servite per arrivare a seguire Lui. La misericordia di Dio e il suo amore sono stati il frutto maturato in queste esperienze. Il suo Amore è fedele. La misericordia è innanzitutto questa fedeltà di Dio verso se stesso, verso la sua parola che è promessa.
Anche noi dobbiamo seguire il Suo esempio, non dobbiamo essere timorosi nell'affrontare le situazioni sgradevoli che ci possono capitare, ma dobbiamo essere come Mosé, che sapeva rischiare e battersi per una giusta causa; non si scoraggiava perché sapeva parlare con Dio e fare la sua volontà. La giusta causa per cui bisogna battersi è l'osservanza della Parola di Dio e il saper comprendere che Lui vuole realizzare il suo progetto d'amore su di noi. Questo progetto si realizza facendo tutto ciò che unisce ed escludendo tutto ciò che divide.
Da quando frequentiamo il cammino dell'Amore Misericordioso, la vita ci scorre in modo più sereno; infatti già al mattino, al risveglio, vediamo tutto in una luce diversa e la giornata inizia a sorriderci. Mi sono resa conto che aiutano le preghiere e la presenza della Madonnina e dell'Angelo custode accanto a noi. Rimpiango di non aver seguito in passato con amore questo cammino di fede; sicuramente sarebbe stata la chiave per risolvere tutti i problemi e i disguidi con tutte le loro conseguenze nella mia famiglia di origine.
Voglio mettere tutta la mia buona volontà per lavorare su me stessa e accettare tutto dalla vita e fare di tutto per far riappacificare di nuovo la mia famiglia e veder gioire i miei genitori, anche se dovrei sentirmi umiliata per quanto ho subito. Non smetterò mai di pregare il Signore, mi affido alle sue mani, affinché mi aiuti a fare le cose giuste.
Alleanza
Per noi il termine “Alleanza” vuol dire iniziare un cammino di fede. E già da subito non lo si deve intendere come un punto di arrivo, bensì come un punto di partenza, perché adesso che ci stiamo dentro, ci stiamo rendendo conto che ogni giorno che passa si presentano prove da superare, perché il diavolo è sempre lì a tentarci.
Noi, grazie alle esperienze che ci sta donando il gruppo dell'Amore Misericordioso e alla guida di Suor Rifugio, ci siamo resi conto della chiamata del Signore, perché Lui ci ha donato gratuitamente il suo amore infinito, e questo lo avverto perché nella nostra famiglia c'è più serenità, fiducia, rispetto reciproco e, cosa che fino a pochi mesi fa a noi non passava minimamente per la mente, si riesce a pregare insieme ed ogni giorno si parla del Signore, coinvolgendo anche i nostri figli e spesso anche amici e parenti. E, cosa che prima consideravamo inutile, adesso aspettiamo con gioia nel cuore la domenica, per accostarci alla mensa del Signore.
Pertanto ringraziamo tutto il gruppo dell'Amore Misericordioso ed in particolare Raffaele e Mimma, che ci hanno indicato questa strada e che nei momenti di sconforto ci sanno dare preziosi consigli, che ci aiutano a riflettere e rialzare la china.
Adesso non ci resta che diventare come Mosé nelle mani di Dio, cioè strumenti di misericordia.
(Nicola e Luisa Comunità di Succivo)
Amare come Cristo ha amato
Il Signore è onnipotente nell'amore, ha creato l'uomo per amore, gli ha dato il mondo in mano… E l'uomo che cosa fa?
Se ci guardiamo intorno vediamo che lui distrugge ogni cosa.
Noi, apostoli dell'Amore Misericordioso, con le nostre opere e con i nostri atteggiamenti, potremmo benissimo dare gloria a Gesù! Come?
Se incontriamo un fratello o una sorella che hanno bisogno di noi, in loro dovremmo vedere il volto di Gesù e così il nostro cuore si aprirebbe alla carità.
Dall'interrogativo di cosa si potrebbe fare per dare più gloria a Gesù, Madre Speranza ci indica la via della costanza, della carità e del desiderio che i nostri fratelli lo possano conoscere.
Io dico che la fatica di vivere nel mondo è la sfida che il Signore affida alle nostre vite. I nostri limiti, le nostre paure, le cadute, la pigrizia di fare e non fare… si sconfigge in un solo modo: Amando come Cristo ha amato.
Il perdono è l'orma segreta, la marcia in più di ogni cristiano. Non perdoniamo perché siamo migliori ma perché ne abbiamo bisogno: Gesù è morto per amore.
Al fratello possiamo dire: Ti amo con tutta la verità che sono capace di esprimere, ma non sono migliore di te.
Se siamo suoi discepoli, se abbiamo messo il Vangelo in mezzo a noi, se abbiamo scelto l'agire di Gesù come norma della nostra vita, allora avremo la forza di arrivare fino al Golgota.
Cristo ha amato la Chiesa e il mondo donando la sua vita fino all'ultimo respiro e morendo in croce.
Imitare Cristo significa amare fino alla croce, amare fino al dono di sé, fino a salvare te e non me. Questo è l'amore che ci avvicina sempre più a Dio.
Testimonianza
Lo dico e lo confermo ancora che il Signore è grande nell'amore e in ogni occasione della vita ci succede qualcosa che ci fa vedere sempre il lato positivo delle cose. Ricordo tempo addietro andai da mio padre e, per puro caso lo portai a fare la colonscopia. La diagnosi del dottore fu tremenda, sento ancora le terribili parole che pronunciò, prendendo da parte me e mia sorella: “Vostro padre ha un cancro degenerato al colon che va asportato subito”. Infatti ci fu il ricovero immediato. Operato, mio padre è guarito e ha potuto riprendere la sua vita. Questo per noi è stato un miracolo. E' come se il Signore mi avesse presa per mano e mi avesse portata da quel dottore. Successe tutto molto in fretta ed io ho avvertito la Sua presenza, la Sua vicinanza. Infatti lo affidai nelle mani della Mamma celeste e in quelle di Gesù. Grazie a loro ora è guarito.
(Mario e Maria Comunità di Succivo)
“Sion ha detto il Signore mi ha abbandonato”
Arrivai nel gruppo, come dice Sion in questo tema, sentendomi abbandonata da Dio e da tutti. Ogni cosa che mi succedeva di brutto, era sempre Dio che ne subiva l'accusa. Avevo tanta rabbia, ero oppressa e avevo tante paure.
Poi mio marito ed io partecipammo all'Incontro Coniugale e lì capii che Dio è misericordioso e pietoso e perdona tutte le nostre colpe.
Oggi nel nostro quotidiano agiamo un po' come ci fa più comodo, a volte anch'io mi sento frenetica e stressata, presa dal quotidiano.
Mi sono accadute tante cose in questo periodo: ho avuto problemi di salute e non sto del tutto bene, dovrei ripetere ancora degli esami, ma ringrazio sempre Dio, perché m'insegna a guardare sempre avanti. Il Signore ci ripete spesso di amare il nostro nemico e, con l'aiuto di Dio, anche se a volte faccio tanta fatica (lo confesso), alla fine riesco a farcela. Ho sempre scritto, in altre testimonianze, che Dio ha preso per mano me e Silvio e questo è vero. Alcuni di voi conoscono un po' la nostra storia. Ringrazio Suor Rifugio di averci sopportato, ringrazio Cesare e Teresa , i miei cognati e tutti voi. Oggi nella nostra famiglia si respira serenità, amore verso i figli e tanta disponibilità. Amo mio marito più di prima, perché credo finalmente in lui. Con la sua condotta mi sta facendo riconquistare la fiducia che prima avevo perso; è coerente e calmo, anzi devo proprio dirvelo, in questo periodo lui è molto più coerente di me.
Mi ha colpito l'omelia di domenica, quando Don Crescenzo ha detto che la fede la dobbiamo trasformare in testimonianza di vita e questa è la mia testimonianza.
Ora chiedo al Signore e a voi di pregare per mio cognato che è in ospedale al Monadi di Napoli. I medici gli hanno riscontrato dei noduli ai polmoni e lunedì alle ore 11,00 gli faranno la biopsia per valutare la situazione. Preghiamo per Cristoforo. Maria Grazia
Il Signore si presenta come uno di cui si può avere fiducia. Quattro anni fa non andavo a Messa. Un giorno vennero a casa le mie sorelle e mi invitarono ad andare a conoscere Suor Rifugio. Mia moglie disse subito di sì, invece io non volevo andarci, ma ci andai. Mi parlarono subito dell'Incontro Coniugale. La nostra situazione era un caso disperato, non stavamo bene.
Accettammo ma quando dovevamo partire non sapevo quale scusa dovevo inventarmi per non andarci. Non ci furono scuse valide e arrivammo a Campobasso. Mi sembrava un'oasi di divina, un paradiso terrestre. Il primo giorno eravamo come un gregge di pecorelle smarrite, ma nel secondo e terzo giorno ci caricammo spiritualmente e da allora capii che dovevo avere fiducia in Dio, Padre nostro.
Da quell'Incontro ho capito i veri valori della vita di famiglia. Ringrazio Suor Rifugio che mi ha sempre sopportato nonostante le mie ricadute. Ringrazio Cesare e Teresa, che mi hanno sempre aiutato. Ringrazio le mie sorelle, che mi sono state sempre vicine e soprattutto il gruppo che mi ha dato tanto. Grazie di tutto.
Baci da Silvio.
I comandamenti via di salvezza
In questo paragrafo si parla dell'Alleanza avvenuta molti secoli fa con la Pasqua. Un dono molto grande fatto da Dio per far capire agli uomini l'amore che nutre per l'umanità. Non va intesa come un possesso da parte sua, perché ci lascia liberi di scegliere le sue leggi o di rifiutarli, ma i suoi comandamenti, se analizzati seriamente, ci danno la possibilità di vivere anche su questa terra l'anticipo dell'eternità. Sono noti, infatti, gli eventi che i profeti hanno scritto per i popoli del loro tempo, ma che ancora oggi sono attuali e che producono l'allontanamento o l'avvicinamento a Dio, e come si nota la differenza tra le due cose nell'anima!
Anch'io ho provato questa sensazione e non nascondo che ancora oggi, con le cadute che prendo, noto l'oscuramento dell'anima e molto spesso mi porta a forti ripensamenti e a chiedere perdono a Dio per ritrovare la serenità dell'anima per vivere meglio.
Gennaro (Comunità di Succivo)
Analisi di una testimonianza vissuta! Enzo e Nunzia
Ci sono vie che a noi uomini sembrano diritte, invece sprofondano negli abissi del male.
Dio ci osserva in ogni istante dal cielo e noi dovremmo prendere coscienza che ovunque ci troviamo le nostre azioni non sfuggono mai allo sguardo divino.
Molti sono interessati a individuare scritti e pensieri per analizzare i motivi dei danni morali causati all'intera umanità, pochi ad accorgersi di quanta grazia il Signore ci dona, facendo suo ciò che il mondo logora e distrugge. Evidentemente è molto più difficile vedere l'Amore e la Misericordia che il Signore ha seminato, servendosi di una piccola donna che ha messo a nudo la mia spiritualità, e ha messo in discussione la mia breve esperienza di credente, alla ricerca della propria perfezione.
E' da chiedersi: Come e perché un essere umano può soccombere e sopportare atroci sofferenze, conseguenze del male causato dagli uomini?
Perché, al male che distrugge, alla sofferenza che travolge, si risponde dicendo: “Grazie Signore, Grazie Signore”!
Perché, mentre è palpabile l'avvicinarsi della nostra ora, piangiamo per coloro che si trovano abbandonati in un letto d'ospedale?
Perché, si usano le rimanenti energie per pregare, alimentandosi della sola Eucaristia.
Questi e tanti altri “perché”, pesanti come macigni, capaci di scuotere anche un elefante che dorme, debbono essere oggetto di riflessione, di meditazione e perché no, anche di discussione.
Il nostro Sacerdote non ha perso l'occasione per evidenziare l'importanza della testimonianza di colei che abbiamo chiamato “Sbirulina”, guardandola come “il seme che muore e marcisce” per poi risorgere e portare molti frutti.
Dice il Profeta: “Custodirò le mie vie per non peccare con la lingua, ho posto un freno sulla mia bocca, non ho parlato, mi sono umiliato e ho taciuto anche su cose buone “.
Se con queste parole egli dimostra che per amore del silenzio bisogna rinunciare anche a discorsi buoni, quanto più è necessario troncare quelli sconvenienti in vista della pena riservata al peccato!
Dov'ero io quando questo stesso corpo ricco di energie chiedeva e voleva dare amore?
Dov'ero io quando la malattia si stava appropriando di una possibile compagna di vita e di carisma?
Dov'ero io quando questa piccola grande donna ha lasciato questa ignobile e amata terra per il Regno Eterno?
Dove sono, cosa penso e come rispondo oggi, stimolato da tali avvenimenti?
Il Signore ha voluto darci motivo di riflessione, di crescita individuale e comunitaria, oppure occasione di discordie, di divisione e malessere?
Chi spinge nell'uno o nell'altro senso? E' forse il Signore Dio, colui che ci ama da sempre mantenendo fede al suo essere, oppure colui che, in nome del nostro bene ci spinge a metterci gli uni contro gli altri?
Dio conosce perfettamente i nostri pensieri, anche se le parole sono interpretate in maniera diversa. Solo il Signore sa quali erano i miei propositi quando la mia mano ha incominciato a scorrere veloce, immortalando momenti e sensazioni, in onore e gloria a Dio Padre. Ringrazio il Signore di avermi dato tale possibilità. Fare comunità è difficile, perché non siamo perfetti ed anche involontariamente, possiamo ostacolare l'azione di Dio nei fratelli, guardando gli eventi con i nostri occhi imperfetti.
Queste e altre problematiche esistenti nelle comunità che l'eterno nemico semina per distruggere, probabilmente il Signore le permette per trasformarle in occasioni di riflessioni, di crescita spirituale individuale e collettive. E questo è ciò che conta.
Se ci sono sentimenti che partono dal cuore, frutto della Sua luce, con l'intento di migliorare noi stessi e la comunità, è bene assecondarli, anche se non sono condivisi da tutti.
Comunque mi sento coinvolto in quanto accade e non ho alcuna difficoltà a chiedere scusa e perdono se, anche involontariamente, ho provocato incomprensioni, mentre ringrazio chi mi ha dato la possibilità di meditare, per meglio comprendere la volontà di Dio.
E' vero che tutto ciò che facciamo all'altro lo facciamo a Lui, ma è anche vero che ciò che viene fatto a Lui è fatto a noi stessi.
Ringrazio il Signore di avermi dato la possibilità di comprendere che la Sua, la nostra, la mia Croce è la Vera Via per giungere a Lui. Una Croce non solo di sofferenza e di sacrifici, ma anche di Gioia, Misericordia e tanto Amore.
Questa è la vera chiave di lettura della nostra “Sbirulina”, quella di averci mostrato un Padre Buono che ci Ama anche come una Tenera Madre, fino alla fine dei nostri giorni.
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