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GENNAIO 2016

     

  

RIFLESSIONI

 

Dio (Iolanda Lo Monte)

            Com’è misterioso Dio! Sembra che abbia paura di svelarsi. Eppure se osservo, se penso lo incontro dappertutto. Poi provo ad indagare sulla Sua essenza e non ci capisco niente. Ne soffro: perché non vorrei mettere in dubbio la sua esistenza ma nemmeno la mia intelligenza. E mi accorgo che sono solo una creatura e non posso capire il mio Creatore. E allora mi abbandono alla contemplazione:

Quando di sera alzo lo sguardo alla volta celeste: quante stelle a perdita d’occhio! Se penso infine ai vari sistemi stellari, che si muovono con precisione, deduco che a presiedere ad una simile e complessa organizzazione cosmica, non può essere altri che Dio. Se penso al dono immenso che Egli ci ha concesso nell’elevarci al di sopra del regno animale, fino quasi a raggiungere la sua immagine e somiglianza, mi arrendo: “ovunque Dio ti vedo, nelle opre tue t’ammiro, ti riconosco in me…”. Nessun dubbio, è chiaro che Dio c’è. Purtroppo alcuni guardano il rovescio della medaglia e solo perché non sanno elevarsi oltre il naturale per cogliere il soprannaturale, arrivano a dire che Dio non c’è!

Questi miei pensieri vengono da una mente limitata.

Tuttavia questa mente ce l’ha data Lui. Anche chi si professa ateo nel suo inconscio ricorre a Dio. E’ insita nella natura umana la ricerca di Dio. L’uomo ha immenso bisogno di amare, sempre lo implora dal profondo del suo cuore, lo richiede dalla famiglia, dal prossimo da Dio.

 

Anno nuovo (Iolanda Lo Monte)

            Un anno nuovo comincia e invano scrutate l’orizzonte per scorgere quello che accadrà. Davanti al tempo avverto, Signore, tutta la mia fragilità e il mio smarrimento. Non posso sapere quello che accadrà da qui a poche ore e come posso prevedere ciò che mi riserva questa nuova carovana di giorni? Non riesco neppure a intravvedere le sorprese che mi attendono dietro l’angolo e come posso conoscere ciò che sta nel cuore di questi mesi? E tuttavia, Signore anche se televisioni e giornali continuano a rovesciare le loro valanghe di sciagure, di previsioni nere, io non voglio lasciarmi vincere dall’ansia e dallo scoraggiamento.

No, Signore, vado incontro a questo nuovo anno con fiducia e con speranza. E sai perché? Qualunque cosa accadrà, sono certa che Tu, Signore sarai con me. La vita è un percorso straordinario anche se tra tanti momenti belli ce ne sono di meno belli. La vita è l’attimo che vivo, il domani non mi appartiene. Nessuno può dire se il prossimo anno sarò viva.

I malati hanno maggiore consapevolezza che il momento di riconsegnare la nostra vita a Dio sta per arrivare ma tutti sappiamo che arriverà comunque e perciò non possiamo perdere occasioni per prepararci, per crescere nella speranza e nell’amore.

 

Solidarietà universale (Iolanda Lo Monte)

            La chiesa degli Stati Uniti ha una lunga e bella storia al servizio dei poveri e dei deboli. Tutti i progressi verso una maggiore umanità sono stati realizzati nei corso degli anni.

            Trascinati dalle correnti della globalizzazione, siamo oggi più vicini a pensare ai poveri degli altri continenti, tanto meno ingombranti quanto più lontani, e rischiamo di dimenticare il povero Lazzaro, sdraiato davanti alla nostra porta, nella nostra strada o città. Ma solo un certo stile di vita povera può garantire la nostra apertura ad una solidarietà universale: chi non conosce il morso della povertà nella propria carne si sopisce in un conforto solitario e non può destarsi alle nuove povertà che anche un paese ricco secerne nel proprio seno,  proprio perché ricco. Un proverbio africano dice che “ il suolo non è calpestato che attorno ai buoni alberi”. Se porti frutti non sarai solo.

 

La speranza dell’uomo (Iolanda Lo Monte)

            L’uomo ha nel succedersi dei giorni molte speranza. A volte può sembrare che una di queste lo soddisfi talmente che non avrà bisogno di altre speranze. Nella gioventù può esservi la speranza di un grande appagante amore e di una certa posizione nella professione. C’è poi la speranza del regno dell’uomo, la speranza di un mondo migliore … ma il cuore continua a cercare. Già anziani abbiamo ancora bisogno di sperare ed è proprio la speranza che giorno per giorno ci mentiene in cammino, ma ormai abbiamo capito che questa speranza ha un solo nome: Dio! Egli, che abbraccia l’universo può donarci ciò che niente e nessuno sa darci, un Dio dal volto umano che ci ha amati prima che nascessimo nel grembo di nostra madre e ci amerà sino alla fine.

PENSIERI DI LUCIANA CANEPA

Natale appena passato

            Quando Maria e Giuseppe arrivarono a Betlemme molto stanchi, cercarono un posto per riposare. Gli albergatori tutti ebbero un rifiuto per questa coppia vestita da poveretti, che chiedeva un letto anche nel sottotetto. Nessuno sorrise con comprensione, a nessuno fecero compassione. La strada era ancora lunga e faticosa, ma … in cielo quei due videro brillare una stella. Maria disse: “Seguiamola, sembra voglia dirci qualcosa. Ecco, là c’è una stalla, chissà se questo sentiero renderà più felice ogni nostro pensiero!”

Maria sentiva che stava per nascere il Messia tanto aspettato, l’avevano previsto i profeti ed ecco, finalmente era nato! Il bue e l’asinello, con il calore naturale, riscaldando la mangiatoia, accolsero quel Bimbo, che allieta felicemente il mondo, mentre la stella solitaria brillava sempre di più.

 

Buon anno

            Buon anno a tutti, ai belli e ai brutti, ai furbi e agli ingenui. Buon anno a chi lavora onestamente, buon anno a tanta povera gente: al marocchino che ha lasciato il suo Paese, la moglie e il suo bambino, per cercare qui da noi pane, accoglienza e buon destino. Buon anno al netturbino che pulisce le strade di buon mattino. Buon anno all’insegnante, che vorrebbe far sparire anche l’ultimo ignorante. Che dire del volontariato che tanto fa per aiutare questo stato? Grazie di cuore per un anno d’amore. Buon anno al farmacista che campa bene grazie alla lista delle nostre malattie e … certo non si rattrista. Buon anno al nostro dottore che speri abbia per te oltre alla ricetta il rispetto che ti spetta. Buon anno a tutti i bambini del mondo,  a quelli belli e rubicondi ma soprattutto ai più poveri diseredati ed affamati, quelli che ci guardano con grandi  occhi spalancati e aspettano con le loro madri dagli asciutti seni, l’aiuto del Buon Dio. Buon anno all’amministratore del tuo caseggiato che nei conti non ha mai sbagliato. Buon anno al panettiere che paga la farina a poche lire , ma vende il pane a prezzi da non dire. Buon anno al contadino, a chi lavora la vigna e ti dà il buon vino. Buon anno allo scienziato che studia ore e ore per dare a tutti un domani migliore. Buon anno all’arciprete così caro e gentile, che ti offre ospitalità la domenica mattina. Buon anno ai calciatori che tanta gente fanno divertire e fan dimenticare i problemi del mondo, mollando qualche calcio ad un pallone rotondo. Buon anno al fioraio, al sarto, al tabaccaio, con buona fortuna per chi fuma. Buon anno al musicista, al soprano e al compositore, che allietano spesso le nostre vuote ore. Buon anno al libraio, che ci aiuta a nutrire lo spirito, al lattaio che rafforza le nostre ossa ma anche il calzolaio va lodato per il tacco rinforzato. Buon anno alla magistrato che non ha paura, che, per serietà e determinazione è riuscito a portare tanti delinquenti in prigione, speriamo che la voglia di annientarli fallisca, ricordando quanti di questi cittadini dai grandi valori sono  già rimasti stesi sul suolo. Ah, dimenticavo un buon anno ai governanti, a tutti quanti: ricordate gli sfruttati e i pensionanti! Non togliete le conquiste fatte da chi lavora, perché senza loro neanche voi avreste benessere, vi si chiede di essere dinamici e non dimenticate che ci sono anche i metalmeccanici, le bugie lasciatele al naso di Pinocchio.

            Buon anno a tutta la gioventù, a quella che ha imparato a ragionare con il proprio cervello, che ha iniziato un cammino che potrebbe investire nel prossimo futuro. Vi auguriamo un avvenire con tanta pace, con giovani sereni e senza paura per il domani!

 

2015 … 2016

            Un vecchio carro sgangherato, ha su di sé un ancor più vecchio signore: il ronzino con passo lento  e traballante se ne va. Ecco, è all’orizzonte: è sparito!

            Dall’altro lato della strada, una carrozza con un bianco cavallo arriva trotterellando, ospita una grande culla, lì dentro c’è un neonato. Sulla copertina si legge: Buon anno 2016.

 

Gli specchi

            Perché: perché mi ostino a tenerli, mentre l’ombra della gioventù mi perseguita?

Perché sognare le corse dove tu da bambina arrivavi prima?

Sgombra dai meandri del cervello quella storia di vita, sgombra l’idea che spaccando gli specchi puoi tornare giovane. Se ti dà così fastidio guardarti non lo fare. Fantastica e aiutati nel pensare: ricorda quando andavi al mare e ti piaceva così tanto nuotare. Se insisti ancora non passerà un’ora che ricorderai l’amore, tanto nascosto in fondo al cuore da non far rumore.

            Ecco il passato che non torna e … gli specchi hanno cambiato forma.

 

 

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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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