Ma quando il Signore verrà, troverà la fede sulla terra? Iolanda Lo Monte
Insieme a Gesù forse anche noi almeno una volta nella vita ce lo siamo chiesto. Come sarà il mondo nei prossimi decenni? Le Chiese si svuoteranno? I credenti torneranno ad essere minoranza? Domande lecite alle quali rispondere evitando vittimismo e rassegnazione, anzi al contrario cogliendo la sfida di questi tempi, interpretandone i segni: cambiano le condizioni, gli stili di vita e insieme ad essi cambia anche la religiosità, soprattutto quella delle nuove generazioni. Per esempio il tempo che in passato era dedicato all’esperienza religiosa tradizionale, oggi sembra appannaggio di nuove forme di religiosità. I giovani hanno spesso uno sport, un alibi, un’idea, uno stile di vita che imitano personalità di spicco. Dove ci sono domande è possibile dare risposte. Su questa inquietudine bisogna far leva. Il cammino di fede dei giovani non si presenta più lineare come una volta, ma è fatto di alti e bassi, abbandoni e ritorni. Di conseguenza tutti coloro che sperano nella pastorale giovanile, ma anche chiunque abbia a cuore il futuro dei giovani, deve sperare di intercettare le loro domande.
Questo allora il punto da cui ripartire perché la fede possa rinascere nel vissuto dei giovani partendo dal di dentro. Che fede è, infatti, se non incide nella vita e non ne pervade le scelte? E forse sta proprio qui la chiave perché, a sentir parlare i giovani di oggi, se c’è una parola che proprio non collima con la loro fede è”abitudine”. C’è da sperare allora, anche se non si potrà tornare al tempo passato e forse è meglio così, pur nella diversità di approccio i gioivani credono ancora, tocca agli adulti individuare nuove strade per saper intercettare i loro bisogni e i loro desideri. Come prima? Non importa, purché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza.
La morte Iolanda Lo Monte
Fino a quando sei vivo, sentiti vivo: se ti manca ciò che facevi, torna a farlo ingiusto, ma insisti anche se tutti si aspettano che tu abbandoni. Non lasciare che si arrugginisca il ferro che p in te. Fai in modo che invece che compassione ti portino rispetto. Quando a causa degli anni non potrai correre, cammina veloce. Quando non potrai camminare usa il bastone. Però non trattenerti mai!!!
La Fede …. e Dio
(Poesia di Antonio Paciolla e Andrea De Cristoforo – Succivo, li 15/01/2020)
Non posso vederti, non posso sentirti, ma so che ci sei
Esisti ogni volta che chiudo gli occhi e sento il mio respiro.
Esisti ogni volta che apro gli occhi e vedo la luce, sei come il calore del sole.
Sei come una calda coperta in un freddo inverno,
sei una speranza, una via di pace, un luogo dove trovare conforto.
Non sei prepotente ma chiedi il permesso per entrare nei cuori delle persone.
Non imponi nulla, non obblighi nessuno. Rimani sospeso, in silenzio, attento a tutto.
Ascolti senza stancarti mai,
fortunato è chi riesce a trovarti e sentirti, perché non teme più nulla.
Si affida a Te senza limiti, si lascia trasportare dal tuo profumo di vita.
Gli occhi si illuminano di una luce nuova,
il cuore batte con un suono diverso, più armonioso, più intenso,
formando un concerto di nuove e indescrivibili emozioni.
Risvegli le anime sopite fino a renderle desiderose
di trasmettere quella gioia dimenticata.
Non tisi può descrivere di preciso, ma so che sei infinito.
Ascolta la mia preghiera per favore, porta il seme della pace e dell’amore in ogni cuore.
ESPERIENZA
Con occhi nuovi (Mimmo Volpicelli – Succivo)
La malattia più profonda dell’uomo è il suo peccato.
La “Perseveranza” è diversa dall’ “Ostinazione”.
L’ostinato, in genere va avanti per conto suo o s’impone agli altri.
Il perseverante, invece, è chi va avanti insieme agli altri.
A tale proposito vorrei raccontarvi un episodio di una famiglia (potrebbe essere la nostra)
Mia moglie ed io eravamo arrivati ad un bivio:
Io vedevo soltanto i suoi difetti e lei vedeva soltanto i miei.
Le liti si erano intensificate e sembrava che ogni avvenimento,
anche riguardo ai figli, alimentasse questa guerra.
Un giorno, mentre accompagnavo la più piccola a scuola, mi sento dire:
“Sai, Papà, il professore di religione ci ha spiegato che il perdono è come
un paio di occhiali che fa vedere con occhi nuovi”.
Questa frase, detta da una bambina, non mi lasciò tranquillo. Ci pensai tutto il giorno
La sera, tornando a casa, mi venne un’idea:
andai dal fioraio e comprai tante rose quanti erano gli anni di matrimonio.
Mia moglie all’inizio reagì male (l’ennesima gaffe?)
Poi, vista la gioia dei figli, soprattutto della piccola, cambiò atteggiamento.
Quella sera, dopo lunghi silenzi, qualcosa si smosse: fu l’inizio di un nuovo cammino.
Davvero mi sembrò di avere occhi nuovi
e di vedere mia moglie e i miei figli come non li avevo mai visti.
Questa malattia può essere guarita solo con l’Amore Misericordioso, Dio.
Affidiamoci a Lui nella preghiera, chiediamo perdono e la grazia di avere sempre occhi nuovi.
PREGHIERA
Occhi nuovi
Non vedo molto bene da vicino, Signore, almeno le cose che mi riguardano:
i miei errori, i miei difetti, mentre inquadro benissimo quelli degli altri:
per me non ne azzeccano una giusta, sbagliano sempre …
Per caso, secondo Te, ho problemi di vista?
Sarà per questo che non distinguo i contorni, non capisco chi ha bisogno di me,
confondo le illusioni con le cose importanti….
Trovo che è più importante apparire una brava persona piuttosto che esserlo veramente.
Devo avere un poco di strabismo.
Vorrei andare di qua e vado di là, seguire il bene e cado nelle trappole del male.
Se continuo così, Signore, perderò del tutto la vista!
E’ ora che mi regali un paio di occhiali nuovi
Che mi facciano inquadrare chi sono io veramente,
mi aiutino ad accorgermi di chi mi passa accanto, perché lo senta come fratello e sorella.
Mi facciano vedere che chi mi chiede una mano non è un peso ma una possibilità,
per restituire quanto ho ricevuto da Te.
Che chi non mi è simpatico rappresenta un’occasione
per dimostrare che esiste un altro modo di stare con gli altri.
Fai in modo, Signore, che con i miei occhiali
Io ti veda in ogni azione della mia giornata
Da passare con Te.