Dio grande e misericordioso Iolanda Lo monte
Preparazione e compimento di Cristo, formano un’unità inscindibile, perché presentano nella sua totalità il piano divino della salvezza. Per questo Gesù può affermare la stabilità fino alla fine dei tempi, fino alla sua totale realizzazione negli uomini. La legge quindi diventa un risvolto vitale: all’espressione concreta dell’amore di Dio per noi, corrisponde l’osservanza come risposta di amore. Chi distingue e misura, denuncia carenza d’amore, cade nell’osservanza servile, che sminuisce l’uomo e snatura la legge stessa. Viceversa, la preoccupazione di osservare anche le minime leggi non porterà alla scrupolo se non è fine a se stessa, se non causa ansietà, ma vuole essere adeguamento alla volontà del Padre, risposta intelligente e libera al suo amore esigente.
Ringraziare Iolanda Lo monte
Saper ringraziare non è facile, almeno se il nostro atto non vuole essere solo un riconoscimento della generosità altrui, ma anche un apporto come cristiani.
Se vogliamo arrivare alla carità, dobbiamo andare oltre il semplice galateo. Occorre immaginazione creativa, per esprimere la nostra riconoscenza, davanti al dono che il Signore ci fa attraverso il prossimo.
D’altronde, la stessa capacità umana di ringraziare è la base profana dell’Eucaristia. Chi non è capace di esprimere un vero grazie, non può capire nulla della Messa. “Ringraziamento” non esprime solo la parola “Eucaristia”, ma tutta la realtà della posizione di Cristo davanti al Padre è un perenne ringraziamento per il dono della salvezza. L’Eucaristia è il grazie di Gesù a Dio.
Chi non sa ringraziare non sa pregare.
Anno nuovo Iolanda Lo monte
Un anno è passato, un altro ne arriva. Vorremmo tanto che fosse per noi e per tutti un anno di bene. Col cuore pieno di speranza ricordiamo le parole di S. Francesco: “Il Signore mi svelò che dicessimo questo saluto: Il Signore ti dia la pace come dono di Dio, come la somma di tutti i beni cui profondamente il cuore dell’uomo aspira.”
Mi pare che non ci sia augurio più totalizzante.
In questo spirito di fiducioso abbandono, apriamoci a quanto il Signore vorrà farci sperimentare in questo nuovo anno. Preghiamo con tutto il cuore.
Testimonianza Gianna
Era un periodo in cui stavo tanto male e non potevo andare a Messa. Il non poter ricevere Gesù era per me la sofferenza più grande, anche se partecipavo alla Messa per Televisione e facevo la comunione spirituale.
Una mattina, mentre stavo in ginocchio, nel momento in cui il sacerdote innalzava l’Ostia consacrata per l’adorazione dei fedeli, sentii in me la forza di alzarmi, di avvicinarmi al televisore e vidi Gesù crocifisso con la Madonna e S. Giovanni.
In quel momento ricordai le parole che Gesù disse sulla croce: “Figlio, ecco tua Madre; Madre, ecco tuo figlio” e mi accorsi che le lacrime mi scendevano da sole. Questa visione ancora la porto viva nel mio cuore e nelle mie sofferenze quotidiane, guardando alle sofferenze di Gesù, offro a Lui le mie per la sua gloria, per la conversione dei peccatori, per la santificazione dei sacerdoti e per la Chiesa universale.