Natale 2013 Iolanda Lo Monte
Il presepio è un posto che ti permette di entrare in un mondo molto più grande. E’ solo una rappresentazione ma nello stesso tempo dice l’essenziale del Natale.
Nonostante nella vita ci sono giornate molto pesanti, non dobbiamo sentirci soli, perché Gesù ha voluto percorrere la nostra stessa strada. Il Natale ci aiuta a sentirci più uniti, proprio perché, nonostante le differenze di pelle e di cultura, di idee e di carattere, Lui è venuto per tutti e ci ha donato il vero volto di Dio, dimostrandoci che siamo tutti fratelli e sorelle.
Buon Natale e un anno nuovo di pace.
Abbracciata dalla luce Iolanda Lo Monte
Una ragazzina, che ha avuto un’esperienza di morte, mi ha confidato che quando era morta ha capito che aveva una nuova vita. Ha detto che anche se aveva sentito parlare del Paradiso al catechismo, non ci aveva mai veramente creduto. Tornata alla vita non ho più paura di morire, perché adesso ne sa di più. Non voleva morire di nuovo, perché aveva capito che la vita è fatta per essere vissuta e la luce è per dopo. Quando le ho chiesto se si sentiva diversa in seguito a questa esperienza, dopo un lungo silenzio mi ha risposto: “E’ bello essere gentili”. “Abbracciata dalla luce” (testimonianza di Gloria Polo) c’insegna la stessa nozione: Se siamo gentili saremo felici. La ragazzina ha chiesto a Gesù: “Perché prima non lo sapevo?”. Le è stato risposto: “Per conoscere la felicità bisogna prima aver conosciuto la sofferenza” “Questa semplice affermazione ha cambiato il mio modo di vivere la vita”. La nostra società ha perso le proprie credenze spirituali e l’immaginario legato ad esse. Abbiamo dimenticato come si muore, perché la morte non fa più parte della nostra vita quotidiana. Allo stesso tempo abbiamo dimenticato come si vive. Ma solo questa con0oscenza ha il potere di cambiare la nostra vita.
Dio piange con noi Iolanda Lo Monte
Certo il nostro Dio è un Dio che sconcerta, non allineato con nessuna logica umana, imprevedibile. E noi lo avvertiamo soprattutto quando la vita, prima o poi, ci conduce a dover intrecciare rapporti col dolore fisico o morale e con Lui che ne permette il devastante dispiegarsi nella nostra carne o nella nostra anima.
Ma perché mai il Signore prima ti dà una croce, poi te la toglie o te l’alleggerisce? Perché questo? E’ difficile rispondere. L’unica cosa che si può dire è che il Signore non ci lascia soli nella prova. No, il suo non è il divertimento di chi prova gusto a vederci soffrire. Egli è triste quando noi siamo tristi, piange quando noi piangiamo. E’ solo Lui che dispensa le consolazioni, i conforti, le gioie in questa vita e nell’altra.
Dunque, ringraziamo Lui. Egli quando ci dona una gioia ce la dona come un assaggio di quella allegria che ci ha preparato in un altro luogo.
Ringraziamolo: ciò che Lui non ci dona non desideriamo di averlo, poiché Egli è Amore e ci guida sempre sulla via migliore.